mercoledì, Maggio 15, 2024
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Vaccini, la stretta di Draghi: “Nessuna scusa per le aziende inadempienti”

la crisi di governo

Vaccini, la stretta di Draghi: “Nessuna scusa per le aziende inadempienti”. Prima dose per tutti?

“Dobbiamo esigere che le case farmaceutiche rispettino quanto avevano promesso. Forse c’è stata una sottovalutazione da parte dell’Ue di quanto le promesse npotessero non essere attendibili”.

Così il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, a Radio Anch’io. “A Bruxelles non facciamo cadere nè nascere governi. Sicuramente il Conte bis è stato un governo con chiarissimo orientamento europeo”.

Aggiunge poi che “sicuramente l’autorevolezza di Draghi aiuta l’Italia”. Con l’affidamento al Mef del Piano nazionale “si ricomincia a correre nella giusta direzione”.

Il premier Mario Draghi ha esortato ieri il Consiglio europeo, ad accelerare il lancio del vaccino in Europa, dicendo che “dobbiamo andare più veloci”.

Draghi ha anche detto ai suoi omologhi che le aziende che non rispettano gli impegni non devono essere perdonate. Secondo quanto riferito, ha anche affermato che l’UE dovrebbe imitare gli Stati Uniti e il Regno Unito, che tengono per sé i loro vaccini, e ha sollecitato un approccio comune ai test e al coordinamento dell’autorizzazione all’esportazione di vaccini.

I leader dell’UE hanno espresso la propria frustrazione per la lentezza nella consegne di vaccini contro il Coronavirus e per i ritardi nella produzione mentre aumenta l’ansia per la rapida diffusione di nuove varianti.

I capi di governo si sono incontrati per un video summit volto a rivedere la campagna di immunizzazione dell’UE.

Mentre Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, è stata criticata sul piano di approvvigionamento all’inizio di quest’anno, molti leader l’hanno sostenuta ieri, concentrando l’attenzione sulla capacità delle grandi case farmaceutiche di essere all’altezza degli impegni contrattuali.

Alcuni, compreso Mario Draghi, si sono chiesti perché l’UE non stia imponendo controlli più severi sulle esportazioni di vaccini simili a quelli visti negli Stati Uniti. Il mese scorso Bruxelles ha introdotto un meccanismo per bloccare le spedizioni da parte di società che si ritiene non rispettino gli obblighi di consegna verso l’UE.

Pascal Soriot, amministratore delegato di AstraZeneca, ha detto ai deputati del Parlamento europeo che la sua azienda stava “facendo tutto il possibile” per fornire 40 milioni di dosi durante il primo trimestre dell’anno – obiettivo rivisto ben al di sotto dei 100 milioni di dosi o più che l’UE aveva originariamente previsto per la fine di marzo.

Ora il punto è: richiamo per chi ha già ricevuto il vaccino o prima dose per tutti?

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