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Anticipazioni per “Experimentum Mundi” di Giorgio Battistelli del 19 maggio alle 10 su Rai 5: dall’Auditorium Parco della Musica di Roma

experimentum mundi

Anticipazioni per “Experimentum Mundi” di Giorgio Battistelli del 19 maggio alle 10 su Rai 5: con regia e direzione dello stesso Giorgio Battistelli nell’allestimento del 2013 dall’Auditorium Parco della Musica di Roma

Auditorium Parco della Musica - Wikipedia

Per la Grande Lirica in TV oggi mercoledì 19 maggio alle 10 su Rai 5 va in onda l’opera contemporanea “Experimentum mundi di Giorgio Battistelli, opera liberamente tratta dall’Encyclopédie di Denis Diderot e Jean Le Rond D’Alembert, considerata un’innovativa espressione di teatro ritmico.

Protagonisti dello spettacolo, registrato all’Auditorium Parco della Musica di Roma nel maggio 2013 e proposto da Rai Cultura in prima serata già nel 2018, sono Peppe Servillo (voce recitante), Nicola Raffone (percussioni) e lo stesso Battistelli che ne ha diretto l’opera.

Opera di musica immaginistica per un attore, cinque voci naturali di donne, sedici artigiani e un percussionista Libretto di Giorgio Battistelli dall’Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers di Denis Diderot e Jean Le Rond D’Alembert

Experimentum Mundi è un opera di teatro musicale che ha come protagonisti sedici artigiani, quattro voci femminili naturali, un percussionista e un attore. Mentre vengono recitate le didascalie delle illustrazioni dell’Encyclopédie illuministica di Diderot e D’Alembert, che descrivono gli attrezzi dei mestieri rappresentati sulla scena, pagina dopo pagina risorge un autentico villaggio di suoni. Si tratta del paese di origine di Giorgio Battistelli, Albano Laziale, dove vivono e lavorano coloro che in Experimentum Mundi sono performer delle loro stesse professioni, occupazioni al giorno d’oggi in via d’estinzione: il pasticciere, i calzolai, gli arrotini, i falegnami, i bottai, i fabbri ferrai, i selciaoli, lo scalpellino, i muratori, con alcune mogli al seguito, a comporre il coro delle donne. Alla fine della rappresentazione ogni artigiano realizza sulla scena il proprio manufatto, in perfetta sincronia con i tempi musicali e teatrali previsti dalla partitura, in un gioco d’incastri timbrici e ritmici che esaltano gesti forgiati da un’antica tradizione. Una drammaturgia del lavoro, un rito che propizia l’arrestarsi del tempo, omaggio a un teatro privato della memoria.