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5Stelle, crisi senza fine: altri 2 deputati se ne vanno. Ed ora Conte trema

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5Stelle, crisi senza fine: altri 2 deputati se ne vanno. Ed ora Conte trema.

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Continua senza fine la crisi interna al Movimento 5 Stelle: dopo gli attacchi che Alessandro Di Battista ha portato alla linea politica, contestando l’espulsione di Gianluigi Paragone  definito “più grillino di tanti altri” e censurando la timidezza di Di Maio sul raid USA voluto da Trump che ha portato alla eliminazione del numero 2 del regime iraniano, si registrano altre defezioni nei gruppi parlamentari pentastellati.

Infatti due deputati, Nunzio Angiola e Gianluca Rospi,lasciano il gruppo parlamentare %stelle e approdano al Gruppo Misto, proseguendo nella perdita di pezzi in atto da tempo.

“Il mio dissenso non deriva da un mio personale cambiamento di opinioni, ma dalla presa d’atto che i vertici hanno preferito trincerarsi in una chiusura pregiudiziale nelle proprie granitiche convinzioni”,dichiara Angiola. E rincara la dose Rospi:”Non è più tollerabile una gestione verticistica e oligarchica…il Movimento non vuole più dialogare con la base”.

E così, dopo Gianluigi Paragone buttato fuori dal M5S per aver votato contro la legge di bilancio, proseguono le uscite dai gruppi grillini.

Ma lo stesso Paragone – appoggiato come detto anche da Di Battista – non ci sta e parte all’attacco: “Cacciato dal nulla”. Il Collegio dei Probiviri, composto da Raffaella Andreola, Jacopo Berti e Fabiana Dadone, ne ha infatti disposto l’espulsione dal MoVimento. Il provvedimento, comunicato all’interessato viene, tra le altre cose, motivato anche con il voto espresso in difformità dal gruppo parlamentare sulla legge di bilancio.

“Sono stato espulso dal nulla. C’era una volta il 33%….ora..” Lo scrive il senatore Gianluigi Paragone sulla carta intestata del Senato, postando poi la foto su Facebook.

Da quanto si è appreso, pare che l’espulsione fosse già nell’aria da qualche tempo. E suona come una sorta di avvertimento a tuti i dissidenti.

La reazione del senatore Paragone è arrivata come una colata di lava su di un terreno già devastato da precedenti eruzioni: “Sono stato espulso dal nulla. Quando perdi 2 elettori su 3 ti espelle il nulla. Sono uno dei tanti elettori espulsi dal Movimento di Palazzo”.

Solo un dubbio: perchè finora ha fatto parte di un movimento che definisce il nulla e non se n’è andato spontaneamente?

E non va dimenticato che già a metà dicembre era iniziata la slavina parlamentare in Senato con il passaggio dei senatori 5stelle Grassi, Lucidi e Urraro alla nuova Lega Nazionale di Salvini.

Un orizzonte a tinte fosche si dispiega quindi di fronte al Movimento di Luigi Di Maio e sul cammino del governo Conte-bis appoggiato da una maggioranza giallorossa che al Senato si fa sempre più precaria.               

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