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Anticipazioni per il Grande Teatro in TV di Henry James del 12 dicembre alle 16.20 su RAI 5: “Il carteggio Aspern”

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Anticipazioni per il Grande Teatro in TV di Henry James del 12 dicembre alle 16.20 su RAI 5: “Il carteggio Aspern”

Il carteggio Aspern in onda su RAI 5

“Il carteggio Aspern”, tratto da un racconto di James, con la traduzione di Alvise Sapori e la regia di Sandro Sequi: è la versione teatrale che Rai Cultura propone sabato 12 dicembre alle 16.15 su Rai5 per lo spazio “Stardust Memories”, che offre in versione restaurata i grandi classici del teatro delle Teche Rai. Tra gli interpreti  Wilma D’Eusebio, Giuliana Calandra, Virginio Gazzolo, Ileana Ghione, Evi Maltagliati, Maurizio Gueli.
Henry Jarvis sta per pubblicare l’opera omnia del poeta Geffrey Aspern. Affitta per questo alcune stanze nel palazzo veneziano della vecchia signorina Bordereau, che fu amica del poeta del quale conserva lettere e cimeli, per poter consultare questi preziosi documenti, ma la donna rifiuta di farglieli vedere. Jarvis ottiene miglior successo con Tina, nipote della Bordereau. Ma quando sta per aprire il baule con i documenti, la Bordereau muore. Jarvis spera che Tina manterrà la sua promessa ma per rispettare la volontà della defunta, Tina cambia idea e Jarvis se ne parte sconsolato. 

Il carteggio Aspern (The Aspern Papers) è un racconto scritto da Henry James, pubblicato originariamente su The Atlantic Monthly nel 1888, seguito nello stesso anno dalla pubblicazione in un volume a sé stante. Il carteggio Aspern, uno dei racconti lunghi più conosciuti e acclamati di James, è basato su un aneddoto che James ascoltò riguardo a un discepolo di Shelley che provò a impossessarsi di alcune lettere di valore scritte dal poeta alla sorellastra di Mary Shelley, Claire Clairmont, la quale le custodì finché visse. La novella dimostra l’abilità dell’autore di generare suspense nel lettore, senza dimenticare di portare avanti l’intreccio della storia e l’evolversi dei suoi personaggi.

Trama

Ambientato nella Venezia decadente di fine Ottocento, Il carteggio Aspern narra i tentativi del protagonista, un critico letterario americano di cui non viene mai precisato il nome, di impadronirsi di una raccolta di documenti, per lo più lettere, scritti dal defunto poeta americano Jeffrey Aspern, al quale è totalmente devoto e che considera il miglior poeta di tutti i tempi.

Il narratore arriva a Venezia. Qui fa la strabiliante scoperta che Miss Juliana Bordereau, la donna che Aspern aveva amato in vita, è ancora viva nonostante sia trascorso circa un secolo dalla morte del poeta e conduce un’esistenza misteriosa e segregata dal resto della società, sola con la nipote Miss Tina in un grande e vecchio palazzo di Venezia. Il critico, motivato dall’inestimabile valore di quel carteggio, riesce ad avvicinare le due donne prendendo in affitto, seppur a condizioni economiche irragionevoli, alcune stanze dell’enorme palazzo in cui vivono.

Sempre tenendo celata la sua reale identità e i suoi fini ultimi, dato che Juliana, l’unica conoscente di Aspern ancora in vita, si rivela alquanto gelosa dei suoi ricordi e assolutamente contraria a condividerli con il pubblico, perseguirà la difficile impresa di impadronirsi del carteggio, mostrandosi sempre gentile e disponibile, ma sarà duramente ostacolato dalla quasi totale chiusura delle due donne verso il mondo esterno.

Juliana rivela di possedere un piccolo ritratto del poeta, e chiede al narratore di venderlo per una cifra altissima. Quando la vecchia si ammala, il protagonista entra di nascosto nella sua stanza e inizia a rovistare nei cassetti alla ricerca dei documenti, ossessionato dalla paura che Miss Bordereau, già gravemente malata e in fin di vita, abbia potuto distruggerli. Ma Miss Bordereau si risveglia e alla vista dell’intruso lo insulta chiamandolo “scribacchino”, cadendo infine tramortita nelle braccia della nipote.

Il narratore se ne va da Venezia, disperato perché teme che il carteggio sia scomparso, viaggia in diverse città del Veneto ma non riesce a rinunciare alla sua indagine. Quando fa ritorno a Venezia, scopre che Juliana è morta. La nipote Tina, con giri di parole ambigui, gli rivela che il carteggio esiste davvero e che potrebbe averlo “diventando un parente”, ovvero sposandola.

Di nuovo, il narratore fugge dopo aver rifiutato la proposta. Vaga per Venezia, a piedi e in gondola tra le isole della laguna, senza riuscire a decidersi se il possesso del carteggio possa valere il matrimonio con la triste zitella. Inizialmente, sente di non poter mai accettare la proposta, ma a poco a poco comincia a cambiare idea. Quando torna per comunicare la sua decisione, la signorina Tina gli rivela di aver bruciato tutte le lettere una per una, e che ci è voluto molto tempo perché erano tante. L’unica cosa che Tina gli consegna è il piccolo ritratto del poeta Aspern che Miss Bordereau gli aveva chiesto di vendere. Il narratore alla fine invia a Miss Tina dei soldi, dicendo di aver venduto per una somma cospicua il ritratto, che invece è appeso sopra la sua scrivania.