mercoledì, Maggio 15, 2024
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La Lega contro le polemiche per l’intervento di Draghi prima alla Camera: è una farsa

salvini

Dopo le notizie trapelate circa una nuova polemiche interna ai 5stelle sollevata dai contiani contro il Capogruppo grillino alla Camera Davide Crippa accusato dai falchi pentastellati di avere avallato la richiesta presentata da Partito Democratico ed Italia dei Valori in conferenza capigruppo di ascoltare mercoledì le comunicazioni del Premier dimissionario Mario Draghi prima a Montecitorio e successivamente a Palazzo Madama, si è riaccesa la bagarre politica di questa infuocata crisi di mezza estate.

Dopo gli attacchi a Crippa registrati nell’assemblea degli eletti grillini sono giunte le rimostranze di Giuseppe Conte, che ha censurato la decisione del proprio capogruppo alla Camera adottata senza averlo preventivamente informato.

A questo punto è scattata una veemente protesta da parte dei vertici parlamentari della Lega Molinari e Romeo che hanno contestato i giochini di palazzo a cui si sta assistendo, causati dalla maggior forza alla Camera della corrente governista dei 5stelle contraria alla sfiducia a Draghi.

Rispetto all’ennesimo teatrino della politica di cui si sta dando mostra nelle aule parlamentari a seguito dell’Aventivo dei grillini in Senato voluto da Giuseppe Conte per contestare la linea adottata da Draghi sui vari argomenti contenuti nel Decreto Aiuti, i vertici della Lega gridano alla solita farsa messa in scena dalla casta politica alle spalle degli elettori.

Draghi prima a Camera? Esplode polemica

Infatti scoppia il nuovo caso che divide ancora il M5S. Il capogruppo Crippa ha appoggiato la richiesta di Pd e Iv di chiedere che il premier facesse le sue comunicazioni, mercoledì, prima alla Camera.Poi è stato criticato nell’Assemblea del M5S.

Il leader Conte ha lamentato di non essere stato informato della sua iniziativa.

E la Lega è insorta: “Siamo alla farsa, ora Pd e M5S chiedono a Draghi di comunicare prima alla Camera solamente perché Conte è più debole alla Camera.Giochini di Palazzo vergognosi. Italiani meritano rispetto”,dicono i capigruppo.

Letta: avanti con fiducia di tutti a Draghi, ma per la Lega è un appello poco credibile

Intanto infuriano ancora le polemiche politiche estive generate dal mancato voto di fiducia a Draghi giovedì in Senato da parte dei contiani, con le conseguenti dimissioni immediate del Premier che sono state peraltro respinte dal Presidente della Repubblica Mattarella che ha rinviato il governo mercoledì alle Camere per un dibattito che consenta di parlamentarizzare la crisi politica improvvisamente esplosa.

Letta: avanti Draghi,ci sono condizioni

Infatti giunge oggi l’appello del segretario Pd Letta “alle forze politiche che hanno sorretto il governo Draghi perché questo cammino non s’interrompa” ed affinchè mercoledì “venga rilanciato con un nuovo voto di fiducia” con il sostegno di tutti compresi i grillini a quanto sembra di capire.

“Sono sicuro ci siano le condizioni per continuare”,sottolinea Letta. “Gli italiani non vogliono una crisi al buio, ma un governo che lavori e dia risposte ai grandissimi problemi dell’inflazione crescente ed a quelli drammatici portati dalla situazione internazionale e scatenati dall’aggressione russa in Ucraina”.

Ma l’appello del segretario del partito democratico viene respinto prontamente al mittente dai vertici della Lega.

Lega: appello unità Letta poco credibile

Infatti i capigruppo leghisti alla Camera ed al Senato Molinari e Romeo replicano seccamente alle avances democratica puntualizzando che “Letta all’improvviso si sveglia e capisce che gli italiani hanno bisogno di un governo forte e operativo su bollette, tasse e lavoro”.

Molinari e Romeo poi rincarano la dose timarcando come fino alla scorsa settimana, Letta “ha fatto di tutto per dividere la maggioranza e bloccare il Parlamento con Ius Scholae, Ddl Zan e droga libera. Per le sue bandierine si è alleato con i 5 Stelle. Ci risparmi i suoi appelli, per nulla credibili”, concludoo i capigruppo.

