martedì, Maggio 14, 2024
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Bonus 600 euro, la lettera aperta: “Cara Inps..ti scrivo”

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Bonus dei 600 euro, la “rabbia” dei cittadini continua a salire. E traspare bene dai post pubblicati sulla pagina Facebook “Gestioni strapazzate“, dove una utente del gruppo ha pubblicato una lettera aperta proprio dedicata all’Ente in relazione alla gestione dei “contributi d’emergenza” destinati alle Partite Iva. La riportiamo integralmente: “Carissima Inps, questa lettera aperta è per te, per tutta te, dalla testa ai piedi, dalla dirigenza all’operatore che, seduto dietro alla sua scrivania, cerca di smistare e capire, di muoversi attraverso il labirinto di incongruenze che tu stessa hai creato. Un po’ come un tossico che tenti di ragionare strafatto di MDMA.

Non voglio accusarti, del resto, cara INPS, tu non sei lo spacciatore, sei solo l’ennesima vittima di un sistema di clientelismi antico, di una burocrazia folle che sembra creata appositamente per mandarci in pappa il cervello. Ma devi capirlo, sei intossicata e devi curarti.

E’ una questione di rispetto per i cittadini che ti mantengono. Quegli stessi cittadini che in occasione di un’emergenza che li ha messi in ginocchio si vedono dare risposte incoerenti, spesso umilianti da parte tua, a fronte delle promesse di aiuti da parte del governo e del sacrificio comune per una ripartenza che sappiamo tutti, non ci sarà per molti e tantomeno a queste condizioni.

Prendiamo per esempio il famoso bonus 600 euro. Poche regole, chiare. Che nel momento della ricezione delle domande diventano arbitrarie, complicate, assurde. Nessuna indicazione. La gran parte di quelli che piano piano stanno risolvendo la tua inefficienza (non vogliamo pensare che sia voluta, nonostante la tentazione sia forte)  lo stanno facendo organizzandosi e informandosi tra di loro. La vera solidarietà, il vero scambio di informazioni ed aiuti, se ne vuoi un esempio, la puoi trovare in una pagina facebook, “Gestioni Strapazzate”. Leggi lì, cara INPS, quante persone hai lasciato a mendicare la tua attenzione con le pezze al culo, leggi lì, quante di queste sono state umiliate, hanno ricevuto risposte che con lo spirito del decreto nulla hanno a che vedere. Leggi a quanti avete chiesto documentazione su documentazione in maniera del tutto arbitraria, quanto le regole siano cambiate di utente in utente.  Poche regole, semplici e, aggiungerei: “ uguali per tutti”.

Ma uguali per tutti non sono state, confrontando le varie posizioni, hai risposto in maniera differente a parità di condizioni. TI sei messa a scavare nei quadri RR delle dichiarazioni dei redditi di alcuni e sei corsa a dare denaro a chi di quel denaro non aveva affatto bisogno. Ti sei inventata un aspetto contributivo che era stato escluso dalla norma proprio perché, cara INPS, è noto a tutti che spesso sono i poveri a non essere in regola con questi contributi, per la semplice ragione che quel denaro, banalmente, non riesce più a versarlo. Perché il ladro vero, certo non viene a dirlo a te, attraverso la dichiarazione dei redditi, che ti deve del denaro. Ma a te si deve perdonare tutto eh? E tu? Tu che da questa nostra ciotola mangi, perché non ci perdoni qualche domanda a fronte di simili ingiustizie?

E’ ora che ti curi, cara INPS, è ora che tu segua un programma di disintossicazione e la smetta di difendere con la menzogna chi rovina il senso e la sostanza di un istituto quale sei. E forse il primo passo è smettere di raccontarti che va tutto bene, smettere di riversare le colpe sui cittadini e prenderti la responsabilità di capire che senza un passo serio per riformare le tue politiche interne, ad ogni livello, tu possa mai tornare ad avere un rispetto maggiore di quello dovuto ad un ladruncolo di second’ordine che ruba in casa per comprarsi la sua dose.

Cara INPS, abbiamo bisogno di te, abbiamo bisogno che tu sopravviva a te stessa. Fallo, prima di dover ricorrere nostro malgrado a un Trattamento Sanitario Obbligatorio. Perché la corda è tesa e la rabbia è forte e giusta e tu hai un patto di fiducia da rispettare che stai violando da troppo tempo”.

Ogni commento è superfluo.

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