lunedì, Maggio 13, 2024
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Anticipazioni per “REPORT” del 23 dicembre alle 21.20 su RAI 3: nella terra dei fuochi

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Anticipazioni per “REPORT” del 23 dicembre alle 21.20 su RAI 3: nella terra dei fuochi
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Nuovo appuntamento con “Report”, lunedì 16 dicembre alle 21.20 su Rai3 e su Raiplay. LA TERRA DEI FUOCHI – Nel 2018 fu varato il “piano di azione per il contrasto dei roghi dei rifiuti” coordinato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, insieme a sette ministeri e alla regione Campania. Ma non basta. Questa estate i roghi sono aumentati del 30%, la popolazione è esasperata e girando per i 90 comuni di quella che ormai tutti chiamano terra dei fuochi, si capisce che ci sono fiumi di rifiuti provenienti da attività irregolari che vengono puntualmente bruciati per non lasciare tracce. Una guerra che non trova fine e che si ripercuote sulla salute degli abitanti. La procura di Napoli Nord ad Aversa ha chiesto uno studio all’Istituto superiore di sanità e i risultati sono sorprendenti. CITTA’ INTELLIGENTI – Stiamo entrando nell’era delle città intelligenti. Quello che conta succede nelle grandi aree metropolitane, in tutto il mondo. Ogni metropoli diventa un nodo di scambio con le altre aree del globo, risorse e competenze si connettono, ma a una condizione: bisogna essere in tanti e fare massa critica. A New York, con la nuova legge sul clima del 2019, comincia subito una ristrutturazione energetica di 50.000 immobili con l’obiettivo di arrivare a un milione. Ci sono i numeri: più di 8 milioni di abitanti e una buona concentrazione di risorse e competenze. È l’economia dell’agglomerazione. E se le dimensioni e i grandi numeri non ci sono? Si possono creare. Nizza e quarantanove comuni vicini si agganciano, uniscono i propri budget, si considerano un’unica metropoli e si danno obiettivi comuni. A Chemnitz, in Germania, sono bastati dei tram che si trasformano in treni – quando serve – per creare una grande area metropolitana che vede crescere attività e occupazione. Che cosa accadrebbe se anche in Italia si alleassero città grandi e piccole per raggiungere i grandi numeri, darsi degli obiettivi e puntare a crescita e benessere? La nostra simulazione: tra Bari e Taranto ci sono quasi 100 km, due milioni di persone da mettere in relazione, due porti e in mezzo tanta attività industriale, ricerca e un distretto aerospaziale. E se la vedessimo come un territorio unico? I FURBETTI DELL’ HASHTAG – È Instagram la nuova frontiera della pubblicità. Sul popolare social network di proprietà di Mark Zuckerberg gli investimenti pubblicitari sono cresciuti del 177% nel 2019. E quest’anno, per la prima volta, la pubblicità sui social e online ha superato quella sui media tradizionali. Chiara Ferragni è la più nota ma di certo non l’unica. In Italia e all’estero l’influencer è diventato un vero e proprio lavoro: più sono i like, i commenti e le condivisioni e maggiori sono le possibilità di essere contattati dai grossi marchi della moda e make up per sponsorizzare prodotti inseriti nella quotidianità della vita degli influencer. Ma la pubblicità è sempre dichiarata? In Italia a regolare la materia ci ha pensato l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria, che ha redatto la digital chart: se un post è sponsorizzato l’influencer lo deve dichiarare con un hashtag. Ma c’è anche il Codice del consumo, su cui vigila l’Antitrust: ma se l’Autorità non fa le multe, perché l’influencer dovrebbe mettere l’hashtag giusto?