sabato, Luglio 27, 2024
Home > Abruzzo > Caso Rapposelli, prove in arrivo? La difesa: “Nessun riscontro”

Caso Rapposelli, prove in arrivo? La difesa: “Nessun riscontro”

< img src="http://www.la-notizia.net/difesa.jpg" alt="difesa"

Secondo la difesa si tratterebbe di “voci che circolano da inizio settimana, ma senza alcun riscontro sinora. Si parla di accertamenti dei RIS che sarebbero arrivati in Procura ma noi difensori non abbiamo avuto alcuna notizia”. Si è parlato in questi giorni di presunte prove che incastrerebbero gli unici due indagati in relazione all’omicidio di Renata Rapposelli, pittrice scomparsa il 9 ottobre scorso e trovata cadavere a Tolentino: l’ex marito ed il figlio della donna, Giuseppe e Simone Santoleri. Si è parlato anche si misure cautelari che starebbero per scattare, il che vorrebbe dire che il caso sarebbe ormai vicino ad una soluzione definitiva. Tuttavia la difesa parla di assenza di riscontri oggettivi.

Nel frattempo sembra essere quasi definitivamente sfumata l’ipotesi dell’avvelenamento, che avrebbe lasciato invece spazio a quella dello strangolamento o del soffocamento. Tuttavia l’unica cosa certa è che si dovranno necessariamente attendere le risultanze d’indagine perché si possa affermare con assoluta certezza quale sia stata la causa del decesso della donna.

L’unico dato inconfutabile è che il 9 ottobre 2017 la pittrice si è recata a casa del figlio e dell’ex marito a Giulianova in quanto preoccupata delle condizioni di salute del figlio e da lì sarebbe scaturito un litigio dettato da motivazioni di tipo economico. Da quel giorno della donna si sono perse le tracce, fino a quando il macabro ritrovamento lungo l’alveo del fiume Chienti ha messo fine alla speranza per chi la conosceva e le voleva bene di rivederla viva.

L’autopsia ha escluso in via definitiva la morte dovuta a colpi di arma da fuoco o da taglio. Come anticipato dal nostro giornale, la donna potrebbe essere stata stordita tramite medicinali o sostanze per poi essere stata soffocata o strangolata. Elementi questi che non possono emergere nel corso dell’esame autoptico, soprattutto quando il cadavere risulta fortemente compromesso. Ma l’indizio è proprio questo: lo stato del cadavere. La morte per soffocamento o strangolamento conduce infatti ad una più rapida decomposizione. Certo, non poco ha influito anche il luogo in cui il corpo è stato rinvenuto. In ogni caso, se è vero che qualcosa sta per accadere a livello investigativo, tra poco è possibile che il mistero venga sciolto una volta per tutte.

 

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright La-Notizia.net