giovedì, Maggio 16, 2024
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Messi vs. Mbappé, sulle orme di Maradona e Pelé: Argentina-Francia e lo scontro fra numeri 10

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Messi vs. Mbappé, sulle orme di Maradona e Pelé: Argentina-Francia e lo scontro fra numeri 10
Fonte: Unsplash.

Poteva essere Messi contro Cristiano Ronaldo per decidere il migliore degli ultimi quindici anni e invece il Mondiale ha riservato il faccia a faccia tra un re argentino e una pretendente al trono francese. Leo Messi contro Kylian Mbappé è lo scontro generazionale tra due epoche diverse e due stili differenti, il Sud America e il Vecchio Continente reinterpretato in chiave moderna, con l’unica pretesa di prevalere l’uno sull’altro. Due dieci a confronto, uno ricama per sé stesso e per i compagni, l’altro strappa di forza lasciando solchi sui prati. Oltre a segnare cinque reti a testa i due amici del Paris Saint-Germain hanno alzato l’asticella al massimo.


Sulle orme di Pelé e Maradona

La Pulce deve dare un senso definitivo alla lunga rincorsa al fianco di Diego Maradona e vincere l’unica cosa che gli manca, il Mondiale, con le buone o con le cattive, prendendosi sulle spalle la nazione e la nazionale. Mbappé invece il Mondiale l’ha già vinto al primo tentativo quattro anni fa, dimostrando sul campo di essere il prescelto, ma poiché la storia si aggiorna di continuo, il talentuoso Kylian ha deciso di rincorrere la doppietta Mondiale e la sua leggenda di riferimento, cioè Pelé, che per tutti è O Rey: il Re. Nella finalissima in programma allo stadio Iconico di Lusail potrà regnare uno solo, quello che alzerà la Coppa, per questo i tifosi che decideranno di piazzare le loro scommesse live su risultato o reti a gara in corso staranno attenti all’approccio alla partita dei due cannonieri, determinanti nel guidare anche nell’umore le loro rispettive squadre. Per Messi sarà l’ultima chiamata, per Mbappé no. In una finale Mondiale la carta di identità però è solo un dettaglio.

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Francia contro il Marocco, vera rivelazione del Mondiale

Entrambe le due nazionali sono arrivate al gran finale attraversando anche momenti di sofferenza in semifinale, in particolare Didier Deschamps aveva avvertito alla vigilia: “Il Marocco è squadra tosta, ben organizzata e con una buona difesa, non sarà facile”. La Francia ha guadagnato la quarta finale di un Mondiale soffrendo parecchio, anche di più forse rispetto a quanto immaginato dal ct. L’1-0 in apertura sembrava infatti l’apriscatole in grado di mandare in fumo il piano iper-protettivo di Regragui, che aveva allestito un muro con cinque difensori rinunciando al suo canonico 4-3-3, e invece il Marocco non è crollato, evitando di lasciare spazi invitanti al contropiede della Francia e riuscendo al contempo a sviluppare interessanti azioni d’attacco, non concretizzate per l’assenza di un centravanti all’altezza.


Argentina sulle spalle del suo diez

Alla fine è emersa la superiorità tecnica dei campioni del mondo, ma per difendere il titolo contro l’Argentina serviranno prestazioni più convincenti delle ultime due un po’ al risparmio, con Inghilterra e Marocco. Bene la difesa, solida e ben protetta anche dai mediani, sarebbe però auspicabile una maggiore partecipazione alla manovra offensiva dei centrocampisti e dei due terzini, tenuti troppo bloccati da Deschamps. Il rischio altrimenti è una squadra spezzata nonostante l’egregio lavoro di Griezmann, uomo presente ovunque, regista d’attacco e primo ad andare in pressing quando i suoi perdono il pallone. L’Argentina sembra indirizzata verso una tattica difensiva: zero rischi nell’attesa che Messi inventi. Il probabile attendismo di Scaloni spingerà Deschamps ad assumere il controllo delle operazioni. Pochi sbocchi, saranno determinanti i due esterni per creare la superiorità attraverso i dribbling, soprattutto di Mbappé, anche lui come Messi pronto per il gran finale.

Foto: https://it.wikipedia.org/wiki/Lionel_Messi

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