venerdì, Aprile 19, 2024
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San Benedetto e la Grande Guerra: povertà fame e morte durante il primo conflitto mondiale

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Grande Guerra cent’anni fa cambiò profondamente l’Europa e il mondo a livello politico, sociale e geografico. Quanto fu coinvolta San Benedetto e quale contributo di sangue diede alla causa? Come ben documentato dallo storico Costantino Di Sante nelle sue ricerche sui Comitati di Mobilitazione Civile del Piceno e in particolare di San Benedetto, la Riviera pur non subendo gravi bombardamenti e dunque vittime dalle forze austriache, patì moltissimo le ristrettezze economiche e sociali dovute al conflitto che divenne in pochi mesi molto più esteso di quello che molti pensavano. I motivi erano fondamentalmente due. Il primo dovuto ai chiamati alla Leva all’indomani dell’entrata in guerra dell’Italia nel 1915 e la seconda per la privazione delle sue due importanti risorse, la pesca e il turismo che vedevano impiegati circa 6.500 abitanti su 13.000. I Comitati si adoperano per aiutare le famiglie ridotte sul lastrico dalle vicissitudini della guerra. Ma nel 1916 /17 giungono anche le prime tragiche notizie della morte dei sambenedettesi chiamati a combattere al Fronte. Il 17 agosto la conquista di Gorizia da parte degli italiani era costata 100mila morti. Fra questi 14 sambenedettesi. Pochi giorni dopo il consiglio comunale commemorò la caduta dei concittadini e intitolò a Cesare Battisti la piazza del Municipio. A novembre dopo la disfatta di Caporetto furono ricordati 26 altri sambenedettesi caduti, 9 dei quali “morti per malattia mentre compivano il loro dovere di soldati”. A guerra finita c’è ancora molto da fare per ripristinare condizioni decenti di vita per gli abitanti della città . E’ lo stesso sindaco di allora Antonio Guidi che lo conferma nella relazione del quarto anno di attività del Comitato : “Oggi smobilitazione avvenuta quasi per intero, il nostro compito più facile…ma non ancora esaurito, poiché tra i Reduci della guerra vi sono concittadini poveri, infermi, mutilati bisognosi di assistenza”. Come dopo ogni guerra si sarebbe verificato quello che Bertold Brecht avrebbe recitato in forma di poesia qualche anno dopo: “ Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente.”

Roberto Guidotti

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