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Anticipazioni per il Grande Gasmann in TV del 23 giugno alle 15.40 su RAI 5: “Il Mattatore” nella Musica e nello Sport

vittorio gasmann il mattatore

Anticipazioni per il Grande Vittorio Gasmann in TV del 23 giugno alle 15.40 su RAI 5: “Il Mattatore” nella Musica e nello Sport

Il mattatore", 4 febbraio 1959 - Cinema - Rai Cultura

Oggi martedì 23 giugno su RAI 5 alle 15.40 per il Grande Vittorio Gasmann in TV, va in onda il programma “Il Mattatore” in due puntate rimaste famose.

La prima porta in scena Il Mattatore nella Musica. Gassman veste i panni di un cantante lirico, sedicente russo, impegnato in una non proprio apprezzata interpretazione di Otello. Fallito come tenore, Otello si ricicla mimetizzandosi fra i cantanti di Harlem che hanno dato origine al blues.

La seconda porta in scena Il Mattatore nello Sport. Vittorio Gassman e I suoi attori interpretano parodie incentrate sugli sport: calcio, pugilato, ciclismo, tennis, fino ad arrivare ad un duello di scherma fra divinità romane.

Il Mattatore fu un programma televisivo trasmesso dalla RAI nel 1959 sull’allora Programma Nazionale (poi Rai 1). Articolato in dieci puntate tematiche suddivise in due brevi cicli di cinque puntate[1], fu mandato in onda il mercoledì sera dal 4 febbraio al 22 aprile.

Fu una delle prime trasmissioni della RAI, che aveva iniziato la programmazione da pochi anni.

Definito “spettacolo misto” per la varietà di generi e registri adoperati, Il mattatore permise a Gassman di esprimere un talento ironico, sulfureo e parodistico. Lo stesso anno divenne l’omonimo film diretto da Dino Risi.

Il Mattatore del titolo era l’attore Vittorio Gassman – ironico istrione – accompagnato dagli attori, di formazione teatrale, Marina BonfigliPaolo FerrariCarlo Romano ed Enrico Viarisio.

La regia televisiva era di Daniele D’Anza. Le scenografie delle puntate erano firmate da differenti scenografi: Mario ChiariGiulio ColtellacciPierluigi PizziPiero ZuffiLucio LucentiniGianni PolidoriVeniero ColasantiCesarini da Senigallia. I costumi erano di Danilo Donati e le coreografie di Gisa Geert.

La musiche erano di Fiorenzo Carpi e Piero Umiliani. Dal programma furono ricavati anche alcuni album discografici della Fonit Cetra con stralci di numeri per lo più recitati da Gassman.[2] La sigla della trasmissione – la canzone Matador, su testo di Gassman e musica di Umiliani, recitava fra l’altro:

«Matador, toreador e cento nomi ancor, dittator, imperator, regista e primo attor, direttor, commendator e gran conquistator…»

I testi degli sketch in cui erano suddivise le puntate erano firmati da Gassman e dal commediografo Federico Zardi. A due puntate contribuirono anche Guido Rocca e Indro Montanelli.[1]

Secondo l’Enciclopedia della televisione[1]“L’impossibilità di incasellare il programma in un genere preciso ha spinto la RAI a definire questa sua pregevole produzione come ‘spettacolo misto’, fluida convivenza di una pluralità di generi e di registri”.

Si può quindi considerare questo programma – sempre secondo l’Enciclopedia – una sorta di antesignano dei contenitori tv ed un unicum televisivo (esperienza per certi versi irripetibile, anche se poi Beppe Grillo e Roberto Benigni, fra gli altri, tenteranno di percorrere la medesima strada).

I testi erano presentati attraverso un miscuglio di stili, fra il varietà e il teatro classico, con scarti ed improvvisazioni esasperati fino alla parodia e tali da spiazzare a volte lo spettatore.

I riferimenti alla politica (sempre filtrati dalla prudenza che la censura governativa e la RAI imponevano) e ai temi del costume di quel periodo (la fine degli anni cinquanta e l’approssimarsi del boom economico) sono ancor più presenti nel secondo ciclo di cinque puntate, trasmesso verso l’aprile del 1959. Bersagli della satira erano in particolare i protagonisti del mondo della politica, del giornalismo, del cinema. Da vero ‘matador’, “Gassman […] con l’esuberanza delle sue gigionesche esibizioni […] gioca con sé e con le sue prede (sicuro dominatore di entrambi) prima di finirle”.