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Il film biografico stasera in TV: “San Pietro – 2° parte” lunedì 18 aprile 2022

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Il film biografico stasera in TV: “San Pietro – 2° parte” lunedì 18 aprile 2022 alle 20.55 su TV 2000

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San Pietro è un film televisivo italiano che narra la storia dell’apostolo Simon Pietro[1]. Prodotta da Rai FictionLux VideRai Trade e San Paolo Film, questa fiction venne trasmessa in prima visione TV il 24 ottobre 2005 e il 25 ottobre 2005 su Raiuno[2].

Il formato originario è quello della miniserie TV composta da 2 puntate, dalla durata di circa 90 minuti ciascuna. Nel 2007 RaiUno ha proposto la fiction in un’unica puntata. Nel 2009 TV2000 ha proposto la miniserie nel formato originario.

La fiction San Pietro fa parte del progetto “Imperium”[3], ed è stata girata negli Empire Studios[4].

San Pietro è interpretato da Omar Sharif. La regia è di Giulio Base.

«Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Proprio come sta scritto: Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo trattati come pecore da macello. Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore.»
(Lettera ai Romani, CEI, Romani 8,35-39[5].)

Dopo la morte di Gesù, nel 33 d.C., Pietro ha sulle spalle il compito di guidare i discepoli disorientati. Memore di aver rinnegato il maestro per ben tre volte la notte del suo arresto, Pietro preferisce allontanarsi dai compagni ma, folgorato dalla luce divina, insieme a Marco comincia il viaggio che lo conduce fino a Roma nell’intento di evangelizzare l’impero.

Seconda parte

Dopo un lungo viaggio via mare, nel 64 Pietro e Marco arrivano a Roma. L’apostolo, nato a Betsaida, un piccolo paese di pescatori, rimane stupefatto dalla magnificenza della città eterna. Giunto presso un cortile, dove parecchia gente è radunata, vi trova Paolo intento a predicare alla folla con una delle sue Lettere. Nello stesso istante in cui Pietro intravede l’amico da lontano, uno squadrone di soldati romani si infiltra fra la folla e arresta Paolo, già minacciato precedentemente dalle autorità civili, per giudicarlo, essendosi già diffuso il razzismo e l’odio per i cristiani nell’urbe latina. Sul cortile, rimasto ormai deserto, Pietro raccoglie la lettera di Paolo e incontra Lino, insegnante romano di retorica, uno dei maggiori seguaci convertiti di Cristo.

Intanto, in un’arena romana, il gladiatore Trace, acclamato dal popolo, aggiunge una nuova vittoria alla sua carriera di guerriero con la maschera. Mentre assiste all’incontro, Claudio, figlio di Persio, (nobile romano e proprietario dell’arena), intravede fra la folla l’amata Silvia, una giovane cristiana che ha deciso di lasciarlo per la loro diversità religiosa e sociale, e decide di parlare con lei. La giovane vuole convincere il ragazzo, di cui ancora è innamorata, a intercedere presso il tribunale in favore di Paolo.

La comunità cristiana di Roma si raccoglie intorno a Pietro che viene intanto ospitato presso la casa di due schiavi, Anna e Davide, che vivono insieme ai loro figlioletti in un’abitazione di proprietà di Persio. Qualche giorno dopo Paolo viene processato e, per aver rifiutato di adorare gli idoli greco-romani oltre all’imperatore proclamatosi divino, sta già per subire la condanna a morte quando Claudio, che svolge la funzione di avvocato, lo difende in tribunale, riuscendo così a posticipare il giudizio dell’apostolo. Era questa l’unica maniera per salvarlo e chiedere a Persio di intercedere presso l’imperatore Nerone a favore di Paolo. Ma l’uomo, inizialmente desideroso di accontentare il figlio, non appena sente il nome di Pietro, mosso da un odio alquanto misterioso, va su tutte le furie e decide di non aiutarlo.

Persio, concluse le sfide nell’arena, si reca da Trace, che altri non è che Davide mascherato, e gli chiede di spiare le mosse di Pietro. Deciso inoltre a sminuire la comunità cristiana dà il permesso a Claudio di sposare Silvia ma a patto che questa abiuri il proprio credo. Senza l’intercessione di Persio, Paolo viene dunque condannato a morte tramite decapitazione che avviene di lì a poco. I cristiani si disperdono e non si recano più sul colle Vaticano per ascoltare Pietro.