Nel frattempo si susseguono una dopo l’altra le interminabili assemblee degli eletti pentastellati che si confrontano sulla necessità che i ministri e sottosegretari grillini si debbano dimettere per coerenza con la mancata fiducia al governo espressa giovedì in Senato abbandonando l’aula al momento delle votazioni.

A tale riguardo è giunta stamattina la disponiblità del ministro dell’Agricoltura Patuanelli a rimettere il mandato se ci sarà una richiesta in tal senso da parte dei vertici del movimento.

Patuanelli: dimissioni se Conte chiede

Infatti stamane il ministro ha dicharato che “Conte non ha mai chiesto ai ministri di dimettersi. Qualora lo chiedesse, ci dimetteremmo all’istante. Non siamo degli aspiranti Di Maio”.

E’ in corso il Consiglio nazionale del Movimento,rinviato da ieri sera a oggi. Presente il presidente Conte,è convocato in formula “ristretta” con i 14 membri permanenti.

In discussione, tra falchi e colombe, proprio la decisione di ritirare dal governo i propri ministri, prima che Draghi si presenti a Camere.

Mattarella respinge le dimissioni di Draghi, invitato a presentarsi al Parlamento

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha respinto le dimissioni del premier Mario Draghi e ha invitato il Presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento.

La scelta di Mattarella – si precisa poi dal Colle – di mandare in Parlamento il governo Draghi risponde, nella visione del Quirinale, a un preciso dovere democratico e di trasparenza, dovuto al Paese. 

Milano azzera rialzo, spread sale a 217, debole Tim  – Azzera il rialzo Piazza Affari nella prima mezz’ora di scambi portandosi in parità (Ftse Mib invariato a 20.554 punti).

Sale intanto a quota 217 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano in rialzo di 1 punto al 3,24%, mentre perdono in media 7 punti i rendimenti degli anbaloghi titoli europei. Sul paniere milanese dei grandi titoli svettano Enel (+1,82%), Hera (+1,73%), Amplifon (+1,54%), Stm (+1,31%) e Pirelli (+1,21%). Bene Eni (+0,88%), mentre non fa prezzo Saipem (-20% teorico), ad aumento di capitale concluso. Lascia sul campo il 2,35% Tim, difficoltà anche per Moncler (-2,41%), Nexi (-1,41%) e Campari (-0,97%). Segno meno per Mediobanca (-0,74%), Unicredit (-0,68%), Bper (-0,31%), positive invece Banco Bpm (+0,4%) e Intesa (+0,67%).

Il comunicato del Quirinale – Politica

Il Presidente della Repubblica non ha accolto le dimissioni e ha invitato il Presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica. Lo si legge in una nota del Quirinale.

Il testo dell’intervento di Draghi al Cdm – Politica

Draghi, durante la riunione del Cdm avrebbe detto ai ministri che mercoledì riferirà alle Camere e i partiti delineano già le loro posizioni.

Non è scontato l’esito di mercoledì in aula, dipende dalla maturità”, ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio allo speciale del Tg1. “Serve un atto di maturità e non solo di responsabilità da parte delle forze politiche”, ha aggiunto. “Spero che domani lo si possa già fare e che ci sia la volontà di farlo”, ha precisato.

“La Lega è stata leale, costruttiva e generosa per un anno e mezzo, ma da settimane il presidente Draghi e l’Italia erano vittime dei troppi No del Movimento 5 Stelle e delle forzature ideologiche del Partito democratico. La Lega, unita e compatta anche dopo le numerose riunioni di oggi, condivide la preoccupazione per le sorti del Paese: è impensabile che l’Italia debba subire settimane di paralisi in un momento drammatico come questo, nessuno deve aver paura di restituire la parola agli italiani”. Così riferisce una nota della Lega.

“Ora solo al lavoro perché mercoledì alle Camere si ricrei la maggioranza e il Governo Draghi possa ripartire. Il Paese piomba in una crisi gravissima che non può permettersi”. Così il Pd.

