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I cambiamenti climatici, Greta e l’Apocalisse

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“Il mondo si sta svegliando e il cambiamento sta arrivando che vi piaccia o no”. 23 settembre 2019. A parlare è stata la 16enne attivista Greta Thumberg. Al Summit sul clima all’ONU la giovane accusa i leaders di vari paesi di averle rubato sogni e infanzia. L’accordo raggiunto: intesa di 66 paesi per zero emissioni entro il 2050.

Che dire della ragazza? Attivista, firmataria di una denuncia ufficiale sui diritti dell’infanzia, capace di fulminare con lo sguardo il presidente degli Stati Uniti, per la rabbia che ha dentro, per il suo profondo,e a detta di alcuni, esagerato o artefatto senso della giustizia.

Se tutti fossimo come Greta il clima seguirebbe il suo corso? Il riscaldamento del pianeta diminuirebbe? Sono i cittadini o le autorità a doversi mettere in moto? E’ realistico sperare in un cambiamento radicale? Il pianeta è l’habitat dell’uomo, ma non solo, anche di esseri vegetali e animali e coloro che vi abitano; dovrebbero trattarlo come una splendida casa in cui vivere, regalata da qualcuno con amore, un prezioso dono da apprezzare e non rovinare. Ma oggettivamente non tutti perseguono questo scopo nella loro vita. E credere che affaristi, truffatori, biechi profittatori che perseguono interessi personali o perché alla guida di multinazionali agguerrite, di grandi industrie se non di nazioni che hanno nella crescita del Pil l’unico credo, si ravvedano e condividano con i paesi poveri le risorse della terra, per evitare che a loro volta quest’ultimi inquinino di meno è pura utopia. Se poi c’è ancora tempo, visto che tra gli scienziati qualcuno ha già intonato il requiem per la terra affermando che oramai è tardi, come dimostrerebbero i ghiacciai in disfacimento.

Da sottolineare che la giovane svedese protagonista della rinnovata coscienza ecologista che indubbiamente e positivamente c’è stata, ha affrontato l’Oceano Atlantico in barca a vela, per non essere tra i partecipi dell’inquinamento climatico causato dagli aerei. Ora non sappiamo quanto siano riproponibili le traversate oceaniche con le caravelle alla Cristoforo Colombo o gli spostamenti con calesse e cavalli per fare solo qualche esempio.

Metaforicamente si potrebbe parlare di Greta come del piccolo pesce rosso in un immenso acquario che decide di cambiare direzione e andare controcorrente. A proseguire nella direzione inversa, però, sono squali, balene e grandi pesci da cui lei non può difendersi. Mettiamoci pure che i “pesci piccoli” non sono sempre migliori dei loro governanti se si guarda per esempio, alla spazzatura abbandonata per strada, che con un minimo sforzo potrebbe pure essere riciclata.

Singolare in tutta questa vicenda che nessun teologo o pensatore religioso, compreso Papa Francesco che sull’argomento è tornato più volte anche in maniera decisa, abbia fatto caso che nell’Apocalisse di San Giovanni dopo l’uscita dei quattro cavalieri lanciati a spron battuto verso la fine del mondo, si narra di quelli che avrebbero in un futuro tempo funesto “sconvolto la terra” (Apocalisse 11,18 Versione Ed. Paoline) in senso non tanto morale, quanto letterale. Previsione che sembrerebbe alquanto azzeccata e con finale a sorpresa: il Signore Onnipotente spazza via gli inquilini “distruttori” del bel pianeta che ha loro dato in prestito, visto la noncuranza e scellerataggine manifestata. Certo qui entriamo in un campo minato come quello escatologico e dottrinale che però gli stessi religiosi sorprendentemente trascurano.

Ora dopo che i riflettori si spegneranno rimarrà il dubbio: squali e balene si atterranno a ciò che la Thumberg predica con svolte reali o l’ultima spiaggia (senza plastica stavolta) sarà veramente l’intervento del “locatore divino”?

Roberto Guidotti

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