lunedì, Marzo 18, 2024
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Nasce il Circolo per Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto “LiberaMente”

Si presenterà il 19 dicembre, alla libreria Rinascita di Ascoli, il neonato Circolo per Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto “LiberaMente” del Popolo della Famiglia. Mirko De Carli, dirigente nazionale, Alessandro Lippo, coordinatore per le Marche e Fabrizio Filipponi, presidente del nuovo Circolo, presenteranno, ai mezzi di comunicazione locali, la struttura e le finalità del movimento culturale e politico denominato “Il Popolo della Famiglia”. L’appuntamento è alle ore 11,00, nell’accogliente sala della libreria Rinascita di Ascoli Piceno, in piazza Roma 7.

I responsabili del nuovo movimento illustreranno il perché del radicamento, in ogni parte del territorio
nazionale, del nuovo soggetto politico nazionale. All’indomani del tradimento compiuto dai referenti politici di quel grande soggetto nazionale di popolo pro-vita e pro-famiglia naturale – individuabile maggiormente nei parlamentari cattolici, con l’approvazione delle unioni civili e del divorzio breve – alcuni leader di detto movimento hanno deciso di “scendere in campo” direttamente.

Mario Adinolfi, Gianfranco Amato, Nicola Di Matteo e Mirko De Carli hanno constatato che la
mobilitazione popolare dei Family Day, pur imponente, non abbia avuto efficacia sul comportamento dei
suddetti referenti di area cattolica, quindi l’11 Marzo del 2016 hanno dato vita ad un’Assemblea Costituente presso il Palazzetto delle Carte Geografiche, a Roma.

Per acclamazione è stato eletto il direttivo composto dai primi tre promotori sopra indicati. Il presidente nazionale ha dichiarato, qualche giorno dopo la Convention: “Credo esistano cinque priorità che il Popolo della Famiglia dovrà riuscire a far diventare agenda politica nelle città e nel Paese: sostegno alla vita e alla natalità perché 1.3 figli per donna equivale alle legge cinese sul figlio unico ed è un dato che uccide il futuro dell’Italia; sostegno all’istituto matrimoniale, attaccato da divorzi brevi e lampo oltre che dalla folle legge sulle unioni civili; diritto del bambino ad avere un papà e una mamma, contro ogni deriva ideologica gender e contro l’utero in affitto; diritto dei genitori a scegliere liberamente la scuola a cui mandare i loro figli, con pieni finanziamenti alla scuola pubblica non statale parificata; sostegno diretto alla famiglia numerosa, perché è intollerabile che un single paghi la stessa aliquota fiscale di chi cresce tre o più figli.

Nessuno di questi cinque punti è oggi elemento di azione politica reale e concreta. Il nostro compito è
ribaltare l’agenda delle priorità: prima la famiglia.”
Il PdF ha avuto un lusinghiero esordio: la media nazionale relativa ai voti validamente espressi nelle
città in cui eravamo presenti alle elezioni amministrative del 2016 è stata dell’1,07%, nel 2017 è salita al
2,9% conteggiando anche le otto municipalità veronesi con voto medio del 5% e punta nell’ottava
circoscrizione con il 5.80%.