lunedì, Maggio 13, 2024
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Biden dopo la morte di Navalny attacca il Cremlino: “Putin pazzo figlio di p…..a”

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Biden dopo la morte di Navalny attacca frontalmente il Cremlino: “Putin pazzo figlio di p…..a” il colpevole è lui con i suoi scagnozzi – Dopo la terribile morte nel carcere siberiano di Alexej Navalny – il più temuto oppositore del Cremlino – il Presidente americano Joe Biden attacca frontalmente Putin per quanto accaduto, insultandolo violentemente e accusandolo di essere il responsabile della tragedia.

Infatti stanotte il presidente Usa Biden si è scatenato contro il presidente russo Putin. dichiarando che “Dobbiamo occuparci di un pazzo figlio di p…..a e preoccuparci della guerra nucleare, ma la minaccia esistenziale per l’umanità è il clima”.

L’attacco al Cremlino eè avvenuto a San Francisco nel corso di un evento per la sua campagna elettorale. Gli attacchi verbali di Biden contro il leader russo si sono intensificati con la campagna per le presidenziali. La settimana scorsa ha accusato Putin e i “suoi scagnozzi” della morte di Alexei Navalny.

Il Presidente Biden dopo la rappresaglia anti-iraniana: chiunque colpisce un americano sappia che la reazione sarà pronta e inesorabile – Stamane il Presidente americano Joe Biden dopo la rappresaglia in Siria ed Iraq contro i gruppi filo iraniani responsabili della morte di 3 soldati USA colpiti in un attacco ad una base militare in Giordania, ha lanciato un duro ammonimento contro i nemici degli Stati Uniti.

“La nostra risposta continuerà nei tempi e nei modi che decideremo” ha detto infatti l’inquilino della Casa Bianca parlando dei raid in Iraq e Siria, compiuti in risposta all’uccisione di tre soldati americani in Giordania. Gli Stati Uniti “non vogliono il conflitto in Medioriente o in qualsiasi altra parte del mondo, ma chiunque voglia farci del male sappia che se fate del male a un americano reagiremo”. Secondo l’Ong Osservatorio per i diritti umani in Siria il bilancio dei raid Usa in Siria è di 18 miliziani uccisi.

Stanotte è scattata la rappresaglia Usa in Siria e in Iraq contro gli attacchi dei guerrigilieri filo iraniani che hanno ucciso 3 soldati americani in una base al confine fra Giordania e Siria – Gli Usa hanno cominciato gli attacchi in Siria in risposta al raid di gruppi pro-Iran che ha ucciso tre soldati americani in Giordania. La notizia è stata smentita,poi riconfermata dal Pentagono Colpiti 8 obiettivi. Almeno 13 morti. E’ “un attacco su larga scala”. I morti sono “combattenti filo iraniani,tra cui non siriani”,vicino ad Al Mayadin,Siria dell’est. I raid Usa sarebbero in corso anche in Iraq.Sei giorni fa,droni hanno ucciso tre soldati Usa in una base in Giordania. Biden: “La nostra risposta continuerà,ma non vogliamo la guerra”.

Cresce la tensione in Yemen, nuovo attacco Houthi contro nave Usa e dopo i bombardamenti angloamericani – Continua a crescere la tensione nelle acque del Mar Rosso di fronte alle coste dello Yemen – ormai quasi interdette alla navigazione commerciale – che dopo la rappresaglia missilistica angloamericana contro le basi da cui i ribelli Houthi filoiraniani bersagliano il naviglio occidentale in transito ha visto stanotte un nuovo attacco dei ribelli contro una nave mercantile a stelle e strisce.

Gli Usa infatti hanno confermato un nuovo attacco dei ribelli houthi contro una loro nave. “Non ci sono stati né feriti nè danni”,riferisce il comando centrale statunitense.

Gli Houthi hanno preso di mira una nave mercantile americana, scrive Centcom su X. L’equipaggio della nave, la Chem Ranger, “ha visto i missili colpire l’acqua vicino alla nave”, che poi ha “proseguito la sua rotta”. Gli Houthi hanno rivendicato l’attacco, avvenuto nel Golfo di Aden.

Yemen, Stati Uniti e Gran Bretagna difendono la libera navigazione nel Mar Rosso e attaccano i ribelli Houthi filo-Iranianani – In Yemen dopo lunghe settimane di abbordaggi ed attacchi contro navi commerciali in navigazione nel Mar Rosso verso lo Stretto di Suez da parte dei ribelli sciiti Houti filo-iraniani è scattato stanotte il contrattacco da parte di Stati Uniti e Gran Bretagna.

Al fine di ristabilire il libero e pacifico transito dei mercantili che attaversono il Golfo di Aden e di scongiurare la grave crisi economica e le fiammate inflazionistiche che reiverebbero da un bollo della navigazione internazionale le forze anglosassoni hanno colpito le basi terroristiche da cui sono partiti gli attacchi contro le navi in transito.

