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Anticipazioni per “Orchestra Sinfonica Nazionale RAI” il 13 giugno alle 17.40 su Rai 5: Daniele Gatti dirige Brahms

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Anticipazioni per “Orchestra Sinfonica Nazionale RAI” in concerto il 13 giugno alle 17.40 su Rai 5: Daniele Gatti dirige Brahms

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È il direttore d’orchestra milanese Daniele Gatti il protagonista dell’esecuzione della terza e della quarta sinfonia di Johannes Brahms, che l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai propone a porte chiuse all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino nelle serate di giovedì 22 e giovedì 29 aprile alle 20.00. Entrambi gli appuntamenti, parte del cartellone dei “Concerti di primavera-estate”, sono trasmessi in diretta da Radio3 e in live streaming sul portale di Rai Cultura e Rai5 propone il programma musicale citato oggi pomeriggio13 giugno alle 17.40. 

Rai Cultura propone su Rai5 la Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90 e la Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98. Rinomato interprete del repertorio tardoromantico, Daniele Gatti è Direttore musicale dell’Opera di Roma e dell’Orchestra Mozart, ed è Consulente artistico della Mahler Chamber Orchestra. Ha ricoperto incarichi presso orchestre come quella del Concertgebouw di Amsterdam, dell’Accademia di Santa Cecilia, presso la Royal Philharmonic Orchestra e la Royal Opera House di Londra. I Berliner e i Wiener Philharmoniker, la Staatskapelle di Dresda, la Symphonieorchestrer des Bayerisches Rundfunk e la Filarmonica della Scala sono alcune delle istituzioni sinfoniche che dirige regolarmente. Recentemente è stato protagonista dei due film-opera Il barbiere di Siviglia, vincitore del Premio Abbiati della Critica musicale italiana, e La traviata, realizzati dall’Opera di Roma con Rai Cultura e trasmessi su Rai3.
La Terza sinfonia di Brahms godette di un ampio successo fin dalla sua prima esecuzione, avvenuta a Vienna il 2 dicembre 1883 con i Wiener Philharmoniker diretti da Hans Richter. Celeberrimo il suo terzo movimento, usato dal noto regista ucraino Anatole Litvak per il film “Aimez vous Brahms?”.
La Quarta invece è stata eseguita per la prima volta a Meiningen il 25 ottobre del 1885 sotto la direzione dell’autore stesso. L’ultimo lavoro sinfonico del compositore tedesco è caratterizzato da una grande densità di contenuti musicali e da forti contrasti espressivi. Si ritrovano motivi zigano-ungheresi e costruzioni contrappuntistiche. L’opera si chiude recuperando la forma della Passacaglia con un tema ripreso da una cantata di Bach, variato per trentadue volte, e condotto verso un coronamento che chiude trionfalmente l’esperienza sinfonica brahmsiana.
Gatti è Direttore musicale dell’Opera di Roma e dell’Orchestra Mozart, ed è Consulente artistico della Mahler Chamber Orchestra. Ha ricoperto incarichi presso orchestre come quella del Concertgebouw di Amsterdam, dell’Accademia di Santa Cecilia, presso la Royal Philharmonic Orchestra e la Royal Opera House di Londra. I Berliner e i Wiener Philharmoniker, la Staatskapelle di Dresda, la Symphonieorchestrer des Bayerisches Rundfunk e la Filarmonica della Scala sono alcune delle istituzioni sinfoniche che dirige regolarmente. Recentemente è stato protagonista dei due film-opera Il barbiere di Siviglia, vincitore del Premio Abbiati della Critica musicale italiana, e La traviata, realizzati dall’Opera di Roma con Rai Cultura e trasmessi su Rai3. 
 Il percorso che portò Brahms all’esordio nel genere sinfonico fu lungo e travagliato, fatto di anticipazioni e continui ripensamenti. Tra le cause del suo indugiare lo scontro lacerante tra l’impossibilità etica di sottrarsi alla forma musicale più elevata e la sua insicurezza, legata a una ricerca spasmodica di perfezione. Certo è che scrivere sinfonie dopo Beethoven non era impresa semplice. Brahms stesso confessò in una lettera al direttore d’orchestra Hermann Levi: «non puoi avere un’idea di ciò che si sente, avvertendo dietro le spalle i passi di un gigante come quello». Infine diede vita a quattro mirabili capolavori, tutti seguiti da un grandissimo successo. Nonostante siano state scritte a blocchi da due, tra il 1776 e il 1777, e il 1883 e il 1884, le sinfonie sembrano intrinsecamente legate da una certa malinconia, che le rende metafore sonore dei sentimenti più intimi del loro creatore.
In ottemperanza alle ultime disposizioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri, i concerti dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai si svolgono a porte chiuse, senza la presenza del pubblico nell’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino.