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DA ERODOTO – LE STORIE, CONTINUA IL LIBRO I – Traduzione di Luigi Annibaletto, Mondadori 1956

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DA ERODOTO – LE STORIE, CONTINUA IL LIBRO I – Traduzione di Luigi Annibaletto, Mondadori 1956

28 Col passare del tempo e quando quasi tutti i popoli stanziati al di qua del fiume Alis erano stati assoggettati ( infatti se si eccettuano i Cilici e i Lici Creso aveva sottomesso e teneva in suo potere tutti gli altri popoli che sono : i Lidi, i Frigi, i Misi, i Mariandini, i Calibi i Paflagoni, i Traci, tanto Tini che Bitini, i Cari, gli Ioni, i Dori, gli Eoli, i Panfili).

29 quando dunque questi popoli furono sottomessi (e Creso li andava aggiungendo ai Lidi) ecco avvicendarsi in Sardi, fiorente per ricchezza, provenienti dalla Grecia, tutti i sapienti che vivevano in quel tempo, man mano che ciascuno di essi arrivava. Fra gli altri venne anche Solone di Atene; il quale, dopo aver dato le leggi agli Ateniesi che le richiedevano, si era allontanato dal suo paese per 10, anni, mettendosi in mare sotto il pretesto di voler vedere un po’ al di là di mondo; ma in realtà per non essere costretto ad abrogare delle leggi che aveva promulgato. Nè gli Ateniesi potevano far ciò di loro iniziativa poiché s’erano vincolati con solenni giuramenti a osservare per 10 anni le leggi che Solone aveva proposto.

30 Per questi motivi, dunque, e anche per curiosità, avendo lasciato il suo paese Solone si recò in Egitto presso Amasi e poi anche a Sardi da Creso. Quivi giunto fu ospitalmente accolto dal re nella reggia. Due o tre giorni dopo il suo arrivo, per ordine di Creso stesso, dei servi condussero Solone per le sale del tesoro e gli mostrarono che tutto era splendido e fastoso. Quando egli ebbe visto e osservato con tutta comodità ogni cosa, Creso gli rivolse questa domanda: < ospite di Atene, poiché è giunta fino a noi grande fama di te, della tua saggezza e dei tuoi viaggi, che, cioè, per amore del sapere tu ha con cura visitato gran parte della terra, ora mi è venuto il desiderio di domandarti se tu hai già visto un uomo che sia il più felice del mondo>. Questo gli domandava nella segreta speranza di essere lui stesso indicato come il più felice degli uomini; ma Solone, lontano da ogni adulazione, e badando solo alla verità, rispose: < si, o re: Tello di Atene!> Pieno di stupore per questa affermazione Creso gli domandò con vivacità: < e per quale motivo pensi tu che Tello sia l’uomo più felice del mondo?> L’altro replicò: < Tello in un momento di splendore per la città, ebbe dei figli belli e buoni e di tutti vide venire al mondo i figli, e tutti rimasero in vita; non solo, ma fortunato egli stesso nella vita come si può esserlo tra noi, gli sopraggiunse la fine più gloriosa; poiché essendo gli Atenesi impegnati in una battaglia ad Eleusi contro i loro vicini, egli accorse sul campo e costretti i nemici alla fuga, morì nel modo più bello. Gli ateniesi lo seppellirono a spese pubbliche, là, nel luogo stesso dov’era caduto. E gli tributarono grandi onori>.

NOTA: l’Alis, attualmente Kızılırmak,  è il più lungo fiume della Turchia e il suo nome, in turco, significa fiume rosso. Nell’antichità classica il fiume era considerato il confine tra l’Asia Minore e il resto dell’Asia. L’incontro tra Creso e Solone così come raccontato da Erodoto non corrisponde a verità poiché Solone emise le leggi in Atene nel 593 a.c. e Creso prese il potere verso il 560 a.c..Tuttavia – commenta Annibaletto – ciò nulla toglie al valore artistico e morale dell’episodio che lo storico si accinge a riferire. Infatti, come vedremo, Solone con le sue risposte darà una bella lezione di vita a Creso, che riteneva di essere l’uomo più felice al mondo per le sue straordinarie ricchezze.

Luciano Magnalbo’

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