venerdì, Marzo 29, 2024
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Giovani talenti Unimc premiati nel segno di Mike e Totò

Si sono incontrati per la prima volta proprio a Macerata Nicolò Bongiorno, figlio di Mike, e Antonello Buffardi de Curtis, nipote di Totò. “Mio padre ha girato molto l’Italia negli anni Cinquanta e Sessanta e sicuramente è stato anche qui. Tornarci in questo momento storico è estremamente significativo per noi”, ha detto il primo. “Macerata – ha osservato il secondo – è una città bellissima, metafisica, come lo era mio nonno”.

Un’accoppiata formidabile, la loro, resa possibile dall’Università di Macerata, che ha scelto di ricordare questa mattina due figure che, come ha sottolineato il rettore Francesco Adornato, “hanno segnato la storia della cultura, del costume e del linguaggio del nostro Paese”, per celebrare un atto di generosità: la consegna delle nove borse di studio volute per Unimc della Fondazione Mike Bongiorno e finanziate con i proventi della “casella Mike” raccolti nel 2016 durante la riedizione di Rischiatutto. “L’idea è nata da un amico della Fondazione, Fabio Fazio”, ha raccontato Bongiorno.

“La nostra – ha aggiunto – è una piccola organizzazione di famiglia, che portiamo avanti personalmente. Vogliamo puntare sui campi della cultura e della formazione. Mio padre era il re del quiz. Negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, le sue trasmissioni erano considerate lontane dalla cultura, ma se le guardiamo dalla prospettiva odierna, possiamo considerarle parte di quel mondo, con un ruolo anche nell’unificazione linguistica degli italiani”.

Almeno ottanta sono state le domande pervenute, la partecipazione più alta in Italia a detta dello stesso Nicolò Bongiorno. I vincitori, oltre ad essere stati selezionati in base a merito e reddito, dovevano anche presentare un brevissimo scritto di cinquanta parole su un tema a scelta tra tv, cinema e social media. Ad aggiudicarsi il finanziamento di circa mille euro sono studenti dei diversi corsi di laurea Unimc: Kennedy Senyo Amenu-Tekaa, Maria Antonia Campanile, Sarah Di Chiara, Federica Di Donato, Denise Ioele, Miriam Luciani, Sabrina Pietrantonio, Cecilia Quaranta, Silvia Tiburzi.

La premiazione si è svolta giovedì scorso, appunto, nel segno dei due grandi mattatori dello spettacolo italiano, che si incontrarono sul set di un film rappresentativo degli anni d’oro della tv italiana, “Totò lascia o raddoppia”, girato nel 1956 da Camillo Mastrocinque. Ideatore e moderatore dell’evento è stato Antongiulio Mancino, docente Unimc, saggista e critico cinematografico. “Totò e Mike erano accumunati da una grande generosità”, ha ricordato De Curtis, produttore, regista e autore di libri e racconti sulla sua vita con il celebre nonno. “Anche i bambini conoscono il linguaggio di Totò. Le sue battute, il suo vocabolario sono ancora attuali”.

Nel ripercorrere aneddoti, episodi, rapporti con altri grandi maestri come Federico Fellini, non sono mancati momenti di commozione: per Bongiorno nel ricordare che sono passati quasi dieci anni dalla scomparsa del padre, fino all’ultimo attivo in tv. Per Antonello Buffardi De Curtis nel parlare della madre, figlia dell’attore, “l’unica donna che mio nonno abbia mai veramente amato, oggi molto malata. Non posso immaginare che se ne vada. La voglio godere fino all’ultimo istante”. Concludendo: “Totò aveva una grande umanità. Anche Mike aveva un quid in più. Per questo tutti aspettavano che andassero in scena e i loro personaggi sopravvivono ancora oggi”.

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