mercoledì, Maggio 15, 2024
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Inferno Afghanistan, vertice a Mosca: gli Stati Uniti non parteciperanno

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Inferno Afghanistan, vertice a Mosca: gli Stati Uniti non parteciperanno

Talebani - Wikipedia

Dopo la lunga striscia di sangue che ha funestato l’avvio del nuovo Emirato talebano in Afghanistan, caratterizzato dai terribili attentati dell’ISIS-K contro le moschee sciite, Mosca ha preso l’iniziativa per l’organizzazione di un vertice sulla situazione afgana da tenersi a Mosca, ma già si registrano le prime defezioni.

In particolare la amministrazione Biden haa comunicato l’intenzione di disertare il vertice organizzato dal Cremlino.

Afghanistan, Usa non andranno al vertice in Russia


Gli Stati Uniti non parteciperanno agli incontri sull’Afghanistan a Mosca il 19 e 20 ottobre, ai quali è attesa la partecipazione anche di Cina e Pakistan. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato,Price: “Contenti di parteciparvi più avanti,ma non siamo nella posizione di poterlo fare ora”,ha detto Al summit ci saranno anche i talebani, oltre al presidente del Consiglio di riconciliazione afgano Abdullah e l’ex presidente Karzai. Putin ha anticipato almeno due incontri multilaterali. Presenti anche l’Iran e l’India.

Afghanistan, summit al Cremlino con i talebani

Il presidente del Consiglio di riconciliazione afghano Abdullah Abdullah e l’ex presidente Karzai sono stati invitati al summit di Mosca,mercoledì 20/10 a cui saranno presenti anche i talebani Il presidente Putin ha anticipato che la Federazione sta preparando almeno due incontri multilaterali sul delicato dossier.Oltre al summit “formato Mosca” (con i Paesi dell’ Asia centrale,l’Iran e l’India, e a cui sono stati invitati anche gli Usa),si lavora per convocare “il prima possibile”un incontro della “troika allargata”, Russia, Usa, Cina, Pakistan,forse già domani.

Prosegue la scia di terrore e sangue nell’Afghanistan governato dal nuovo emirato dei talebani

Dopo i quasi cento morti provocati la settimana scorsa dal kamikaze di Kunduz stavolta il terrorismo ha colpito a Kandahar.

Ieri infatti 41 vittime sono cadute oltre ai 70 feriti registrati in una moschea sciita della città afgana – anche stavolta probabilmente per mano dell’ISIS-Khorasan – a seguito di colpi di arma da fuoco e di almeno 3 esplosioni verificatesi nel luogo di culto.

Si è trattato anche stavolta di un nuovo attacco lamikaze poi oggetto delle prime rivendicazioni dei miliziani dell’ISIS-K sempre più lanciato all’attacco contro il nuovo regime dei talebani.

Orrore senza fine in Afghanistan nonostante il nuovo governo dei talebani che avevano promesso di riportare pace e ordine nel Paese. come dimostrano purtroppo gli oltre 80 morti per l’esplosione di un kamikaze in una moschea di Kunduz, con ogni probabilità vittime di un attentato del gruppo Khorasan dell’ISIS che sta trascinando di nuovo il Paese nella spirale di una guerra civile.

Infatti l’ISIS-K ormai insediatosi nelle città afghane continua a non dare tregua agli studenti coranici, rei di avere intavolato trattative di pace con gli odiati Americani in Qatar e perciò considerati corrotti e non sufficientementi duri nei confronti degli occidentali.

E questo nuovo attentato segue a distanza di pochi giorni il precedente attacco kamikaze che aveva visto almeno 80 persone succise e 100 ferite, a Kunduz, nell’esplosione che si è verificata in una moschea sciita della città dell’Afghanistan nord-orientale.

Lo riferiscono i media. La polizia ipotizza che un attentatore suicida si sia unito ai fedeli in preghiera. L’Isis ha rivendicato l’attentato. I talebani parlano di un attacco “in cui i nostri compatrioti sono stati martirizzati e feriti”.

Lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante – Provincia di Khorasan (ISIL-KP o ISKP; in arabo: الدولة الإسلامية في العراق والشام – ولاية خراسان‎, ad-Dawlah al-Islāmiyah fī ‘l-ʿIrāq wa-sh-Shām – Wilayah Khorasan)[1] è un sedicente ramo dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL) attivo in Asia meridionale e in Asia centrale, anche se l’ISIL nega qualsiasi connessione.[2][3] Alcune fonti dei media usano anche i termini ISKISISKIS-KPISIS-K[4] o Daesh-Khorasan in riferimento al gruppo. Il gruppo Khorasan è attivo in Afghanistan[5][6][7] e la sua area comprende anche altre parti come Pakistan,[8] Tagikistan,[9] e India dove alcuni gruppi hanno giurato fedeltà a esso.[10][11]

L’ISIL ha annunciato la formazione del gruppo nel gennaio 2015 e ha nominato l’ex militante del Tehrik-i-Taliban Pakistan (TTP) Hafiz Saeed Khan come suo leader con l’ex comandante talebano afgano Abdul Rauf Aliza nominato vice leader. Aliza è stato ucciso in un attacco di droni statunitensi nel febbraio 2015[12] mentre Khan è stato ucciso in un attacco aereo statunitense nel luglio 2016.[13] Un altro leader dell’ISIL-K, Abdullah Orokzai noto anche come Aslam Farooqi, è stato catturato nell’aprile 2020.[14][15]

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