mercoledì, Maggio 15, 2024
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Viaggio della memoria ad Auschwitz per 40 studenti pescaresi

Promemoria Auschwitz, sarà un viaggio indimenticabile per 40 studenti pescaresi, in uno dei luoghi più significativi della memoria del secolo breve, dove ha perso la vita un numero impressionante di esseri umani innocenti. La memoria è alla base del progetto di educazione alla cittadinanza che sta dietro e dentro il progetto, che attraverso la promozione della conoscenza storica e della partecipazione concreta ed emotiva e il viaggio, renderà i ragazzi testimoni di memoria. Un fine altissimo quello dell’associazione di promozione sociale Deina, che ha trovato subito sponda nell’associazione Koilos di Pescara che cura un progetto che, oltre al patrocinio, gode anche di una importante partecipazione del Comune, assessorato alla Pubblica Istruzione e della Presidenza del Consiglio Comunale. Stamane la presentazione del viaggio che si svolgerà a fine gennaio verso il campo di sterminio di Auschwitz, divenuto possibile per 40 studenti dell’istituto Manthonè e del liceo scientifico Galilei, grazie anche al sostegno dell’Amministrazione comunale che ridurrà le spese. Con il sindaco Marco Alessandrini, il presidente del Consiglio Comunale Francesco Pagnanelli e l’assessore all’Istruzione Giacomo Cuzzi, hanno illustrato le varie tappe del progetto don Cristiano Marcucci, parroco della Visitazione motore e anima di Koilos, il responsabile nazionale del progetto per l’associazione Deina, Davide Toso e Gianna Marcasciano, in rappresentanza di Arci, partner della missione.

“Auschwitz è un luogo simbolo del 900 – così il sindaco Marco Alessandrini – quanti sono andati lì raccontano una visita non indifferente, un luogo dove si percepisce il soffio della storia e il baratro dell’orrore. Un luogo dove tante gente è morta in modo disumano, vittima di una delle più incredibili follie di quello che viene definito secolo breve, ma che con il suo corso ha segnato la storia dell’umanità intera. E’ bene agevolare questo viaggio, specie se si tratta di giovani, erché in un’era di superficialità non sia la negazione a spiegare cos’è accaduto ad Auschwitz e in Europa in quegli anni che aiuta, né che l’ignoranza o tweet dell’ultim’ora possano cancellano la memoria e il dolore di quelle perdite.  La storia non può essere negata, deve essere raccontata, perché, come diceva Primo Levi: dobbiamo riappropriarci dei contenuti tragici perché se è successo una volta può succedere ancora. E il nostro compito è proprio quello di alimentare la conoscenza e l’umanità, perché non accada più”.

“Ringrazio tutte le componenti che hanno partecipato all’organizzazione dell’evento – aggiunge il Presidente del Consiglio Comunale Francesco Pagnanelli – una perfetta sinergia fra assessori e Presidenza del Consiglio nell’intento di agevolare questo viaggio, perché l’evento ha un sapore anche molto istituzionale. Ha la nostra piena collaborazione e il patrocinio di Regione, Provincia e fra i partner operativi c’è anche Tua, la Consulta giovanile e l’Arci, insieme a Deina e Koilos, che hanno curato l’organizzazione. Un lavoro condiviso con le scuole che partecipano a questa seconda edizione e che ci inseriscono fra i Comuni d’Italia che partecipano: traguardo che ci rende orgogliosi e continua il lavoro di costruzione e conservazione della memoria che la Presidenza del Consiglio ha sempre promosso”.

“Le scuole sono fucine della memoria – aggiunge l’assessore alla Pubblica Istruzione Giacomo Cuzzi – Mi hanno parlato del progetto e sono riusciti a trasmettermi il valore, così intenso, di una vera e propria esperienza di vita. Molti ragazzi non conoscono questo segmento di storia e un popolo che non ha memoria non ha nemmeno futuro. Per questa ragione abbiamo portato il Comune nel progetto con l’intento di recuperare questo gap, aiutando i giovani a vivere quello che più che un viaggio è un’esperienza di vita indimenticabile con un contributo che alleggerirà le spese del viaggio e dunque lo consentirà”.

“Sarà un viaggio importante –  così Davide Toso responsabile del progetto – L’associazione lo promuove da tempo e siamo felici di annoverare anche Pescara. Durante un viaggio si è creato un collegamento con Koilos di Pescara, perché abbiamo condiviso il modo di intendere il viaggio nella memoria. Così abbiamo coinvolto altri partner e due scuole: in tutto il progetto è per 1.500 ragazzi, 40 di Pescara ed entrerà nel vivo in febbraio: gli abruzzesi si muoveranno sui bus di Tua fino al Brennero e poi in treno fino in Polonia. Ci sono dei necessari incontri preparatori per agevolare la conoscenza storica e anche perché è necessario arrivare ad Auschwitz con una preparazione emotiva e spirituale. Incontri che si svolgeranno anche dopo, per raccontare quelle emozioni ed elaborare il senso del viaggio e il significato della memoria”.

“La scelta per noi è stata culturale, questa è un’esperienza dentro sé stessi – spiega don Cristiano Marcucci, parroco della Visitazione e anima dell’associazione Koilos – c’è una logica profonda nel viaggio, perché nel buio più fitto si nasconde la luce più bella e questo vale sia a livello personale che sistemico, per i popoli. Quello della Shoah è uno dei baratri più grandi mai conosciuti dalla storia: vogliamo portarci dentro le giovani generazioni, per dimostrare loro che dal buio si può uscire, portando fuori una luce buona per noi e anche per l’Europa”.

“Abbiamo accolto questa iniziativa come unica, non è solo un percorso di conoscenza ma di consapevolezza che noi vogliamo far sviluppare ai ragazzi con progetti che stimolano il senso della giustizia e dell’appartenenza alla società – così il preside del Liceo Scientifico Galilei Carlo Cappello – La meta non sono luoghi di commemorazione, ma di responsabilità e consapevolezza e ci auguriamo che i ragazzi possano fare questo percorso, capire la storia mentre accade, per fare scelte di cittadini consapevoli e di persone che entrano nel mondo degli adulti in modo positivo”.

“Abbiamo già iniziato gli incontri, sarà un viaggio intenso – chiude Gianna Marcasciano, Arci Pescara – Come Arci abbiamo deciso di partecipare perché è un percorso formativo importante. Questo lo hanno capito anche i ragazzi che sono tutti determinatissimi e pronti a quella che è forse l’esperienza formativa più intensa per un giovane essere umano”.

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