MACERATA – Una lettera coraggiosa, quella del dermatolgo Marco Sigona, che dichiara pubblicamente di essere risultato positivo al Coronavirus. La sua comunicazione è chiaramente tesa ad instillare coraggio, forza. Perchè l’emergenza si può superare, senza avere paura, ma favorendo la collaborazione. La riportiamo integralmente:
“Gent.mi Organi di Stampa, sono il dott. Marco Sigona, il dermatologo ospedaliero risultato positivo al Coronavirus. Non so se sono il paziente 0 a Macerata ma sicuramente, in questo particolare momento , sono un paziente come tanti altri che si trovano nella mia stessa situazione in Italia.
Mi rivolgo a voi, Organi di Stampa, accingendomi a scrivere queste due righe con il preciso intento di evidenziare quanto sia importante non nascondere un proprio momento di difficoltà fisica e psicologica ma renderlo pubblico e condividerlo con tutte le persone care , sia appartenenti alla comunità scientifica che con i tanti amici che ogni giorno mi inviano gesti d’affetto.
Questa situazione del Coronavirus , a cui molti di noi, me compreso, pensavano di essere immuni è invece un qualcosa su cui dobbiamo porre tanta attenzione.
Avrei banalizzato anche io i miei sintomi confondendoli con il classico raffreddamento stagionale, anche perché anamnesticamente non avevo fattori di rischio cosi eclatanti per il contagio. Poi , però, non lo nascondo , il fatto di essere medico mi ha spinto a voler a tutti i costi approfondire il perché di quella febbre a 37,2, 37,5 che si abbassava al mattino e si rialzava la sera e non trovava mai uno stop.
Il 5 marzo, dopo 7 giorni che ero già in malattia presso il mio domicilio, sono riuscito ad effettuare il tampone nasale e la diagnosi e stata immediata. Ora finalmente potevo dare un nome alla mia incertezza diagnostica.
Fatta la diagnosi sono scattate le misure precauzionali d’isolamento per me e per la mia famiglia ed è partito subito un rapporto di collaborazione ottimale con la Direzione della mia AV3 . In particolare ho trovato nel personale del Dipartimento di Prevenzione un modo fraterno e confortante di affrontare la particolarità della situazione , colleghi che con una serenità unica mi hanno coinvolto nel ricostruire passo dopo passo i miei movimenti. Ho messo a loro disposizione la mia vita professionale pubblica e privata cercando di non omettere fatti importanti, ma credetemi, non è facile ricostruire tutta l’attività di una persona professionalmente impegnata su tanti fronti.
Questi operatori fanno un grande lavoro , in un momento così difficile, sono angeli a cui ci si attacca nell’estrema fragilità . A loro il mio più grande ringraziamento.
La mia famiglia sta bene ed anche io, gestisco la malattia al bisogno con farmaci sintomatici, tachipirina ed aereosol e mi avvio in questo cammino verso la guarigione che sarà ancora di un lungo isolamento e anche di noia.
La struttura ospedaliera dove lavoro giustamente è stata messa in quarantena ed al momento non mi risultano altri positivi. Ho chiuso anche la mia attività privata che riaprirò non appena avrò certezza della fine di questa vicenda e della mia completa guarigione scusandomi per il disagio che posso aver arrecato a tutti i miei pazienti .
Attraverso queste due righe voglio rafforzare il messaggio del rispetto che dobbiamo avere delle nome procedurali nei confronti del Coronavirus, sottolineo l’importanza di una particolare attenzione per gli anziani e soprattutto di non trincerarsi dietro la spirito della paura, perché con la paura siamo perdenti ma con la collaborazione riusciremo a venirne fuori più forti.
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