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Da Putin a Trump….. il tempo delle strane coincidenze 

Da Günther

Da Putin a Trump….. il tempo delle strane coincidenze  – Venerdì 17 marzo, giorno infausto per chi crede nella sfortuna, la Corte Internazionale Penale dell’Aja ha emesso un mandato di cattura nei confronti del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin accusandolo di essere “responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione (bambini) e di trasferimento illegale di popolazione (bambini) dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia”.

Il giorno successivo, interessante notare il sincronismo, il Presidente Donald Trump ha dovuto informare il mondo, attraverso un messaggio sulla piattaforma Truth come è stato possibile apprendere anche dalla Agenzia Ansa, che “Fughe di notizie illegali dal corrotto ufficio del procuratore di Manhattan indicano che l’ex presidente degli Stati Uniti sarà arrestato martedì della prossima settimana”. Procuratore notoriamente molto legato al ex Presidente Obama.

Atto il primo con una alta valenza politica che allontana ancor di più la possibilità di arrivare ad una tregua che possa essere trampolino di lancio per una vera conferenza di pace che veda tutti gli Stati coinvolti seduti a costruire una pace stabile e fuorviera di benessere per le popolazioni direttamente interessate nel conflitto ed una ripresa economica per tutta l’Europa.

Atto, il secondo, che, se dovesse divenire realtà, creerebbe un martire per molti e toglierebbe, o almeno vorrebbe togliere, dalla scena politica l’unico leader mondiale che veramente dichiara di voler operare per ristabilire la pace. 

Trump nel recente CPAC di Washington, la conferenza del partito repubblicano americano ove si è potuto plasticamente vedere quanto lui sia il leader del popolo repubblicano statunitense, ha esplicitamente dichiarato “se io fossi il presidente degli Stati Uniti oggi farei fermare la guerra in Ucraina in un giorno”. Frase ancor più significativa se si tiene presente che molti sono coloro che nel mondo ritengono che in realtà lui le elezioni per il secondo mandato le aveva vinte.

Ci sarebbe da chiedersi a chi  non conviene che le armi tacciano in Ucraina e chi possa essere stato il regista o, almeno, il sostenitore di queste azioni delle due Corti tanto palesemente inopportune al raggiungimento di una pace stabile in occidente.

Se dovesse accadere Martedì quanto annunciato da Trump qualcuno fra noi cittadini semplici potrebbe iniziare a farsi una idea sull’argomento.

Atto giudiziario, quella contro Putin, dagli effetti pratici assai scarsi visto che la Federazione Russa non riconosce la Corte dell’Aja e, conseguentemente, detto atto non produrrà alcun effetto pratico.

L’ordine di cattura, atto che dovrebbe essere esclusivamente giudiziario, si trasforma in mero atto politico ed, in quanto tale, perde di credibilità e acuisce le divisioni fra, e nei, popoli.

Atti, entrambi se anche il secondo dovesse realizzarsi, certamente storici in cui una Corte prende una iniziativa che determinerà conseguenze su tanti.

Nel caso del Presidente Putin su interi popoli meno che su coloro che dichiara di voler proteggere.

Nel caso del Presidente Trump, utile notare che l’arresto sarebbe dovuto a fatti avvenuti addirittura prima della sua candidatura a presidente degli Stati Uniti, l’arresto potrebbe addirittura causare l’inizio della fine della attuale Carta Costituzionale Americana con facili da comprendere conseguenze in tutto il mondo.

In questo triste momento storico impossibile non riportare alla memoria le dichiarazioni fatte in Polonia in data 16 marzo 2022 dal Presidente degli Stati Uniti Biden, “Putin è un criminale di guerra” disse, ed allo stesso tempo i fatti di Capitol Hill del gennaio 2020 per tanto tempo mediaticamente addebitati al Presidente Trump e solo da qualche settimana totalmente riconsiderati come azioni provocatorie messe in atto da persone per certo avversarie dello stesso Trump. Un filmato mandato recentemente in onda da Fox News in Stati Uniti lo ha fatto comprendere.

Era il 24 febbraio 2022 il giorno in cui l’esercito della Federazione Russa iniziò quella che definì “operazione speciale in Ucraina” entrando così in una guerra che per molti era già iniziata nel 2014.

In questi mesi di guerra, più di un anno, i media occidentali hanno dato il Presidente russo per morto, malato terminale di cancro, in caduta libera nella sua credibilità interna. Gli stessi media hanno rappresentato la Federazione Russa come una nazione allo sbando con la banca centrale quasi in bancarotta ed il popolo praticamente alla fame, hanno dichiarato che l’esercito russo era in rotta e le sue truppe stracolme di disertori.

I fatti dicono ben altro.

La guerra in territorio ucraino fra Putin e Biden continua, di pochi giorni fa l’abbattimento di un drone statunitense da parte di un aereo russo.

Il rublo, con buona pace di coloro che hanno voluto imporre le “sanzioni”, non è precipitato nel suo rapporto di cambio con le principali monete internazionali, ne è crollato il PIL della Federazione Russa.

L’inflazione in Russia è cresciuta in linea con la quella sia degli Stati europei che degli Stati Uniti.

