Sassoli a Macerata e l’impegno per l’Italia contro il commissariamento
di Maurizio Verdenelli
Da parte di Adriano Ciaffi, Angelo Sciapichetti e Narciso Ricotta (che si stava preparando alla candidatura da sindaco) quel tardo pomeriggio del 1 dicembre 2018, gli ero stato presentato come il patriarca del giornalismo maceratese. E questo mi era valso il privilegio di sedere su un comoda poltrona in pelle Frau, in primissima fila, al piano superiore del Gran Caffe’ Venanzetti dove Sciapichetti e Piergiorgio Gualtieri avevano trasferito per una volta la location di uno degli appuntamenti dei ‘loro’ Incontri d’Autunno, su espressa richiesta dell’ospite ‘in programma’ particolarmente d’eccezione. David Sassoli, conduttore popolarissimo del Tg1, poi presidente dell’Europarlamento, la sera stessa, dopo l’impegno maceratese, sarebbe dovuto essere a Strasburgo.
“Caro Angelo, dovete fare un’eccezione per me”. E Sciapichetti, per l’amico David aveva prontamente disdetto la sede abituale dell’Hotel Claudiani per il Venanzetti, anticipando l’orario classico delle 21.15 alle 18.”Mi raccomando, puntualissimi”. Così, all’ora fissata, il salotto del Caffe’ strabordava di curiosi e soliti noti.Tuttavia di Sassoli nessuna traccia. “David e’ preciso: significa che arrivato a Macerata non ha poi trovato in centro (allora off limits per le auto ndr) dove poter parcheggiare” ironizzo’ l’on.Adriano con Bruno Mandrelli al fianco. Macche’! Il presidente dell’Europarlamento era stato bloccato dal traffico in uscita da Roma: due ore. In parte recuperate nel viaggio per Macerata Conto finale: 34′.
Erano giorni cupi per l’Italia a Bruxelles sotto l’incubo della procedura per infrazione e la minaccia concreta del commissariamento per i conti in disordine. Sassoli mi (ci) rivelo’ da quel collega che era stato una volta (a succedergli al Tg1 F. Giorgino che in Rai era entrato con M.G. Capulli i cui primi passi risalivano al “Messaggero” di Macerata da me diretto) che il giorno 19 seguente sarebbe scattata la procedura UE e che lui si sarebbe adoperato in tutti i modi per contrastarne gli effetti.
Lodo’ l’allora presidente Bce, Mario Draghi ed ascrisse a suo merito, giustamente, il salvataggio economico della Tunisia dopo l’ attentato terroristico al Museo del Bardo, con vittime italiane. E pure il salvataggio del settore dei nostri olivicoltori, sopratutto pugliesi, che la malattia della ‘mosca’ aveva drammaticamente colpito.
Fu un ‘Incontro’ piuttosto breve, quello, tuttavia destinato a restare nella bella storia dell’iniziativa del Circolo Aldo Moro, con l’immagine iconica dello statista ucciso dalle BR affisso nelle eleganti specchiere del ‘Venanzetti’.
Sassoli lascio’ di se’ l’immagine piu’ conosciuta: quella di un bravo giornalista legato ad un impegno a favore dell’Italia, con ombre ‘sovraniste’ ad appesantire lo scenario, stretta allora da una minaccia di commissariamento. Che nuove drammatiche emergenze, all’epoca del virus, hanno al momento fugato. Ma che allora, appena tre anni fa, rappresentavano in quei giorni di dicembre un concretissimo spettro. Contro il quale a Macerata David, figlio di uno dei ‘figli’ di don Lorenzo Milani, il priore di Sant’Andrea a Barbiana (che a Camerino, in primis, aveva trovato appoggio ed accoglienza editoriale) proclamo’ ufficialmente il proprio impegno da presidente dell’Europarlamento.
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