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Due proposte italiane per il mediterraneo

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Due proposte italiane per il mediterraneo. Un Centro di Alta Formazione, Innovazione e Diplomazia scientifica sulla sostenibilità, e la Cucina Identitaria: due proposte italiane dalla Conferenza Internazionale su “Identità, sostenibilità e innovazione nel Mediterraneo” (Spazio Europa, Roma, 13.7.23)

Roma – Alimentare nuovi tavoli di confronto istituzionale, promuovere la collaborazione tra organizzazioni accademiche e centri di ricerca, sostenere istanze di riconoscimento internazionale e supportare una nuova progettualità comune all’insegna della Cucina identitaria, della diplomazia scientifica e di una innovazione che affondi le proprie radici nella tradizione. Tanti e tutti di estrema rilevanza gli elementi di dibattito emersi nel corso della Conferenza Internazionale dal titolo “Identità, sostenibilità e innovazione nel Mediterraneo” che si è svolta ieri a Roma, presso lo Spazio Europa della Commissione e del Parlamento Europeo a Roma, in via IV Novembre, promossa dalla Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo (RIDE, Capofila della Fondazione Anna Lindh-ALF in Italia), con il contributo di Unione per il Mediterraneo (UfM), ALF, Fondazione PRIMA e Prospettive Mediterranee. Una parentesi internazionale all’interno della quale si sono alternati gli interventi di numerose personalità del mondo della diplomazia e delle istituzioni accademiche internazionali, esperti e ricercatori, chiamati a portare il proprio contributo per delineare un possibile futuro di pace, dialogo e sviluppo per una delle aree geografiche.

A introdurre l’incontro Enrico Molinaro, Coordinatore nazionale ALF in Italia che ha rilanciato il progetto di creazione di un Centro di Alta Formazione, Innovazione e Diplomazia scientifica sulla sostenibilità in Italia per coordinare ricerche e sviluppare progetti con tutte le principali organizzazioni euro-mediterranee e delle Nazioni Unite in materia, con l’intento di lanciare la proposta pilota per la creazione del primo Ristorante Identitario al mondo. Ai suoi saluti è seguito il saluto di Carlo Corazza, Direttore Ufficio Italia del Parlamento Europeo, che ha insistito sulla necessità di impostare nuove sinergie che possano virtualmente unire le sponde del Mare Nostrum e incoraggiare una dialettica positiva tra Istituzioni e Paesi capace di trasformare le evidenti differenze in elementi di reciproco arricchimento. Di seguito ha preso la parola Massimo Pronio, responsabile comunicazione della Commissione Europea in Italia, che ha rimarcato la necessità di avanzare nuove istanze di dialogo tra le sponde del Mediterraneo proprio sulla base delle prerogative e delle diversità che distinguono i vari Paesi ma che possono contribuire a cementare nuovi e più proficui obiettivi di crescita comune. Sono intervenuti quindi la senatrice Simona Petrucci, membro della Delegazione parlamentare italiana presso l’Assemblea parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo, e Sergio Marchi, Capo della Segreteria Tecnica del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), che ha sottolineato quanto sia importante, per l’Italia, alimentare il dialogo internazionale puntando alla promozione della identità culinaria nazionale anche attraverso nuovi investimenti che potranno giungere attraverso la progettualità legata al PNRR.

In video sono intervenuti, tra gli altri, Angelo Riccaboni e Mohamed El-Shinawi Co-Presidenti di Fondazione PRIMA, e Almotaz Abadi, Vice Segretario generale per Acqua, Ambiente, e Blue Economy di Unione per il Mediterraneo; quest’ultimo ha posto l’accento sulle sfide economiche e ambientali, soprattutto per quanto riguarda la carenza di acqua, che tutti i Paesi del Mediterraneo devono e possono affrontare grazie alla cooperazione che passa attraverso la collaborazione scientifica e politica. Il Mediterraneo è testimone della coesistenza pacifica di diversi popoli e l’Unione del Mediterraneo si impegna a attuare politiche di sviluppo e di crescita economica anche attraverso la protezione della biodiversità. È stata quindi la volta di Jo Puri, Vice presidente di IFAD, che ha sottolineato come, se si si vuole garantire sicurezza alimentare non solo all’area del Mediterraneo ma generalmente a molte parti del mondo a rischio malnutrizione, occorra individuare politiche attive che contribuiscano a fronteggiare i cambiamenti climatici investendo sull’innovazione per diminuire sprechi alimentari. Richard Elelman, Responsabile delle politiche per European network of population-based registries for the epidemiological surveillance of congenital anomalies (Eurocat), ha ricordato lo sviluppo del progetto Cassandra finalizzato a individuare politiche concrete e efficienti, basate sullo studio dei fenomeni migratori e della sanità pubblica, che coinvolgano direttamente la società civile. Giuseppe Provenzano, Project Manager per l’Alta Formazione, l’Innovazione, la Diplomazia Scientifica, l’Occupabilità, di Unione per il Mediterraneo, ha posto l’accento sul supporto che la diplomazia scientifica può offrire per disegnare un’agenda comune che coinvolga tutti i 43 Paesi UpM in base ad interessi e intenti comuni che mirano, a esempio, a garantire sicurezza alimentare e energetica a vasto raggio. Il prof. Giuseppe Rossi, Direttore dell’Osservatorio sul Mediterraneo dell’Istituto S. Pio V per Studi Politici, ha parlato di Riscoperta dell’Africa in seguito alle conseguenze del conflitto tra Ucraina e Russia che ha messo a repentaglio le catene di approvvigionamento di energia e materie prime.  Per questo le sponde dell’Africa sono divenute meta per le missioni di imprenditori e governi occidentali per garantirsi quelle risorse di cui il continente è ricco. In seguito, nel corso di un intervento in video, l’Alto Rappresentante per UNAOC, United Nations Alliance of Civilizations, Miguel Angel Moratinos ha ribadito come il concetto di identità sia parte dell’operato delle Nazioni Unite per creare e diffondere il senso di un vivere condiviso. Le politiche mediterranee, ha spiegato Moratinos, sono state pioniere rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030 e nelle strategie di protezione ambientale con la Blu Economy. Lo stesso Moratinos ha ricordato che la guerra in Europa può incidere sulle sorti dell’Europa distraendola dalla gestione dei rapporti con la sponda sud del Mediterraneo. Nel proprio breve speech Marco Ricceri, Segretario generale di Eurispes, ha paventato la possibilità per molti Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, con riguardo soprattutto alla sponda sud, di orientarsi all’ingresso nel gruppo dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) abbandonando l’idea di trovare spazio all’interno dell’Unione Europea, dimostrando scarso interesse per il mantenimento un rapporto privilegiato con il vecchio continente. Lo stesso Ricceri ha auspicato la possibilità di mettere a confronto i piani di sostenibilità dei Paesi del Mediterraneo per uniformare obiettivi e unire le forze per combattere il fenomeno dei cambiamenti climatici. È stata la volta dell’Amb. Riccardo Sessa, presidente del SIOI, che ha rimarcato come l’area del Mediterraneo non venga ancora riconosciuta come entità unica e circoscritta dalle Nazioni Unite, che considera il bacino diviso in due, con la parte africana con centro al Cairo e la metà europea con base a Budapest. Per l’Ambasciatore si tratta di un’area ancora molto frastagliata, in cui il dialogo ancora non trova sempre terreno fertile; occorre per questo trovare basi comuni, che prendano spunto da concetti di innovazione e sostenibilità, intorno ai quali far convergere volontà e ambizioni dei singoli Stati. Sessa ha concluso spiegando quanto importante sia la sicurezza del Bacino del Mediterraneo per garantire la protezione dell’intera Europa e del mondo. 