Sono tre gli Istituti di credito che in questi giorni negli Stati Uniti ed uno, importantissimo, il Credit Suisse, ad essere sull’orlo del fallimento, se non addirittura già falliti, nel mondo. Nulla di simile abbiamo notizia che stia avvenendo in quel di Mosca.

Allo stesso tempo è oramai notizia pubblica la presenza di una brigata internazionale nello scenario bellico ucraino. In essa vi sono anche italiani.

Pochi coloro che pensano veramente che questa brigata non camuffi una diretta presenza della NATO in questa sporca e tanto inutile guerra.

Sempre più forti sono i rumori che provengono dalla Polonia e dai paesi baltici.

Nel frattempo il Presidente cinese fa visita a Mosca e firma contratti che legano sempre più le due super potenze. Legame anche di natura militare visto che prevede la fornitura di sofisticati micro chip indispensabili nella moderna guerra tecnologica.

Utile, forse, ricordare che cosa sia, o cosa vorrebbe essere, la Corte Internazionale Penale dell’Aja.

Essa è l’istituzione sovranazionale, operativa dal 2002, che ha lo scopo di ereditare il ruolo che interpretò la Corte di Norimberga ed è competente su crimini di guerra e genocidi con il compito di giudicare individui, non Stati, che si sono macchiati di crimini contro l’umanità.

Attualmente il tribunale ha in corso il processo che vede imputato l’ex presidente del Sudan Omar al Bashir e, fino alla sua uccisione, stava processando il Colonello libico Gheddafi. Nel recente passato ha svolto i processi contro coloro che compirono le stragi etniche nel territorio della ex Jugoslavia.

La Corte nacque attraverso un accordo firmato a Roma nel 1998 nella sede della FAO con 120 delegazioni favorevoli e 40 contrarie. 

Fra queste Cina, Israele, Russia e Stati Uniti. 

USA che, durante l’amministrazione Trump, hanno quasi del tutto interrotto la collaborazione con i giudici dell’Aja vietando ai suoi cittadini di fornire consulenza alla stessa Corte internazionale. Decisione presa a seguito dell’intenzione della Corte di indagare su crimini di guerra compiuti in Afghanistan.

Israele non riconosce il ruolo della Corte ed il rapporto fra lo Stato d’Israele e la Corte si è acuito allorquando l’Aja lo ha accusato di genocidio nei confronti dei palestinesi.

Tante le altre situazioni nello scenario internazionale che la Corte dell’Aja in primis, ma anche le istituzioni nelle singole nazioni deputate a portare giustizia, non affrontano con eguale impegno o visibilità.

Dal genocidio degli Uiguri perpetrato dal governo in Cina, alle tante stragi in Africa, alle morti legate al Covid19 che, oramai lo dichiara in sede istituzionale anche l’FBI, nasce in Cina per poi svilupparsi in tutto il mondo causando morti da Covid e, tante famiglie lo reputano, da vaccino contro il Covid.

Il nostro Occidente non può che essere scosso da tutto questo.

Dalla seconda guerra mondiale ad oggi i nostri popoli hanno potuto vivere in pace e prosperità, le famiglie hanno sempre creduto in un futuro migliore di quello che stavano vivendo per i loro figli, la aspettativa di vita si è progressivamente allungata, la scienza è stata sempre ritenuta strumento amico produttore di miglioramenti in tutti i campi, tutti noi abbiamo sempre creduto nei media come quinto potere autonomo e nella magistratura come strumento di garanzia.

Tutto questo qualcuno lo sta distruggendo e mettendo in discussione.

I media, con rare eccezioni, sono progressivamente divenuti strumento di propaganda di parte.

La magistratura, dopo i fasti degli ultimi anni ‘90 in Italia, anche essi oggi fortemente messi in discussione da chi cerca di rileggere retroattivamente quanto dopo accaduto, non è più ritenuta terza alla politica ne in Italia ne nello scenario internazionale come i fatti delle ultime ore drammaticamente fanno temere.

Addirittura la “scienza” subisce devastanti danni alla propria credibilità dopo quanto alcuni pseudo scienziati hanno causato con i loro comportamenti in era Covid.

Qualcuno teme addirittura per la tenuta democratica di molti degli Stati che compongono il nostro, fino ad ora, libero occidente.

Di tutto questo la colpa è di pochi.

Noi cittadini semplici, mai come ora, dobbiamo ricordarci gli insegnamenti di Gandhi.

Se insoddisfatti di quanto stiamo vivendo dobbiamo unirci e protestare, ma mai cadere nella violenza.

Per chi è credente è tempo di ricordare come Colui in cui crede abbia subito addirittura la violenza della croce, ma come Lui stesso non abbia mai predicato l’uso della violenza.

Eppure oggi, dopo duemila anni, il Suo credo è bussola per miliardi di persone.

Oggi, più che mai, è tempo di unione basata sull’altruismo.

Oggi, più che mai, è tempo di vigile presa d’atto che qualcuno potrebbe veramente avere il desiderio di toglierci definitivamente la nostra amata democrazia.

Ignoto Uno

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