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Il film storico stasera in TV: “Operazione Valchiria” venerdì 28 luglio 2023

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Il film storico stasera in TV: “Operazione Valchiria” venerdì 28 luglio 2023 alle 21.10 su Rai Movie (Canale 24)Operazione Valchiria (Valkyrie) è un film del 2008 diretto da Bryan Singer. La pellicola è ambientata durante la seconda guerra mondiale e racconta della preparazione per l’attentato del 20 luglio 1944 ai danni di Adolf Hitler perpetrato da un gruppo di ufficiali tedeschi, guidato dal colonnello Claus von Stauffenberg.

Il film vede protagonista Tom Cruise nel ruolo di Stauffenberg, affiancato da Kenneth BranaghBill Nighy e Tom Wilkinson, rispettivamente nei panni di Henning von TresckowFriedrich Olbricht e Friedrich Fromm.

(EN)

«Many saw evil. They dared to stop it.»

(IT)

«Molti riconobbero il male. Alcuni osarono sfidarlo.»

(Tagline del film[1])

Tunisia, aprile 1943. Un reparto appartenente alla 10ª Divisione Panzer viene attaccata da alcuni velivoli della Royal Air Force ed un proprio ufficiale, il colonnello conte Claus von Stauffenberg, viene ferito gravemente. A seguito delle ferite riportate, che gli causeranno la perdita dell’occhio sinistro, della mano destra e di due dita della mano sinistra, il colonnello von Stauffenberg viene rimpatriato in Germania. Poco prima dell’attacco, Stauffenberg aveva annotato nel proprio diario il suo malcontento in merito alla politica ed alle mancate promesse di Adolf Hitler e la sua speranza di una fine rapida della guerra che sta portando la Germania alla devastazione. Invero, egli non è il solo ufficiale ad esprimere valutazioni fortemente negative sull’operato del dittatore: infatti, il 13 marzo dello stesso anno, il generale Henning von Tresckow aveva già tentato di uccidere il Führer con una bomba a tempo, caricata con uno stratagemma sull’aereo Junkers Ju 52 che da Smolensk lo stava riportando in Germania; tuttavia l’attentato non riuscì e, a causa dell’arresto di uno dei cospiratori, si rende ora necessario trovare un sostituto, e la scelta del generale Friedrich Olbricht cade proprio sul giovane colonnello.

Stauffenberg, inizialmente scettico sulla conduzione “politica” dell’operazione, viene trasferito all’Ufficio generale dell’esercito, e attua delle modifiche all’Operazione Valchiria (Piano Walküre)[2], le quali permettono di poter utilizzare e controllare le forze della “riserva”, distribuite in Germania e nei paesi occupati, contro le SS ed i gerarchi del Partito Nazionalsocialista. Perché questo possa avvenire sono necessari alcuni elementi: l’approvazione del nuovo piano da parte di Hitler, la complicità o l’assenso del generale Friedrich Fromm, comandante dell’esercito territoriale, e la morte del Führer. Ma Fromm, nonostante l’offerta del posto di comandante supremo dell’esercito, non intende prendere parte al complotto, ma evita di denunciare Stauffenberg ed Olbricht, in prospettiva di quanto possa accadere in caso di morte di Hitler.

Il generale Henning von Tresckow viene intanto trasferito al fronte e sceglie di mettere Stauffenberg a capo della parte militare dell’operazione, non prima di avere raccomandato al colonnello di esaminare il problema delle comunicazioni provenienti dalla Tana del Lupo, sede del comando di Hitler dove avverrà l’attentato. Perché esse vengano bloccate, egli convince il generale Erich Fellgiebel, responsabile delle comunicazioni, a collaborare con lui. Stauffenberg viene nominato capo di stato maggiore della riserva e questo gli darà modo di partecipare alle riunioni in cui sarà presente il dittatore e, come suo addetto, viene chiamato il tenente Werner von Haeften, fedele alla congiura. Insieme a lui e al generale Fromm, il 7 giugno 1944 (il giorno dopo il D-Day) si reca al Berghof, il complesso privato di Hitler a Berchtesgaden, riuscendo a fargli approvare le modifiche all’Operazione Valchiria.

Il colonnello Albrecht Mertz von Quirnheim si incarica di “istruire” Stauffenberg sull’uso del congegno che sarà utilizzato per l’attentato, ossia due pacchi da 975 grammi di esplosivo al plastico che dovranno essere innescati con altrettante matite inglesi, trattasi di due detonatori che, per essere attivati, devono essere schiacciati con una pinza, lasciando dai 10 ai 15 minuti di tempo per collocare l’ordigno ed allontanarsi. Carl Friedrich Goerdeler, che dovrebbe divenire Cancelliere dopo il colpo di Stato, dispone di non procedere se non sarà possibile uccidere, insieme ad Hitler, anche il comandante delle SS Heinrich Himmler, limitando di fatto la sfera di azione del colonnello. Infatti il primo tentativo, avvenuto il 13 luglio, viene bloccato dall’assenza di Himmler, nonostante la riserva sia già stata allertata.

Le conseguenze sono immediate: il generale Fromm promette l’arresto ad Olbricht e Stauffenberg nel caso allertassero nuovamente la riserva senza suo ordine. Il colonnello rinfaccia a Goerdeler la sua inerzia nel procedere e quest’ultimo ne chiede la rimozione dal comando delle operazioni per avere tentato di procedere ugualmente senza la sua autorizzazione ma, in seguito all’ordine del suo arresto, dovrà forzatamente farsi da parte ed il generale Ludwig Beck, nel piano della congiura futuro Capo di Stato, lascia da quel momento mano libera a Stauffenberg.

