martedì, Marzo 19, 2024
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Pamela Mastropietro: figlia di Macerata, figlia di Maria

pamela

Macerata fa festa per l’arrivo del nuovo anno. Duemilaventi e sono già due anni da quando Pamela è stata uccisa in modo barbaro, delitto in relazione al quale il 29 maggio 2019 è stato condannato all’ergastolo il nigeriano Innocent Oseghale. Il corpo della povera Pamela è stato depezzato, disarticolato, dissanguato. Aveva solo 18 anni.

Tra le vie vuote, perché non è ancora mezzanotte e la maggior parte delle persone è alle prese con il cenone di San Silvestro insieme ad amici e familiari, fuori, accanto al palazzo degli orrori di via Spalato 124, messo in affitto dopo il dissequestro, c’è l’albero, ricco di fiori, donati dai maceratesi di buon cuore che si sentono vicini alla famiglia Mastropietro, distrutta da un dolore senza limiti.

Un albero che dovrebbe forse trasformarsi in una targa, per non dimenticare la tragica storia.
Forse alcuni preferirebbero mettere tutto a tacere, in quanto si potrebbe ritenere che la drammatica vicenda di Pamela possa in qualche modo rovinare l’immagine di una città ridente e tranquilla.

In realtà, come spesso riportato dalla stampa locale, Macerata, città della Pace, città di Maria, è in molte occasioni funestata da reati legati al mondo della droga, che troppo spesso avviluppa nelle proprie trame i ragazzi più giovani, gli adolescenti.

In tanti hanno di recente criticato un articolo edito da Panorama qualche giorno fa, che parlava di mafia nigeriana.

Che la mafia nigeriana a Macerata non esista è un concetto contraddetto da numerose operazioni condotte dalle forze dell’ordine anche nella “città di Maria” e tese a smantellare una organizzazione criminale ormai consolidata nel nostro paese, contraddistinta da un modus operandi basato su una crudeltà sistematica e brutale.

La mafia nigeriana esiste e stiamo parlando di un’organizzazione criminale che si diffonde in modo silente e capillare. Spaccio di droga, prostituzione, tratta degli esseri umani, riti vodoo e altre attività illecite. Pamela, la sua drammatica storia e l’albero magico, curato con fiori, immagini sacre e messaggi, dovrebbero indurre ad una attenta riflessione. La tranquillità è sparita. E non di certo è la storia di Pamela a rovinare l’immagine della città.

Pamela è figlia di tutti, figlia di Macerata e figlia di Maria

Pamela è figlia di tutti, è figlia di Macerata, e figlia di Maria. Quello che le accaduto sarebbe potuto accadere ad altri. Merita di non essere dimenticata. Per questo 2020, tra i tanti buoni propositi, si potrebbe annoverare anche quello di dedicare un pensiero a lei e alla sua famiglia, che continua ad avere sete di verità e giustizia e non smetterà mai di lottare per questo.

Elisa Cinquepalmi

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