Ascoli Piceno – La campagna elettorale entra nel vivo e i massimi esponenti dei partiti in lizza per le elezioni politiche del prossimo 4 Marzo organizzano incontri e conferenze anche nel Piceno. Simone Di Stefano, candidato premier e segretario di CasaPound, non ha voluto fare a meno di una visita ad Ascoli, roccaforte marchigiana del movimento.
L’incontro pubblico avverrà mercoledì 7 Febbraio nella Sala dei Savi del Palazzo dei Capitani, in Piazza del Popolo, alle ore 21. E’ prevista una buona affluenza di simpatizzanti per un movimento che è dato in crescita da tutti i principali organi d’informazione. Obiettivo di CasaPound è sfondare la quota del 3% che potrebbe portare un manipolo di combattenti in parlamento.
CasaPound è l’unica lista a sostenere convintamente l’uscita dall’Unione Europea e dalla moneta unica. A sposare le sue tesi c’è Giorgio Ferretti, responsabile e animatore della sezione locale del movimento che sarà candidato al collegio uninominale di Ascoli Piceno e come capolista nel collegio plurinominale del sud delle Marche.
Il movimento della tartaruga, però, non sarà sostenuto solo dai militanti e dagli iscritti. Tanti sono i politici e gli amministratori locali che hanno deciso di schierarsi con Simone Di Stefano, a cominciare da Giulio Natali, ex consigliere regionale ed ex-vicesindaco di Ascoli Piceno, ma anche Gianpaolo Ferretti, candidato sindaco a Folignano nel 2014 ed ora consigliere di minoranza. “Una miriade di amministratori locali ci sosterranno in questa tornata – assicurano dal movimento – anche senza dichiararlo ufficialmente”. Gli interventi saranno moderati dal giornalista Emidio Premici.
“Prevedo entusiasmo e pienone – ha dichiarato Giorgio Ferretti, responsabile provinciale – se saranno confermate le sensazioni della raccolta firme dove abbiamo preso 400 firme in soli due giorni, solo nella città di Ascoli. Gli Italiani e gli Ascolani in particolar modo sono stufi di un centrodestra che è già pronto all’accordo con il centrosinistra e di un Movimento 5 Stelle che appare impalpabile. L’unica speranza per l’Italia è mandare in parlamento una dozzina di agguerriti militanti di CasaPound, che facciano sentire la propria voce. Il 3% è alla nostra portata.”
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