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Giugno 1944, arriva la Liberazione. San Benedetto e il suo nuovo inizio

SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  Il 18/19 giugno di 74 anni fa San Benedetto veniva liberata dalle truppe polacche. I nazifascisti erano stati sconfitti dagli Alleati e dalle forze della Resistenza. Migliaia di sambenedettesi (nel 1942 la popolazione era di 19.062 abitanti) erano stati costretti a fuggire a causa dei bombardamenti nel circondario della Riviera. Bombardamenti che si erano verificati a motivo di gravi errori logistici e geografici dei piloti Alleati che sganciarono la bombe su San Benedetto invece che su Porto Civitavova, Falconara o Foligno come era nelle loro intenzioni; fermo restando che il contributo di vite umane sarebbe stata ugualmente tragico e i danni catastrofici anche in quelle città. San Benedetto era un cumulo di rovine, case distrutte, alberi divelti, mura diroccate, vie ingombre di macerie. Lo stesso per scuole e asili, il mercato del pesce, l’Ospedale Civile. il Palazzo Comunale e altri edifici pubblici.

La popolazione aveva anche subito gravissimi danneggiamenti in termini di mobili, biancheria, vestiario e masserizie. I danni alle opere pubbliche furono ingentissimi. I tedeschi ritirandosi verso nord avevano minato e distrutto il famoso Arco dei Fiorani e fatto saltare il Ponterotto. La situazione era disastrosa. L’amministrazione comunale iniziò un graduale e faticoso lavoro di ricostruzione. Molte vie nei mesi che seguirono presero il nome dei caduti durante la guerra. In questi due giorni ricorre l’anniversario della liberazione, il momento in cui i sambenedettesi finalmente smisero di aver paura. L’incubo non era finito ma poterono intravedere uno spiraglio di luce è un nuovo futuro luminoso per una città come la loro e oggi nostra.

Roberto Guidotti

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