Biden “liquida” il piano di pace della Cina – Le “minacce”, lanciate da Joe Biden in un’intervista a Abc news alla Cina, devono far riflettere sulla determinata volontà di cancellare il nemico personale Putin.
Un lavoro certosino che viene da lontano, quando il discusso presidente USA era vice di Obama.
Così appaiono pericolose le parole rivolte alla Cina, che invece sembra prodigarsi affinché si potesse instaurare un tavolo per le trattative di pace. Non dimentichiamo che anche la Cina ha i suoi interessi.
Una mossa che Biden avrebbe sembrato non gradire.
Il presidente americano ha infatti liquidato la proposta della Cina per una soluzione della guerra in Ucraina, mentre Pechino si avvia a diventare un importante crocevia sui destini del conflitto tra Mosca e Kiev con la visita di Stato della prossima settimana del presidente bielorusso Alexander Lukashenko – fedele alleato del Cremlino – e quella del presidente francese Emmanuel Macron di inizio aprile.
“Se a Putin piace, come può essere un buon piano?”, ha tagliato corto Biden ad una domanda sul documento di 12 punti promosso dal presidente Xi Jinping, che sollecita una “soluzione politica”, il ritiro delle sanzioni e sollecita tutti a sostenere Russia e Ucraina nella ripresa “del dialogo diretto” il più rapidamente possibile.
“Ci sono vantaggi solo per la Russia in quel piano”, ha rincarato il presidente Usa in un’intervista a Abc News sottolineando che l’idea che la Cina “negozi l’esito di una guerra totalmente ingiusta per l’Ucraina non è razionale”.
Mentre, ha assicurato, se il Dragone fornisse armi alla Russia gli Usa “risponderebbero”.
Frase che risulta irricevibile anche dal cittadino comune, figuriamoci per una potenza come Cina.
Ricordiamo anche il Meeting “virtuale” per il G7, dopo la votazione avvenuta all’ONU e che non ha visto l’unanimità delle decisioni volute da Biden, dal momento che si sono avuti parecchi no e tanti astenuti.
E fa riflettere anche l’affermazione della Meloni che dice: “La risoluzione Onu decreta l’isolamento di Mosca.”
Il presidente del Consiglio Italiano ha invitato a mantenere alta la pressione su Mosca e ad accelerare la piattaforma di coordinamento per la ricostruzione, su cui l’Italia avrà una sua conferenza con l’Ucraina in aprile.
Significativo il fatto che piuttosto che adoperarsi per stabilire delle linee che possano portare ad una trattativa pacifica, il G7 indichi una serie di misure per rafforzare l’impianto sanzionatorio alla Russia.
Così, dopo le imposizioni economiche, che stanno penalizzando i popoli europei ed in particolare il popolo Italiano, si alza l’asticella.
Di quale ricostruzione, che dovrebbe iniziare ad aprile, parla quindi la Meloni?
L’alta tensione al G20 a presidenza Indiana che fa scomparire la parola “ferma condanna” nei confronti della Russia, potrebbe essere la dimostrazione dell’arroganza di pochi che si spacciano per tanti?
Ettore Lembo
http://www.ettorelembonews.it/biden–le-minacce,,,.html
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