martedì, Maggio 14, 2024
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Samb: il presidente Renzi presenta i suoi soci Colucci e Giustini

Sport, Samb: il presidente Renzi presenta i suoi soci Colucci e Giustini

di Marco De Berardinis

Giuseppe Colucci e l’architetto Claudio Giustini sono i soci di Roberto Renzi nell’avventura in Riviera con la Samb

Nel pomeriggio del 13 giugno, presso la discoteca La Terrazza di San Benedetto del Tronto, il nuovo presidente della A.S. Sambenedettese Roberto Renzi si è presentato alla stampa locale, nel contempo ha presentato i suoi soci che lo accompagneranno nell’avventura in Riviera e cioè Giuseppe Colucci in qualità di socio e amministratore unico e l’architetto, nonché sindaco di Percile (Roma) Claudio Giustini.

Così esordisce nella conferenza stampa il neo presidente della Samb Renzi: “Avevo detto che, una volta sistemata la parte burocratica, avrei presentato i miei soci ed ora eccoli qua”. Alla destra del presidente c’era Giuseppe Colucci, socio e amministratore unico della A.S. Sambenedettese mentre alla sua sinistra Claudio Giustini, presenti con loro anche il sindaco di San Benedetto del Tronto Pasqualino Piunti e l’avvocatessa Chiara Schiavi.

Prosegue il presidente della Samb: “Conoscete perfettamente il sindaco Piunti e la grande avvocatessa Chiara Schiavi a cui io devo tanto, così come le deve tanto la città di San Benedetto. Dovevamo fare un lavoro per cui servivano 15-20 giorni, e grazie a lei ce ne abbiamo messi soltanto tre. Oltre alla sua professionalità ha messo il suo cuore da tifosa, e abbiamo fatto un lavoro incredibile”.

Poi prende la parola l’amministratore unico Giuseppe Colucci: “Abbiamo un consorzio che si occupa soprattutto del campo immobiliare. Stiamo lavorando molto con il super bonus, in tutta Italia. Se volete sapere il fatturato potete fare una visura e lo vedrete lì”. La prima domanda, scontata, è sulla dinamica che ha portato il gruppo a partecipare alla seconda asta e non alla prima, andata deserta. Renzi imputa la decisione ad un errore di valutazione: “Quando abbiamo pensato alla possibilità di partecipare pensavamo ci sarebbero state tre o quattro cordate all’asta, sbagliando. Alla fine siamo riusciti a prenderla, l’importante è questo. Le cose semplici non ci piacciono, ci piacciono quelle più difficili, diciamo che ce la siamo conquistata a duello”.

Quindi tocca a Claudio Giustini: “Ci fidiamo di Renzi e siamo molto appassionati di calcio. Conoscevo la piazza, ho avuto ragazzi che hanno giocato qui e che conoscevano questa realtà, non ho mai avuto dubbi. Non è Renzi che ha convinto noi, ma noi che abbiamo convinto Renzi. Essendo uno che conosce bene il calcio solo lui poteva portarci a raggiungere questo risultato qui. I soldi non sono mai un problema, la volontà e la fiducia nei propri mezzi sono la cosa principale”

Prende di nuovo la parola Renzi: “Ora c’è da pensare al futuro della società e della squadra, perché i tempi per la pianificazione sono stretti, e la situazione di partenza non è stata molto semplice: “Sicuramente noi dobbiamo fare, e faremo, delle scelte oculate. Per noi questa è una stagione doppia, pagheremo il vecchio e il nuovo. Qualsiasi impegno dovremo prendere, lo prenderemo. Il progetto è di fare una società snella, sana, ma dobbiamo anche valutare i contratti già in essere. Valuteremo per bene e cercheremo di sostituire dove serve, fermo restando l’intenzione di mantenere una squadra competitiva. L’importante è fare una società sana, poi verrà il discorso tecnico”.

A proposito di discorso tecnico, continuano a circolare i nomi di Zavaglia e Di Iorio, e di un loro ingresso in società. Molti parlano di un matrimonio già fatto, ma Renzi è più possibilista: “Di matrimonio ne ho fatto uno, me lo tengo stretto e non lo cambio. Tutti hanno libertà di parlare, ma noi non abbiamo preso alcuna decisione sull’organigramma tecnico, fermo restando l’amicizia che mi lega e mi legherà ancora a Franco Zavaglia, a prescindere dal suo ingresso”. Su questo aspetto Renzi è perentorio: “Ribadisco, non abbiamo ancora deciso l’organigramma tecnico. Domani sarò a San Benedetto, avremo alcuni discorsi istituzionali, e faremo tutti i documenti che restano da fare per l’iscrizione in Serie C. A Roma faremo un incontro, anche se incontro è una parola grossa, dato che siamo come una grande famiglia, come vedete qui alla conferenza sono presenti tutti i nostri familiari. Martedì ci vediamo e decideremo su chi puntare nel reparto tecnico”.

Resta ancora da valutare la situazione con Colantuono: “Con lui ho parlato solo due volte al telefono, continua Renzi. Inizialmente ho ringraziato i giocatori per aver rinunciato a varie mensilità, ma proprio parlando coi giocatori ho saputo che la parte dirigenziale non ha seguito questo procedimento. La prima volta che ho sentito Colantuono gli ho chiesto un motivo, e mi ha detto che anche avrebbe rinunciato alle tre mensilità, cosa che poi mi ha confermato. Devo ancora parlare con Colantuono su un suo eventuale ruolo, finora ho parlato solo per la questione economica. Finora non ho ancora avuto modo di vederlo e di parlarci per altre cose”.

Riguardo il futuro della società, Renzi non fa promesse, ma ribadisce le ambizioni sue e dei suoi soci: “A noi non piace solo partecipare, a noi piace vincere e lasciare un segno in quello che facciamo. Abbiamo iniziato diverse attività e le stiamo portando avanti con successo, come nel campo edilizio, e con la Samb l’obiettivo è lo stesso. Nel calcio ci sono tantissime variabili, sappiamo già che sbaglieremo qualcosa, ma speriamo di sbagliare il meno possibile”. Per ora eventuali imprese immobiliari sono escluse, sia dal sindaco (Non abbiamo mai parlato col presidente di eventuali progetti immobiliari, assolutamente) che da Renzi: «Il Rivera è uno stadio stupendo, bellissimo, lasciamolo così com’è e speriamo di arrivare più in alto possibile giocando lì dentro. Per il Samba Village ho già avuto dei contatti col sindaco di Monsampolo, ma al 99% rifirmeremo la convenzione, sarà il centro sportivo della prima squadra. Per il settore giovanile ci stiamo organizzando, anche se ci sono problemi a tutto tondo. Rifaremo anche le squadre femminili, non solo perché è un obbligo, ma perché è giusto farlo”.