I promotori dell’evento

La Rete Italiana per il Dialogo Euro-Mediterraneo (RIDE), in costante coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), riunisce associazioni ed enti pubblici e privati (profit e no-profit) e opera al fine di realizzare i principi della Carta delle Nazioni Unite e, a livello europeo, gli obiettivi del partenariato euro-mediterraneo contenuti nella Dichiarazione di Barcellona del novembre 1995, coerentemente con gli obiettivi della “Fondazione Euro-mediterranea Anna Lindh per il Dialogo tra le Culture” (FAL, o secondo la dicitura inglese Anna Lindh Foundation-ALF) della quale la RIDE si costituisce come “Rete Italiana”. La RIDE, apartitica e senza finalità di lucro, in collaborazione con le istituzioni pubbliche e private, gli organismi non governativi e della società civile operanti in Italia, promuove il dialogo tra i popoli e gli Stati, in special modo nello spazio euro-mediterraneo, aderenti ai principi e finalità della Costituzione italiana, della Dichiarazione universale dei Diritti umani del 1948, dell’Unione per il Mediterraneo (UpM).

L’Unione per il Mediterraneo (UpM), fondata nel 2008, è un’organizzazione intergovernativa che raggruppa 43 Paesi europei e del bacino del Mediterraneo: i 27 Stati membri dell’Unione europea e 16 Paesi mediterranei partner del Nordafrica, del Medio Oriente e dell’Europa sud-orientale. L’UpM è un forum di discussione di questioni strategiche regionali basato sui principi di comproprietà, codecisione e responsabilità condivisa tra le due sponde del Mediterraneo. Il suo obiettivo principale è quello di aumentare l’integrazione Nord-Sud e Sud-Sud nella regione mediterranea al fine di sostenere lo sviluppo socioeconomico dei diversi Paesi e garantire la stabilità nella regione.

La Fondazione Euromediterranea “Anna Lindh” per il Dialogo tra le Culture (ALF), creata dall’Unione europea e dai Paesi Partner mediterranei, è una rete di reti di organismi della Società Civile e delle Istituzioni (Università, Comunità locali, ecc.).

Il Segretariato Italiano di PRIMA, istituito presso l’Università di Siena – Santa Chiara Lab, grazie al contributo del Ministero Università e Ricerca, svolge le attività di promozione e di disseminazione del Programma PRIMA nel nostro Paese. Le principali attività del Segretariato riguar­dano aree tematiche come: gestione sostenibile delle risorse idriche, agricoltura sostenibile, cibo e filiera agro-alimentare, nesso tra ecosistema, acqua, cibo e energia. PRIMA (Partnership on Research and Innovation in the Mediterranean Area) è il programma euro-mediterraneo che sostiene progetti di ricerca e innovazione sui sistemi agroalimentari sostenibili e la gestione delle risorse idriche nel bacino del Mediterraneo. Il Programma, al suo sesto anno di attuazione, ha un budget di 500 milioni su 7 anni ed è promosso e finanziato congiuntamente dalla Commissione Europea e da 19 Paesi dell’area Euro-Med, 11 dell’UE (Cipro, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Slovenia, Spagna) e 8 non-UE (Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Marocco, Tunisia, Turchia).

Prospettive Mediterranee è impegnata nella realizzazione di attività, ricerche e progetti, finalizzati a valorizzare le peculiarità artistiche, religiose, culturali e sociali delle differenti identità collettive presenti nel Mediterraneo. Un folto gruppo di giovani soci rende l’ambiente di Prospettive Mediterranee particolarmente dinamico e attivo e si impegna costantemente nella ricerca di fondi, sia pubblici sia privati, e di sponsor, sia istituzionali sia privati, al fine di realizzare attività e iniziative scientifiche, didattiche e divulgative.

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