martedì, Maggio 14, 2024
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Anticipazioni per il Grande Teatro di Strindberg in TV del 30 giugno alle 16 su Rai 5: “Temporale”

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Anticipazioni per il Grande Teatro di Strindberg in TV del 30 giugno alle 16 su Rai 5: “Temporale” – Per il Grande Teatro in TV andrà in onda oggi venerdì 30 giugno alle 16 su Rai 5 il dramma Temporale” di August Strindberg con la regia di Claudio Fino nella versione andata in onda nel settembre 1973 sulla Rai.

Interpretazione di Ivo Garrani, Antonella Scattorin, Gianni Tonoli, Franca Nuti, Antonio Pierfederici, Daniela Nobili, Carlo Bagno, Angelo Roccati e Renato Tovagliari.

La vendetta affettiva è il perno di questo dramma da camera: un uomo, abbandonato anni prima dalla moglie più giovane, rifiuta di aiutarla quando l’attuale marito di lei minaccia di lasciarla portandole via la figlia nata dal precedente matrimonio 

Temporale (in svedese: Oväder) è un dramma da camera del drammaturgo svedese August Strindberg. Scritto nel 1907, per l’Intima teatern del drammaturgo, dove venne rappresentato, con poco successo, ventitré volte.[1]

Racconta la vicenda che vede come protagonista “il Signore”, un funzionario in pensione, visitato nella sua casa da suo fratello, un procuratore, al ritorno dalla villeggiatura. Oltre a domandarsi chi siano i nuovi abitanti del palazzo che vivono al primo piano, il fratello inizia a chiedergli che ne è della sua vita, dopo il divorzio avvenuto cinque anni prima dalla moglie Gerda. Si scopre successivamente che è proprio Gerda a vivere al piano di sopra con il nuovo marito, Fischer, che ha organizzato una bisca nell’appartamento. Il fratello incontra Gerda, che gli racconta la sua situazione e parla della paura che il suo nuovo marito si porti via la figlia, avuta dal Signore nel precedente matrimonio. Convinta dal fratello, va a parlare con l’ex marito, che non vedeva da cinque anni. I due parlano del divorzio e della piccola. La donna gli chiede aiuto per divorziare da Fischer, che nel frattempo fugge con la figlia di un pasticciere portandosi via la bambina. Gerda lo scopre e col procuratore alla sua ricerca, mentre il Signore resta a casa con la cameriera Louise. Si viene a sapere nel finale che Agnes, la figlia del pasticciere, non è scappata, che Gerda ha ritrovato la bambina e che sono andate a vivere a casa di sua madre. Il dramma ha un lieto fine. Il signore decide che non sarà quella la casa dove morirà e che, rivedendo l’ex moglie e la figlia, ha pareggiato i conti con la vita precedente.[2]

Johan August Strindberg (Stoccolma22 gennaio 1849 – Stoccolma14 maggio 1912) è stato un drammaturgoscrittore e poeta svedese.

Per la vastità e la rilevanza della produzione (che ricopre praticamente tutti i generi letterari ed è raccolta in circa cinquanta volumi, a cui se ne aggiungono ventidue di corrispondenze), il suo nome affianca il norvegese Henrik Ibsen all’apice della tradizione letteraria scandinava e raggiunge per riconoscimento unanime un seggio tra i massimi artisti letterati del mondo.

La vita di Strindberg fu tumultuosa, tessuta di esperienze complesse e scelte radicali e contraddittorie, a tratti rivolta contemporaneamente a molteplici discipline non direttamente attinenti alla figura ufficialmente letteraria dell’autore: sculturapittura e fotografiachimicaalchimiateosofia. Sintomi di una rottura intima del proprio animo con la dimensione convenzionale del tempo e del vivere, elementi dunque reciprocamente contaminati nell’atto creativo e fondamentali per la sua interpretazione.

Fu il destinatario di uno dei biglietti della follia di Friedrich Nietzsche.

Foto interna ed esterna: https://www.youtube.com/watch?v=LRiD_9exWzU