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Anticipazioni per “Il mondo della luna” di Goldoni del 27 giugno alle 10 su Rai 5: dal Festival di Benevento

Il mondo della luna

Anticipazioni per “Il mondo della luna” di Goldoni del 27 giugno alle 10 su Rai 5: con la regia di Ugo Gregoretti per la direzione di Bruno Nicolai dal Festival di Benevento – Per la Grande Musica Lirica in TV andrà in onda oggi martedì 27 giugno alle 10 su Rai 5 “Il mondo della luna” di Carlo Goldoni,, nello storico allestimento andato in scena al Festival di Benevento negli anni ’80 con la regia di Ugo Gregoretti per la direzione di Bruno Nicolai e l’interpretazione di Carmen Lavani ed Ugo Bonelli.

Il mondo della luna è un dramma giocoso in tre atti scritto da Carlo Goldoni per essere musicato da Baldassarre Galuppi, il quale lo rappresentò per la prima volta il 29 gennaio 1750 a Teatro San Moisè di Venezia. Successivamente il libretto fu ripreso da altri compositori, tra i quali Giovanni Paisiello e Franz Joseph Haydn, che lo musicò nel 1777 in occasione di una festa di nozze dei principi Esterházy.[1]

Il testo narra di un astrologo truffaldino, Ecclitico, che mette in scena un’elaborata farsa con finti abitanti della Luna per sposare una delle figlie di Buonafede e far sposare l’altra figlia con l’amico Ernesto.

Nel 1734 avviene la prima nell’Académie Royale de Musique di Parigi e nella Reggia di Versailles, nel 1746 nel Théâtre-Italien di Parigi e nel 1750 nell’Her Majesty’s Theatre di Londra.

La data e la città si riferiscono alla prima rappresentazione:

Carlo Osvaldo Goldoni (Venezia25 febbraio 1707 – Parigi6 febbraio 1793) è stato un commediografoscrittorelibrettista e avvocato italiano, cittadino della Repubblica di Venezia.

Goldoni è considerato uno dei padri della commedia moderna e deve parte della sua fama anche alle opere in lingua veneta.

«Ella pure nel nostro Veneto idioma; ma colla scelta delle parole, e colla robustezza dei sentimenti, ha fatto conoscere che la lingua nostra è capace di tutta la forza e di tutte le grazie dell’arte oratoria e poetica, e che usata anch’essa da mano maestra, non ha che invidiare alla più elegante Toscana. Ella aveva ciò dimostrato altre volte in varie pubbliche azioni, nelle quali vuole il sistema di questa ben regolata Repubblica di Venezia che del proprio nativo idioma gli Oratori si valgano, e la di Lei naturale facondia, unita al chiarissimo suo talento, ed allo studio incessante di cui si compiace, rende l’E. V. ammirabile nell’età verde in cui si ritrova, e fa sperare in Lei coll’andar degli anni un benemerito cittadino di questa Patria gloriosa..»
(Carlo Goldoni, presentazione de Le massere1755)