giovedì, Aprile 25, 2024
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Testimoni di Geova, celebrata in casa la Commemorazione in tempo di Coronavirus

Ancona – Nemmeno il Covid -19 ha impedito ai Testimoni di Geova di ricordare la “Cena del Signore” l’evento annuale più importante per la confessione.

Erano oltre 20.000 in tutte le Marche, i testimoni di Geova e i loro amici e familiari che ieri sera, dopo il tramonto, hanno celebrato la Commemorazione della morte di Gesù. Quest’anno, a motivo della pandemia in corso e nel rispetto delle disposizioni governative, in via eccezionale tutto è stato svolto nelle loro case, in streaming.

Mezzo milione di persone in Italia e 21 milioni nel mondo hanno assistito alla cerimonia in streaming con le proprie comunità di appartenenza o collegandosi al sito ufficiale della confessione, jw.org dove un discorso sull’avvenimento è stato reso disponibile gratuitamente in ben 565 lingue.

La notte prima di morire Gesù comandò ai suoi seguaci di commemorare la sua morte dicendo: “Fate questo in memoria di me” (Luca 22:19, CEI). È per ubbidire a questo comando che, seguendo l’usanza dei primi cristiani, i Testimoni di Geova celebrano la Commemorazione una volta all’anno nella data corrispondente al giorno in cui Gesù morì: il 14 nisan del calendario ebraico in uso nel I secolo (corrispondente quest’anno al 7 aprile, dopo il tramonto).

La celebrazione non è un sacramento nella concezione cristiana dei testimoni, ma un modo per ringraziare Dio e manifestare gratitudine per la redenzione tramite la morte di Cristo. Una cerimonia semplice concepita da Gesù per i suoi seguaci, affinché potesse essere ripetuta una volta l’anno, come ogni commemorazione che si rispetti, anche in case private o nelle situazione più disparate: cosa avvenuta per la prima volta ieri 7 aprile in molte e popolate zone del mondo, come l’Italia.

Roberto Guidotti

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