mercoledì, Maggio 15, 2024
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Castelnuovo di Farfa e il Deserto dei Tartari

castelnuovo di farfa

Castelnuovo di Farfa e il Deserto dei Tartari – Brano tratto dal libro di Franco Leggeri-“Castelnuovo, la riva sinistra del Farfa”

Castelnuovo di Farfa- Per amare Castelnuovo si paga una tassa. La tassa è la passione, questa fiamma bisogna saperla trasformare in un incendio. Certamente a me è accaduto che nel rileggere il passato , ho sorriso per la mia ingenuità perché ho creduto, avevo creduto, che questo piccolo mondo fosse fiorente di “rose amorose”, mentre ora vedo solo persone (molto furbe) con occhi diversi : fiuto la trappola. Non posso rincorrere l’acqua che scorre nel letto del fiume, posso solo osservarla dal ponte. Il ponte è neutrale, è al di sopra dei mulinelli insidiosi. Ora che ho liberato i miei pensieri, che li ho cuciti, senza un filo logico apparente essi mi attraversano la mente e nessuno più riesce ad aizzare contro di me o verso qualcuno.

“Io sono un seguace del Sire Enialio e conosco bene l’amabile dono delle Muse”, quindi, non sono un “soldato” di mestiere, ma conosco e riconosco ora, solo ora, molti mercenari spiantati dai debiti, o proprietari di campicelli troppo piccoli- piccoli, e troppo aridi per sostenere, questi, essi-loro, si riversano nel piccolo mondo del Borgo a caccia di trofei da esibire. Questo Deserto dei Tartari dove tutti si sentono furbi e importanti, ma tutti hanno le loro pene, le loro gioie e a cui tutti hanno dato un cuore per volare. In un Deserto dove anche l’ombra è preziosa , quindi, molti , quasi tutti, si credono “albero” anche , forse, per un solo momento :”il centro del mondo”.

A Castelnuovo c’è la signora sempre vestita bene, acconciata complicatamente dal parrucchiere , ben tornita, altera e mentalmente unidirezionale . A Castelnuovo c’è il signore che ti fa pensare:”…………Ma forse lui, sì, certamente ,anzi , con lui avrei potuto almeno parlare di quell’altra cosa”. A Castelnuovo vi sono persone che conosci da tanti anni, le classifichi come i muri delle case e così hai : muri portanti, muri divisori, muri di cemento, muri di gomma e muri di cartone………E tante, forse molte, FACCE e TESTE di BRONZO.

Nella soffitta del Borgo la memoria è custodita in una scatola di metallo (come quella dei biscotti Mellin). Molti Castelnuovesi hanno paura, hanno l’apprensione, che qualcuno vi frughi dentro.

Frugare , navigare, nella memoria , in un disordine disperso per poi ricomporre tutte le azioni , le frasi sospese e scritte su “CARTE SEGRETE”. Carte e cartelle sono parentesi tra “l’ammantato e il sognato”, il dare e l’avere di una vita trascorsa e ormai in dirittura di arrivo. Riporre la scatola , metterla al solito posto; chiuderla bene; riporre la chiave della soffitta.

Domani, domani, ora bisogna dormire . Ho accostato la tenda per non sentire i fragili rintocchi della memoria , mentre i cavalli, liberi, galoppano nella campagna e mettono , con la loro libertà, la parola fine a questa strana riflessione . E i Tartari? A Castelnuovo i Tartari non sono mai arrivati mentre, ahimè, politici arroganti e nemici della Cultura  SI!

Franco Leggeri, castelnuovese

Brano tratto dal libro di Franco Leggeri-“Castelnuovo, la riva sinistra del Farfa”

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