Ora che i proseliti sembrano aver perso la fede, l’anziano apostolo decide di recarsi nei quartieri più umili dell’Urbe per dare speranze ai diseredati, proprio come faceva Gesù. Roma non è però come la Palestina: Pietro riceve solo insulti e derisioni, ma riesce a convertire una prostituta.

L’apostolo però non si arrende, continua a predicare e le sue parole danno frutto. Mentre si trova di fronte il palazzo di Persio, questi comincia a beffeggiarlo ma Claudio ordina a Pietro di entrare dentro casa poiché sua nonna, madre di Persio, che non parlava e non si muoveva ormai da parecchi anni, sembrava aver pronunciato il suo nome. L’anziana donna altri non era che Lavinia, la moglie del centurione Cornelio, arrestata per la sua fede e salvatasi dalla morte grazie all’aiuto di Persio, che non era però riuscito a salvare il padre. Per questo il nobile romano serbava questo rancore nei confronti dei cristiani. Dopo aver chiesto e ricevuto la benedizione, oltreché il perdono del figlio Persio, Lavinia muore in pace. Silvia, che ha compreso quanto importante fosse per lei la sua fede, decide di tornare in mezzo ai cristiani.

Tornato a casa, Pietro viene nominato papa, cioè supremo messaggero di Dio, e scopre che il Trace è in realtà Davide mascherato e questi gli rivela che ha combattuto nell’arena e ucciso soltanto per rendere liberi sua moglie e i suoi figli. Il giorno dopo, mentre combatte nell’arena il suo ultimo incontro, quello che darà la libertà alla sua famiglia, Davide decide di non uccidere il proprio avversario come comandato da Persio, togliendo via dal volto la maschera del Trace ed affermando davanti al pubblico che lui era già libero poiché Gesù era morto per lui.

Durante la notte scoppia il Grande incendio di Roma. Pietro, seguito da Davide, Anna e i suoi bambini, riesce a fuggire in tempo dalla città in fiamme. Nerone, che secondo alcuni è artefice del disastro, decide di addossare la colpa ai cristiani che vengono arrestati e rinchiusi in prigione. Anche Silvia cade nelle mani dei carcerieri. I cristiani sono rinchiusi all’interno di scantinati e si raccolgono intorno al vecchio Pietro che, benché riluttante, alla fine viene convinto a partire da Roma insieme ad alcuni fuggitivi.

Seguito da Marco, l’apostolo percorre la via Appia e si riunisce ai suoi seguaci in fuga. Prima di partire decide però di ritirarsi per qualche minuto a pregare. Mentre si allontana si ritrova nell’orto degli ulivi insieme al maestro che gli rivela come ormai sia giunto il momento per lui di essere crocifisso un’altra volta. Pietro capisce che ormai è giunta la sua ora e, dopo aver ordinato a Marco di trascrivere gli accadimenti in un Vangelo, torna nella Urbe per farsi uccidere ma lasciare vivi gli altri cristiani in cambio, che vengono subito liberati con la gioia di Claudio, mentre Persio si pente di tutto e dice che hanno vinto loro: anche se molti dei loro discendenti saranno uccisi in futuro, Roma un giorno cambierà per sempre e Nerone morirà ucciso prima o poi.

L’apostolo viene condotto in catene di fronte Nerone che lo deride, non ritenendolo un capo degno per una comunità. Così, il 29 giugno del 67 d.C., i soldati trascinano Pietro sul colle Vaticano dove lo crocifiggono, su sua richiesta, a testa in giù: Pietro infatti non si ritiene degno di morire come il suo Maestro. Marco diffonderà il suo messaggio scritto come Vangelo e Lino diventa il secondo papa.

Duemila anni dopo, sullo stesso colle romano della sua crocifissione, sorgerà la Basilica di San Pietro in Vaticano, dove Pietro è sepolto come primo papa e custode delle chiavi paradisiache.

Regia di Giulio Base

Con Omar Sharif

Fonte: WIKIPEDIA