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Anticipazioni per il Grande Teatro di Shakespeare in TV del 8 luglio alle 15.45 su Rai 5: “Misura per misura”

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Anticipazioni per il Grande Teatro di Shakespeare in TV del 8 luglio alle 15.45 su Rai 5: “Misura per misura” del 1978 con Gabriele Lavia e Ottavia Piccolo

Rai Cultura celebra il teatro di William Shakespeare con alcuni classici shakespeariani in versioni sceniche realizzate dalla Rai fra il 1954 e il 1978. In onda oggi pomeriggio giovedì 4 agosto alle 15.15 “Misura per misura” una delle commedie più celebri di Shakespeare.

La versione proposta è quella diretta al Teatro Argentina di Roma da Luigi Squarzina e trasmessa dalla Rai nel maggio 1978.

Interpretazione di Franco Calogero, Gabriele Lavia, Franco D’Amato, Roberto Longo, Claudio Puglisi, Tino Bianchi, Giorgia Trasselli, Pino Sansotta, Edoardo Sala, Gianni Williams, Lorenzo Moncelsi, Romolo Barbona, Clarita Gatto, Ettore Conti, Sebastiano Tringali, Ottavia Piccolo, Mario Scaccia, Jole Silvani, Rosa Maria Tavolucci, Gianni Fenzi, Alberto Sorrentino e Luigi Vannucchì.

Misura per misura (Measure for Measure) è una commedia di William Shakespeare, scritta nel 1603. A volte quest’opera viene catalogata anche come “problem play” (cioè “opera problematica”) in quanto ha in sé sia elementi di commedia che di tragedia.

Trama

Vincenzo, Duca di Vienna, afferma di voler lasciare la città per svolgere una missione diplomatica e incarica Angelo, reputato da tutti un uomo austero e casto, di governare in sua vece.

Claudio, un giovane gentiluomo, è fidanzato con Giulietta, che però rimane incinta prima del matrimonio. Il giovane deve comparire davanti ad Angelo e, pur provandosi disposto a sposare Giulietta, viene condannato a morte. Lucio, amico di Claudio, fa perciò visita alla sorella di quest’ultimo, Isabella, novizia in un convento, e le chiede di intercedere presso Angelo: Isabella ottiene di essere ricevuta da Angelo, e gli chiede la grazia per il fratello. Angelo accetta, ma a una condizione: egli libererà Claudio se Isabella accetterà di avere un rapporto sessuale con lui, dandogli la sua verginità. Isabella rifiuta, e decide di andare a visitare Claudio in prigione, consigliandogli di prepararsi alla morte.

Il Duca però non ha affatto lasciato la città. Travestito da frate, col nome di Fra’ Ludovico, è in grado di vedere come vanno le cose, e soprattutto di rendersi conto del modo di governare di Angelo. Il Duca (che Isabella crede un vero frate) diventa confidente di Isabella e le propone due sotterfugi per mandare in fumo i progetti di Angelo: quest’ultimo avrebbe dovuto sposare Mariana, ma si è rifiutato di farlo una volta saputo che la dote della ragazza era stata persa in un naufragio. Isabella perciò dovrà dire ad Angelo che acconsente, ma alla condizione che l’incontro si svolga nel buio più totale. Isabella esegue quanto suggerito; ma al suo posto manda invece Mariana, che ha un rapporto sessuale con Angelo, convinto di averlo avuto con Isabella.

Angelo ritira la parola data, e manda un messaggio alla prigione dicendo che vuole che Claudio venga decapitato. Il Duca dapprima cerca di far giustiziare un altro prigioniero, ma senza risultato; infine Angelo viene accontentato: ma la testa che viene portata ad Angelo non è quella di Claudio, bensì quella di un pirata, morto quel giorno stesso di febbre maligna. L’opera si conclude con il “ritorno” del Duca a Vienna, dove si fa riconoscere nel corso del processo sollevato per le accuse che Isabella e Mariana hanno porto contro Angelo, e condanna Angelo a morte. Mariana però chiede al Duca di avere pietà: egli decide così di graziare Angelo, a patto però che sposi Mariana.

Il Duca quindi propone a Isabella di sposarlo, ma lei non risponde. Al silenzio di Isabella vengono date diverse interpretazioni; la più comune è che si tratti di un assenso.

Un intreccio secondario riguarda Lucio, amico di Claudio, che è solito diffamare il Duca nelle sue conversazioni col frate, e nell’ultimo atto diffama invece il frate parlando col Duca. Ne consegue che Vincenzo ne rimane costernato, e mette Lucio nei guai quando si scopre che il Duca e il frate sono la stessa persona. La sua punizione, come per Angelo, è l’