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Tredicesime 2020 più “leggere” di almeno 3 miliardi

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Tredicesime 2020 più “leggere” di almeno 3 miliardi

Quest’anno, causa Covid, saranno più leggere di almeno 3 miliardi le tredicesime che percepiranno i circa 34 milioni di lavoratori dipendenti (circa 18 milioni) ed il 16 milioni di pensionati. Ad annunciare questa ulteriore penalizzazione è la CGA di Mestre, la quale asserisce che vi sarà il pagamento di 30 miliardi di gratifiche natalizie, con ben 3 miliardi in meno rispetto il 2019.

Il coordinatore dell’Ufficio Studi della Cgia, Paolo Zabeo, informa che:
“Il Covid, purtroppo, ha alleggerito le tredicesime di tanti dipendenti del settore privato. Dall’inizio dell’emergenza, infatti, almeno 6,6 milioni di lavoratori sono finiti in cassa integrazione e molti di questi a zero ore. Questa situazione non ha consentito a tante persone di maturare il rateo mensile che definisce economicamente la gratifica, alleggerendone quindi l’importo finale di circa 100 euro per ogni mese di indennità ricevuta. Con meno soldi a disposizione e tanta sfiducia che assilla le famiglie italiane, gli acquisti di Natale rischiano di subire una contrazione fino al 15 per cento. Se l’anno scorso la spesa complessiva ha sfiorato i 10 miliardi di euro, quest’anno potrebbe scendere a 8,5-9 miliardi, una riduzione che rischia di
penalizzare soprattutto le botteghe artigiane e i negozi di vicinato che faticano a reggere la concorrenza sempre più spietata del commercio on line”.

Ma a preoccuparsi ulteriormente della situazione generale e delle ripercussioni che ne conseguiranno è il segretario Renato Mason che dichiara: “Con l’aumento dei risparmi privati e la caduta verticale dei consumi delle famiglie il Paese sta scivolando pericolosamente verso la deflazione. Dallo scorso mese di maggio, infatti, l’indice dei prezzi al consumo è negativo. La deflazione, ricordiamo, si manifesta attraverso una progressiva contrazione dei prezzi dei beni e dei servizi. Apparentemente la cosa può sembrare positiva: se i prezzi scendono, i consumatori ci guadagnano. Nella realtà le cose assumono una dimensione completamente diversa: nonostante i prezzi siano in calo, le famiglie non acquistano, a causa delle minori disponibilità economiche e delle aspettative negative, quel poco che viene venduto comporta, per i negozianti, margini di guadagno sempre più contenuti. La merce invenduta innesca una situazione di difficoltà per i commercianti, ma anche per le imprese manifatturiere che, a fronte delle mancate vendite, sono costrette a ridurre la produzione e in prospettiva anche l’occupazione”.

A controbilanciare le forti negatività espresse dalla CGA di Mestre le
parole del presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento alla Bocconi: “Next generation Eu (il Recovery fund) porterà un’ondata senza precedenti di investimenti pubblici per l’economia italiana, ma questo solo se l’Italia entra in gioco, con volontà nell’apportare riforme e un approccio strategico negli investimenti” concludendo “Next Generation EU (Recovery Fund, ndr) è una possibilità per l’Italia di reinventarsi”.

Peccato che i soldi servono subito e domani potrebbe essere troppo tardi: potrebbe non esserci più un Italia da reinventare. Intanto, a Roma, la Giunta Capitolina ha dato il via libera al progetto definitivo per la realizzazione del nuovo sistema di rilevamento della velocità media dei veicoli all’interno della Galleria Giovanni XXIII. L’importo complessivo a disposizione dell’appalto è di 1 milione di euro e prevede la fornitura delle
apparecchiature e i lavori dopo l’espletamento delle procedure di gara.

L’installazione del nuovo impianto consentirà di abbassare il rischio di incidenti stradali e potenziare la sicurezza per auto e scooter.
Di sicuro, in molti si chiedono, specie dopo i numerosi e spettacolari incidenti avvenuti in prossimità delle “rivoluzionarie” piste ciclabili che stanno proliferando a Roma che hanno ridotto parcheggi e carreggiate,
se spendere un milione di euro serva realmente a limitare gli incidenti o a far cassa alle spalle dei cittadini che, tra perdita di lavoro e riduzioni di stipendi, di sicuro difficilmente potranno pagare le pesantissime multe che negli ultimi anni hanno avuto una impennata indescrivibile.


Ettore Lembo

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