martedì, Maggio 14, 2024
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Anticipazioni per “PAESI CHE VAI…” del 12 gennaio alle 9.40 su RAI 1: Caserta, sulle tracce di Luigi e Carlo Vanvitelli

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Anticipazioni per “PAESI CHE VAI…” del 12 gennaio alle 9.40 su RAI 1: Caserta, sulle tracce di Luigi e Carlo Vanvitelli

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Nel cuore di quella regione che Plinio il Vecchio ribattezzò “Campania Felix”, in epoca etrusca nacque una bellissima città. Il suo nome era “Galatia”, e solo successivamente venne ribattezzata “Caserta”. Una città nota in tutto il mondo grazie all’imponente Reggia borbonica, che, insieme al Belvedere Reale di San Leucio e all’Acquedotto Carolino, è stata inserita, nel 1997, nella lista del Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Domenica 12 gennaio, alle 9.40 su Rai1, le telecamere di “Paesi che vai”, programma che gode del Patrocinio del MIBACT, guideranno i telespettatori sulle tracce di Luigi Vanvitelli, genio napoletano che realizzò il simbolo di questa città: la Reggia di Caserta. Una residenza composta da 1.200 stanze, 1742 finestre e un parco di oltre 120 ettari. Un parco reale attraversato da un viale lungo oltre 3 Km e intervallato da fontane, vasche e cascate artificiali, in una successione che sembra quasi perdersi nell’infinito. Livio Leonardi si addentrerà nei giardini e tra le mura della Reggia, dove incontrerà Carlo e Luigi Vanvitelli, Maria Amalia, Re Ferdinando, e molti altri personaggi dell’epoca. Si scopriranno, poi, alcuni aneddoti legati alla nascita dell’Acquedotto Carolino e si andrà fino a Bacoli per ammirare da vicino la bellissima e suggestiva Casina Vanvitelliana. Oltre a queste incredibili opere d’arte, si potrà ammirare anche la magnificenza del Complesso monumentale di San Leucio, che nasconde una storia davvero unica. Lungo il racconto, si conoscerà anche una delle eccellenze di questo territorio: la mozzarella di bufala. Il prestigioso “Oro bianco della Campania”, che nel 1996 ha ottenuto il riconoscimento D.O.P.
E non mancherà certo, nella rubrica Naturosa, uno sguardo alla evocativa e misteriosa Costiera Cilentana, dove ancora oggi si possono lanciare al galoppo sfrenato, sulle lunghissime spiagge, i cavalli tanto cari al Re Borbone.