“Non accettiamo scherzi, per FdI questa legislatura è finita e daremo battaglia perché si restituisca ai cittadini quello che tutte le democrazie hanno e cioè la libertà di scegliere da chi farsi rappresentare per fare cosa”. Così la leader di fratelli d’Italia, Giorgia Meloni sul palco della festa dei Patrioti a Palombara Sabina.

“Complimenti al M5S per aver fatto questo guaio mentre c’è una crisi in corso, c’è una guerra ai confini dell’Europa, già la Borsa oggi è crollata, lo Spread sale, c’è un’impennata dei prezzi di tutte le materie prime. E’ da irresponsabili aver provocato questo caso, con un’arroganza e con dei ricatti che sono inaccettabili”. Lo ha detto il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani a margine della cerimonia per la festa del 14 luglio a Palazzo Farnese a Roma.

“Il M5s ha dato sostegno a questo governo sin dall’inizio con una votazione” e i con i “pilastri della della transizione ecologica e della giustizia sociale. Se poi si crea una forzatura e un ricatto per cui norme contro la transizione ecologica entrano in un dl che non c’entra nulla, noi per nessuna ragione al mondo daremo i voti”, ha detto nel pomeriggio il leader dei 5s Giuseppe Conte uscendo dalla sua abitazione. “Se qualcuno ha operato una forzatura si assuma la responsabilità della pagina scritta ieri. L’introduzione” di quella pagina “è stata la riunione del Cdm in cui i nostri ministri non hanno partecipato al voto”. “Se noi prendiamo degli impegni con governo, Parlamento e cittadini e siamo coerenti, chi si può permettere di contestare questa linearità e questa coerenza? Non chiediamo posti, nomine, nulla, ma chiediamo ovviamente di rispettare un programma definito all’inizio: transizione ecologica e urgenza della questione sociale che adesso è esplosa. O ci sono risposte vere, strutturali e importanti opporre nessuno può avere i nostri voti”.

Linea esplicitata anche dalla capogruppo pentastellata Castellone. “La linea è quella che seguiamo dal non voto in cdm, e poi alla Camera o oggi al Senato, dove abbiamo scelto il non voto nel merito di un provvedimento. Invece c’è tutta la nostra disponibilità a dare la fiducia al governo” in una eventuale verifica “a meno che Draghi non dica che vuole smantellare il reddito cittadinanza o demolire pezzo per pezzo ogni nostra singola misura, dal decreto dignità al cashback”. Lo dice la capogruppo del M5S Maria Domenica Castellone nella diretta de La7 con Enrico Mentana. “Noi abbiamo sempre avuto un atteggiamento costruttivo ma non permettiamo che si smantellino nostre misure”, aggiunge.

“Credo che per l’interesse del Paese il governo Draghi debba andare avanti”: Lo ha detto il segretario nazionale del Pd, Enrico Letta, arrivando a Portonovo di Ancona, commentando la crisi dell’esecutivo dopo lo strappo in Senato del M5s. “Credo che sia un interesse di tutti che il governo prosegua – ha aggiunto Letta – Un interesse che sta maturando anche con fortissime spinte che provengono da ovunque, anche dalle parti sociali, dal mondo del lavoro, dall’Unione europea”. 

IL VOTO IN SENATO
L’Aula del Senato ha confermato la fiducia al governo posta sul decreto aiuti. I sì sono stati 172, i no 39, nessun astenuto. Il M5s non ha partecipato al voto risultando assente alla prima e alla seconda chiama. Il premier Mario Draghi ha lasciato il Senato ed è salito al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il faccia a faccia è durato poco meno di un’ora. Il presidente del Consiglio ha fatto poi rientro a Palazzo Chigi.

Con il Movimento era saltata anche l’ultima ipotesi di mediazione lanciata dal ministro pentastellato D’Incà, che aveva proposto l’ok al testo senza fiducia. 

“Se mi sento in colpa e se è colpa di Roma e del termovalorizzatore questa crisi di governo? No, non è colpa di Roma. Noi facciamo le scelte giuste”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, intercettato dai giornalisti alla festa dell’Unità di Roma a Caracalla. (ANSA)

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