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Il settembre nero del Piceno: da provincia “covid free” a zona più colpita della regione

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Il settembre nero del Piceno: da provincia “covid free” a zona più colpita della regione

Ascoli Piceno – Poco più di 100 giorni fa Ascoli Piceno raggiungeva il cosiddetto stato di provincia “covid-free”, ovvero una provincia (l’unica del centro Italia in quel momento) ad non aver avuto contagi nei 28 giorni precedenti.

Un eccellente viatico per l’estate che stava subentrando. Turismo, commercio e imprese che avrebbero lavorato con più tranquillità, ma naturalmente…“senza abbassare la guardia”, il mantra più evocato in questi mesi. Qualcosa però è andato storto lo stesso. Solo nel mese di settembre le Marche hanno registrato ben 687 nuovi positivi al virus. Di questi 211 sono del Piceno ovvero il 30,7% del totale. Se un’equa e molto teorica e impossibile ripartizione tra province avrebbe fornito un 20% di positivi per provincia (e il Piceno in ogni caso è molto sopra), quello che colpisce è il contrasto dei numeri tra il corso della prima fase della pandemia. indicativamente marzo, aprile e maggio e la fine dell’estate e ingresso dell’autunno.

Il settembre nero del Piceno

Il 17 maggio si registrava l’ultimo contagio prima del “periodo free”; ma l’8 luglio spuntavano due positivi. In quella data tutti i casi di coronavirus totali (positivi, ricoverati, deceduti e guariti) erano 292. Il 1 ottobre per la stessa casistica si registrano 583 casi con il sorpasso della provincia di Ascoli su quella di su Fermo, che ora conta 571 casi in totale.

Fermo restando che il Covid-19 è pericoloso e può essere letale nel Piceno come nel Fermano o a Pesaro o in qualsiasi altra zona, ci si può chiedere legittimamente cosa possa aver determinato questo incremento di casi nella provincia meno colpita della regione fino a qualche settimana fa.

Alcuni fattori potrebbero aver a che fare con il rientro dalle vacanze all’estero di numerosi giovani e la mancata prevenzione con il distanziamento sociale e l’uso della mascherina, specialmente nelle notti estive, che in alcuni luoghi sono state molto movimentate. Non ultimo la ripresa delle lezioni scolastiche avviata il 14 settembre, che ha registrato dei casi e comportato l’immediata chiusura di alcuni istituti scolastici sia delle scuole primarie secondarie e superiori. Inoltre secondo alcuni esperti, l’aumento degli asintomatici ha sicuramente contribuito alla diffusione silenziosa del contagio.

Resta da vedere se siamo di fronte a un’altra ondata di contagi e quali conseguenze comporterà per la popolazione. Al momento possiamo solo continuare ad osservare tutte le norme raccomandate e ricordare che l’invito a “non abbassare la guardia” non è mai stato cosi pertinente nella nostra zona come in questo periodo.

Roberto Guidotti

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