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Ovidio – L’Arte di Amare, continua il libro I: 229 252 I banchetti

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OVIDIO – L’ARTE DI AMARE. L’opera si divide in tre libri, i primi due dedicati agli uomini con la conquista della donna (la preda) e la tecnica da impiegare, mentre il terzo alle donne per come proporsi e come comportarsi. Il poema, scritto nel periodo in cui Augusto cercava di mettere un freno ai liberi costumi dei suoi cittadini con le leggi matrimoniali, costò ad Ovidio l’esilio a Tomis sul mar Nero (oggi Costanza). Traduzione e introduzione di Ortensio Celeste RL S.P.A. editore 2017 – Un libro da leggere.

Continua libro I – 229 252 I banchetti.

Anche i banchetti, con le loro tavole imbandite, favoriscono l’approccio: c’è dell’altro oltre al vino che vi si può trovare. Nei banchetti è capitato spesso che, mentre Bacco se ne stava sdraiato Amore splendente l’abbia afferrato per le corna e tratto a sé con le sue tenere braccia. Quando poi il vino gli ha imbevuto completamente le ali, Cupido si ferma nel luogo conquistato e, appesantito, resta lì. Allora egli scuote velocemente le ali bagnate, ma è pericoloso che il petto ti venga anche solo spruzzato da gocce di amore.

Il vino apre l’animo alla disponibilità e lo rende pronto al fuoco della passione, i brutti pensieri se ne vanno e sfumano in tanto buon vino. Allora arrivano le risate, il povero alza la cresta e scompaiono dolore, preoccupazioni e fronte corrugata; allora – cosa rarissima nella nostra epoca – nei cuori si fa strada la sincerità, perché il Dio del vino fa cadere ogni falsa costruzione.

Più di una volta nei simposi le ragazze hanno rapito il cuore dei ragazzi. Unita al vino Venere è fuoco su fuoco, ma non ti fidare troppo della penombra della lampada (ti può ingannare): l’oscurità della notte e il buon vino non aiutano a valutare la bellezza. Era pieno giorno quando Paride ha prima studiato ben bene le dee e poi ha detto a Venere: “sei meglio di tutte e due, Venere”. Quando è buio le magagne restano nascoste e si passa sopra ad ogni difetto; a quell’ora sono tutte belle. Chiedi aiuto al giorno per valutare le pietre preziose e la lana tinta con la porpora, e chiedigli aiuto per valutare un volto e una figura.

253-262 Altri luoghi fuori Roma: Baia e il tempio di Diana.

Ti devo fare l’elenco delle circostanze – veri paradisi di caccia – in cui si radunano le donne? Non ti basterà la sabbia per contarle. Ti devo parlare di Baia e dei suoi splendidi litorali? Di Baia con le sue acque che esalano vapori di zolfo? C’è stato uno che, quando è tornato da lì con una ferita nel cuore, ha detto:” non è vero, come dicono, che quell’acqua fa bene alla salute”.

Ah, e poi c’è il tempio di Diana, quello nel bosco sacro fuori Roma (per ottenerne la sovraintendenza bisogna contaminarsi le mani con la spada). Diana, poiché è una vergine e odia i dardi di Cupido, molte ferite procura alla gente e molte ne procurerà.

263- 268 Passaggio alla seconda sezione del libro.

Fin qui Talia, che viaggia su un carro con le ruote diseguali, ti ha insegnato dove scegliere l’oggetto del tuo amore, dove gettare le reti; ora mi preparo ad un compito da professionista: dirti con quali tecniche conquistare la donna che ha incontrato il tuo gusto. E voi, uomini, tutti indistintamente, dovunque vi troviate, prestatemi molta attenzione e, come folla in religioso silenzio, assistete ai miei annunci.

269 – 282 Tutte le donne sono facile preda.

Prima di tutto mettiti ben in testa questa verità: le si può catturare tutte. Si, le catturerai, basta stendere le reti. Potrebbe accadere che divengano muti gli uccelli a primavera e le cicale in estate, che un cane d’Arcadia volti le spalle ad una lepre, prima che una femmina faccia resistenza ad un uomo se i suoi tentativi di seduzione sapranno essere dolci; anche una di cui ti potresti immaginare un netto rifiuto ti dirà di sì. Gli amori segreti piacciono tanto all’uomo quanto alla donna, solo che l’uomo lo da a vedere, l’altra è un po’ più discreta a manifestare il proprio desiderio. Metti che gli uomini si accordino di non essere loro a fare la prima mossa, la donna allora si sentirà costretta a fare lei la parte di chi prende l’iniziativa. E’ la femmina che rivolge i suoi muggiti al toro sui morbidi prati, è sempre la femmina che nitrisce al cavallo dal piè di corno. Il desiderio in noi maschi è più contenuto e non così sfrenato, perché l’impeto della passione nel maschio ha un giusto limite.

Continua libro I. 283 -342 Esempi di passione sfrenata nella donna, tra cui spicca quello di Pasifae e il toro.

NOTA. 1- Talia è la Musa associata alla poesia leggera; 2I cani d’Arcadia erano i migliori nella caccia; 3- Dai tempi dei tempi sembra che nulla al mondo sia mai cambiato sotto il profilo antropologico.

Luciano Magnalbò

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