Il 20 luglio 1944, giorno dell’attentato, Stauffenberg, insieme al tenente von Haeften, si reca nuovamente a Rastenburg ma, una volta arrivati, ricevono la notizia che la riunione è stata anticipata a causa della visita di Mussolini. Con il pretesto del cambio della camicia, i due si recano in una stanza per innescare gli esplosivi ma vengono “richiamati” da Ernst John von Freyend, l’attendente del feldmaresciallo Wilhelm Keitel, che gli chiede di sbrigarsi. Il colonnello, impacciato dalla sua menomazione, riesce ad innescare uno solo dei due pacchi di esplosivo; inoltre, la riunione, a causa del caldo estivo, viene spostata dal bunker alla sala riunioni, una costruzione in legno che non amplificherà l’effetto dell’esplosione. Il tenente viene mandato a prendere l’automobile e Stauffenberg, come concordato, viene chiamato al telefono da Fellgiebel ed in questo modo riesce ad uscire dalla sala riunioni.

Pochi minuti dopo avviene l’esplosione, e i due riescono, non senza fatica, ad uscire dalla Tana del Lupo ed imbarcarsi sull’aereo che li riporterà a Berlino. Nel frattempo, Fellgiebel chiama Mertz von Quirnheim per comunicargli l’avvenuto attentato, ma i due non si intendono e le comunicazioni vengono immediatamente bloccate da Fellgiebel. Ritenendolo troppo rischioso, Olbricht rinuncia ad allertare la riserva per dare inizio all’Operazione Valchiria, perdendo in questo modo tempo prezioso. Von Quirnheim decide allora di agire di sua iniziativa allertando la riserva e, una volta che Stauffenberg e von Haeften atterrano a Berlino, vengono a conoscenza che l’allarme non è stato dato e che Fromm non è stato avvertito. Stauffenberg è furibondo per il tempo che è stato perduto, e ritenendo la riuscita dell’operazione compromessa, intima al generale di dare inizio a “Valchiria” a nome di Fromm, anche senza la sua approvazione, e gli dà appuntamento nell’ufficio di quest’ultimo entro un quarto d’ora.

Olbricht esegue le direttive di Stauffenberg, e dà inizio all’Operazione Valchiria, a nome di Fromm. Pochi minuti dopo, nell’ufficio di quest’ultimo, i congiurati mettono di fronte al fatto compiuto il generale, offrendogli ancora una volta di unirsi a loro. Ma Fromm, dopo avere parlato al telefono con Keitel, saputo che Hitler è sopravvissuto, si rifiuta di partecipare al complotto e viene così messo agli arresti dai congiurati. Il capo della polizia di Berlino, il Conte Wolf-Heinrich von Helldorf, garantisce l’appoggio delle forze dell’ordine e i primi gerarchi nazisti cominciano ad essere arrestati ed i ministeri occupati, mentre dai distretti dei paesi occupati giungono notizie confortanti in merito alla resa senza combattere delle SS. Il feldmaresciallo Erwin von Witzleben viene nominato comandante supremo delle forze armate. Ma quando tutto sembra procedere secondo i piani, la riserva comincia, giustificando i timori di Beck, a ricevere ordini contraddittori, ed anche in capo a Stauffenberg viene emanato un ordine di arresto.

La situazione precipita dopo che il maggiore Otto Ernst Remer[3] parla direttamente al telefono con Hitler tramite il ministro della propaganda Joseph Goebbels, accertando in questo modo che il Führer è vivo e vegeto, e quest’ultimo ordina all’alto ufficiale di catturare tutti i traditori vivi. Le comunicazioni dal comando di Stauffenberg vengono bloccate dal capitano Haans e dal sergente Helm e rapidamente il controllo della situazione torna al Governo del Reich. I congiurati vengono arrestati e Fromm, disattendendo gli ordini di Hitler, ne ordina la fucilazione, nonostante l’esplicita opposizione del maggiore Remer, al fine di cercare di occultare la sua conoscenza dei fatti. Beck si suicida con un colpo di pistola alla testa, Olbricht, von Quirnheim, von Haeften e Stauffenberg vengono immediatamente fucilati uno dopo l’altro nel cortile del palazzo di Bendlerblock dai soldati del tenente Franz Herber, mentre gli altri congiurati verranno giustiziati dopo brevi processi presieduti dal crudele giudice Roland Freisler. Il destino di Fromm è però comunque segnato: sarà fucilato il 12 marzo 1945 con l’accusa di “codardia di fronte al nemico”.

Il complotto del 20 luglio sarà l’ultimo dei precedenti 15 attentati compiuti dai tedeschi per uccidere il Führer, il quale, però, solo nove mesi più tardi, il 30 aprile 1945, si suiciderà nel bunker del Palazzo del Reichstag durante la battaglia di BerlinoNina von Stauffenberg, moglie del defunto colonnello, sopravviverà alla guerra insieme ai suoi cinque figli, per poi spegnersi il 2 aprile 2006. Il film si chiude così con una seguente frase dal monumento alla Resistenza tedesca di Berlino:

«– Voi non portaste il peso della vergogna. Avete resistito sacrificando la vostra vita per la libertà, per il diritto e per l’onore.»

Durante la seconda guerra mondiale un gruppo di ufficiali tedeschi, guidato dal colonnello Claus von Stauffenberg, prepara l’attentato del 20 luglio 1944 ai danni di Adolf Hitler.

Regia di Bryan Singer

Con Tom Cruise, Kenneth Branagh, Bill Nighy e Tom Wilkinson

Fonte: WIKIPEDIA

Foto interna ed esterna: https://www.amazon.it/Operazione-Valchiria-Tom-Cruise/dp/B0041KW7U6