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Eremo dell’Annunziata Fano Adriano, origini,7 F e 7 Madonne

TERAMO – La mattina di martedì 21 febbraio 2023, sulle “Tracce di Riti e Culti Ancestrali nell’Abruzzo Contemporaneo”, il nuovo progetto che sto portando avanti con Abruzzo Tourism di carattere storico – antropologico e di sviluppo turistico esperienziale, di promozione e tutela della memoria storica e delle tradizioni locali delle società sviluppatesi  alle pendici dell’Appennino Centrale abruzzese, cuore della cosiddetta “Nazione Antropologica Italica”,  siamo stati, percorrendo il tragitto dell’antica via consolare Cecilia – Metella, a Fano Adriano (Te), per visitare l’Eremo dell’Annunziata su Colle San Marcello (965 mt  Slm), sito nel luogo dove secondo una tradizione locale, tramandata da generazione in generazione, sorgeva un antico Fanum (tempio pagano) dal quale deriverebbe il toponimo del Comune, sito nella cosiddetta Valle Siciliana. Dell’antico tempio rimarrebbero alcune grandi pietre squadrate tipiche delle costruzioni importanti nell’area appenninica dall’antichità fino agli inizi del Novecento. 

Siamo riusciti a raggiungere la sommità di Colle San Marcello, dove sul Pianoro c’è l’Eremo della Madonna dell’Annunziata, nonostante la presenza di ghiaccio e alberi caduti sul tragitto grazie alla disponibilità del Sindaco di Fano Adriano, Luigi Servi che ci ha messo a disposizione un operatore del Comune che con un pickup ci ha fatto salire, liberando la strada dagli alberi caduti nel bosco con una motosega. In questi luoghi dove la natura la fa ancora da padrone, si respira ovunque il divino, circondati dai boschi sacri del Gran Sasso e la magnifica veduta delle maestose vette del “Gigante Buono”, in particolare del Corno Grande, di Pizzo Intermesoli e del Monte Corvo. Area stupenda non solo per la misticità del luogo e per la bellezza del paesaggio, ma anche per fare un picnic in primavera ed in estate nell’attigua area attrezzata.

Fatta e chiusa parentesi sullo stato dei luoghi, ritornando al nostro discorso sulle origini del toponimo “Fano Adriano”, va detto che se é chiara l’origine da Fanum (cioè tempio) della prima parte del toponimo, la seconda parte “Adriano”, potrebbe derivare o dalla localizzazione geografica  dell’ “Ager Hatrianus” (terra di Atri), oppure  dal Dio Adrano degli antichi Siculi (che abitavano la Valle Siciliana ben prima dei Pretuzi che erano di stirpe principalmente umbro – sabella e ovviamente dei Romani), oppure dall’Imperatore Romano (Adriano o Traiano?), più credibile  Traiano che  compare con la “T” Sullo stemma del Comune di Fano Adriano “FT” (che, quindi, sarebbe stato erroneamente confuso col suo successore), in quanto avrebbe restaurato o edificato un nuovo Fanum, dal quale deriverebbe il nome al paese.  

Dunque, probabilmente, sul luogo dove sorgeva il Fanum su Colle San Marcello, riutilizzando probabilmente alcune sue pietre sulla alta parete esterna settentrionale, sarebbe sorta una Chiesa, facente parte delle 7 Chiese delle “Madonne Sorelle”, ossia le 7 chiese dedicate al culto della Vergine Maria (mutuato da quello preistorico delle Gran Madri) che ci sono nella zona e che sono 7 come le 7 F del motto di Fano Adriano, e F come i “Fani” (templi) sui cui siti e/o resti sarebbero state edificate le 7 Chiese.

 Le origini del culto delle 7 Madonne – Gran Madri si infittisce di misteri se si pensa che le 7 “Chiese Sorelle” sono site su delle alture orientate in modo tale da potersi vedere tutte fra di loro e posizionate in una particolare direzione in base alle costellazioni stellari.

 Il culto delle “Madonne Sorelle” (di solito 7 Madonne ma a volte 3 Madonne in alcune aree come nella zona di Alanno, ora provincia di Pescara, prima del 1927 di Teramo) é diffuso praticamente in tutto il centro – sud Italia, e le chiese dedicate alle 7 Madonne sorelle variano non solo da diocesi a diocesi, ma anche in seno alla stessa diocesi possono esserci diversi culti delle 7 madonne in base alle aree geografiche, come avviene ad esempio in Abruzzo nella Diocesi di Teramo – Atri. 

In merito, secondo una inchiesta pubblicata da “Giuseppe Profeta, Le Sette Madonne Sorelle e la Magnificazione del Nume. Avvio ad una demopsicologia delle credenze, Japadre Editore L’Aquila – Roma, 1997” (ISBN – 88 – 7006 – 347 – X), le “Sette Madonne Sorelle” dell’Alta Valle del Vomano sarebbero: 1) Santa Maria apparens di Alvi; 2) Madonna degli Angeli di Tottea; 3) Madonna del Soccorso di Frattoli; 4) Madonna della Tibia di Crognaleto; 5) Madonna del Calvario di Piano Vomano; 6) Madonna della Sgrima di Schiaviano di Montorio al Vomano e infine, ovviamente la 7) Madonna dell’Annunziata di Fano Adriano, ossia l’Eremo dell’Annunziata che abbiamo visitato. Queste “Sante Marie”, come spiegato nella suddetta opera di Giuseppe Profeta, talvolta possono essere  intercambiate secondo le varie zone dell’Alto Vomano con altre Chiese, come ad esempio Santa Maria di Casagreca, Santa Maria di Vallevaccaro, Santa Maria di Senarica,  Santa Maria in canili di Cerqueto nel Comune di Fano Adriano. 

Lo studio delle origini precristiane del culto delle  “Sette Madonne Sorelle” in Abruzzo, ed in particolare nella Diocesi di Teramo – Atri, e in questo caso nella Alta Val Vomano può essere un ottimo argomento per impreziosire la nostra continua ricerca su “Tracce di Riti e Culti Ancestrali nell’Abruzzo Contemporaneo” e per promuovere un possibile tour per il turismo esperienziale.

Tratto da Discovery Abruzzo Magazine