mercoledì, Maggio 15, 2024
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Italia in subbuglio: in migliaia alla Manifestazione “Io Apro”

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Italia in subbuglio: in migliaia alla Manifestazione “Io Apro” a Roma, ma anche a Milano ed a Napoli bloccate dagli ambulanti

“Io apro”: sono stati veramente tanti i manifestanti a Piazza Montecitorio a Roma. Alcuni, tra i ristoratori ed i lavoratori del mondo dello sport, circa una quarantina, e partite IVA si sono addirittura incatenati alle transenne che delimitano lo spazio tra la piazza e il Palazzo del parlamento.

Si tratta di persone che hanno reclamato il proprio diritto al lavoro trovandosi nell’impossibilità di svolgerlo a causa della normativa anti-Covid, che da circa un anno ha bloccato e messo in serie difficoltà le varie categorie imprenditoriali, che nonostante gli esigui “ristori”, per chi li ha avuti, non riescono a coprire le spese correnti, a sfamare le proprie
famiglie ed mantenere i dipendenti.

“Siamo imprenditori, non delinquenti”. Queste le parole prounciate al megafono dai commercianti e ristoratori che hanno manifestato chiedendo di riaprire. “Bisogna far fare il giro del mondo a questa manifestazione, così come è successo negli States”, ha detto Ermes, indossando lo stesso cappello dello “sciamano” Jake Angeli, divenuto noto per l’episodio dell'”assalto” al Campidoglio Usa. Un ristoratore modenese, che ha una figlia di 20 anni, dichiara di essere “aperto da gennaio, perché da un anno non è cambiato nulla, nonostante tutte le chiusure”. E aggiunge: “Siamo esasperati. Nessuno ci ha mai ascoltato. Mi sono dovuto vestire da pagliaccio per attirare l’attenzione. Spero che ora qualcuno si accorga di noi e ci ascolti. Ho dovuto pagare gli strozzini per corrispondere gli stipendi ai miei dipendenti”.

Presenti alla manifestazione anche alcuni esponenti politici, tra cui Paragone e Sgarbi. Le dirette via Facebook hanno raggiunto numeri da capogiro. Il gruppo gestito dagli organizzatori è arrivato a picchi di
circa 60mila visualizzazioni a cui ovviamente bisogna aggiungere le altre dirette trasmesse dai numerosissimi partecipanti.


Ma a manifestare sono stati anche gli ambulanti, come a Milano, dove, insieme ad i bus turistici, hanno bloccato la stazione centrale, facendo
andare in tilt il traffico.

Sembra che gli ambulanti, dalla stazione, si siano mossi in un corteo non autorizzato. Dopo essere rimasti fermi di fronte alle forze dell’ordine schierate in via Vitruvio, hanno poi proseguito fino ad arrivare nei pressi della Prefettura. Il traffico in zona è stato bloccato e alcune linee dei mezzi hanno modificato il loro percorso.

A Napoli, invece, una protesta degli operatori delle aree mercatali aderenti alla sigla Ana-Ugl hanno manifestato sull’autostrada A1 Roma-Napoli, in territorio casertano, costringendo a chiudere un tratto
dell’autostrada, Caserta Sud per chi viaggia verso Napoli, mentre per chi marcia in direzione Roma è stata imposta l’uscita obbligatoria è sull’asse mediano Acerra-Afragola.

Gli operatori hanno occupato la sede autostradale con i furgoni. “La nostra intenzione – dice Peppe Magliocca presidente dell’Ana-Ugl di Caserta – è arrivare a Roma per protestare contro una situazione assurda, con tanti operatori sul lastrico, che si sentono abbandonati”.

Nel traffico, sembra sia rimasto imbottigliato anche il Governatore della Campania, Vincenzo de Luca.

Covid, Fsp Polizia: Esasperazione comprensibile e noi facciamo spese 

“Rivolgiamo la nostra solidarietà e gli auguri di pronta guarigione ai colleghi feriti durante le proteste davanti a Montecitorio, ed anche a tutti gli altri comandati in un servizio ben ‘più pesante e opprimente’ di quel che si possa pensare. Quanto accaduto non deve certamente meravigliare, né si può pensare che i problemi siano finiti qua”. Così Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, commentando la notizia del ferimento di due agenti negli scontri registrati a Piazza Montecitorio, durante il sit-in di protesta di diverse categorie contro le chiusure decise dal governo.

“Piuttosto – osserva – di fronte al protrarsi di uno stato di cose che schiaccia la cittadinanza sotto al peso di sacrifici insostenibili, è inevitabile che riprenda la sequela di proteste e manifestazioni di ogni genere da parte di tutte le più disparate categorie sociali ormai allo stremo”. “E’ indispensabile censurare senza se e senza ma ogni tipo di violenza che, lunghi dall’affermare le legittime istanze di chi scende in piazza, fa passare in secondo piano, oltre che dalla parte del torto, chiunque abbia qualcosa da dire – dice ancora Mazzetti – Ma con altrettanta onestà intellettuale non possiamo che rilevare come questa esasperazione generalizzata sia comprensibile e ormai incontenibile, e ciò significa che bisogna dare ai cittadini risposte diverse. Al momento, come sempre, solo le forze dell’ordine si ritrovano a raccogliere e fronteggiare gli sfoghi di un livello di disperazione che non può e non deve essere sottovalutato.

Pensare di gestire questa situazione ormai non più emergenziale, dato che va avanti da oltre un anno, da una prospettiva scollata dalla realtà di chi invece non riesce più a tenere in piedi la propria esistenza costruita magari dopo una vita di lavoro, significa sottovalutare pericoli seri e reali per la sicurezza interna del paese”.



Ettore Lembo

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