Gli Usa e la Gran Bretagna hanno attaccato infatti postazioni Houthi nello Yemen,dopo che,in supporto alla causa palestinese, i miliziani hanno sfidato il monito di non intralciare il commercio internazionale sul Mar Rosso. L’Australia fa sapere di aver dato “sostegno” ai raid.

Colpiti siti militari in diverse città controllate dagli Houthi, compresa la capitale Sanaa. Per rappresaglia contro gli Stati Uniti l’Iran ha sequestrato una petroliera della compagnia greca Empire Navigation nel Golfo di Oman,contiguo al Mar Rosso

I ribelli Houti appoggiati dall’Iran attaccano una nave maltese nel Mar Rosso al largo dello Yemen – Prosegue lo stillicidio di attacchi terroristici commessi dai ribelli Houti yemeniti appoggiati dal governo islamico dell’Iran contro navi civili in transito nel Mar Rosso a titolo di rappresaglia per i bombardamenti israelini che durano da due mesi sulla Striscia di Gaza.

Stanotte infatti una nave maltese in navigazione nel Mar Rosso al largo dello Yemen ha segnalato tre esplosioni,attribuendole a missili, e ha chiesto l’assistenza di una nave da guerra contro un nuovi attacchi.

La nave,diretta a Alessandria d’Egitto, ha rilevato le esplosioni sul lato destro, quello verso la costa yemenita. Gli Houthi, che controllano la capitale Sanaa, cannoneggiano le navi in transito, per protestare contro l’intervento israeliano a Gaza. Nel Consiglio di sicurezza Onu, l’ “ultimo avvertimento” Usa agli Houthi e la condanna cinese.

Gli Huthi (in arabo الحوثيون‎?al-Ḥūthiyyūn) sono un gruppo armato prevalentemente sciita zaydita (il gruppo annovera però anche dei sunniti[4]) dello Yemen, nato nell’ultimo decennio del XX secolo ma diventato fortemente attivo, in funzione anti-governativa, nel corso del XXI secolo. Hanno dato vita a un’organizzazione armata che si è definita Partigiani di Dio (in arabo أنصار الله‎?Anṣār Allāh) o Gioventù credente (in arabo الشباب المؤمن‎?al-Shabāb al-muʾmin).

Il loro nome deriva da quello del loro primo esponente Ḥusayn Badr al-Dīn al-Ḥūthī, ucciso dalle forze armate yemenite nel settembre del 2004.[5] Vari altri comandanti, tra cui ʿAlī al-QaṭwānīAbū HaydarʿAbbās ʿAyda e Yūsuf al-Madanī (cugino di Ḥusayn al-Ḥūthī), sono anch’essi caduti in combattimento per mano delle forze armate regolari yemenite.[6] Il padre dei fratelli Ḥūthī (Ḥusayn e Muḥammad), Badr al-Dīn al-Ḥūthī, si dice sia stato il capo spirituale del gruppo dopo la morte del figlio Muḥammad.[7]

Gli Ḥūthī appartengono alla variante sciita dell’Islam zaidita, noto anche come “Pentimani”,[25] una branca sciita presente nel solo Yemen. Assai vicini agli Imamiti che sono in maggioranza in IraqLibano e Iran, sono noti per avere posizioni giuridiche e liturgiche assai prossime a quelle della maggioranza sunnita del mondo musulmano.[26] Al contrario dei sunniti, tuttavia, essi credono nella necessità di un Imamato, che sarà legittimato solo da chi sappia guidare i fedeli per l’affermazione del proprio approccio religioso e culturale.[27]

Nel corso degli anni di rivendicazioni, gli Ḥūthī hanno sostenuto che le loro azioni sono condotte in difesa della loro comunità colpita da una sensibile e sistematica discriminazione[28] e per ottenere un miglior trattamento della loro regione (quella a nord) particolarmente povera,[29] mentre il governo di Saleh (filo-saudita, al potere dal 1978 al 2012) ha a sua volta accusato i rivoltosi dell’intenzione di rovesciare il regime al potere e di instaurare la legge islamica sciita zaydita,[28] attizzando inoltre un sentimento anti-statunitense.[30]

Il governo yemenita ha anche accusato gli Ḥūthī di avere legami con stranieri, in particolare col governo iraniano, dal momento che l’Iran è un Paese a maggioranza sciita.[31][32] Come replica, gli Ḥūthī hanno accusato il governo yemenita di essere dietro l’aggressività anti-sciita di organizzazioni terroristiche come Al Qaida e la monarchia dell’Arabia Saudita,[33][34][35] malgrado il clan di appartenenza del penultimo presidente della Repubblica ‘Ali ‘Abd Allah Saleh fosse zaydita.[3

Foto interna ed esterna: https://it.wikipedia.org/wiki/Joe_Biden#/media/File:Joe_Biden_presidential_portrait.jpg