martedì, Maggio 14, 2024
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Anticipazioni per “L’heure espagnole” di Ravel il 21 aprile alle 20.15 su Rai 5: dall’Opera di Roma

l'heure espagnole

Anticipazioni per “L’heure espagnole” di Puccini del 21 aprile alle 19.45 su Rai 5: con la regia di  Ersan Mondtag e la direzione del Maestro Michele Mariotti dal Teatro dell’Opera di Roma – Ha segnato il debutto operistico italiano del regista berlinese Ersan Mondtag, considerato tra le firme più visionarie del teatro tedesco e che rappresenterà la Germania alla Biennale Arte di Venezia 2024, il dittico formato da “Gianni Schicchi” di Puccini, di cui ricorre il centenario della morte, e “L’heure espagnole” di Ravel.

Uno spettacolo, andato in scena a febbraio all’Opera di Roma, che Rai Cultura propone venerdì 19 aprile alle 21.15 in prima visione tv su Rai 5. Protagonista sul podio il direttore musicale della Fondazione Capitolina Michele Mariotti. 

A trentasei anni, Mondtag ha ricevuto premi in tutte e tre le aree creative: nel 2016 ha vinto il premio della rivista Theater Heute come Miglior Giovane Regista dell’anno; nel 2017 è stato nominato, sempre dalla stessa giuria, Miglior Costumista, mentre i critici della Deutsche Bühne lo hanno votato come Miglior Scenografo. Il suo spazio teatrale e i suoi personaggi nascono da «idee fantastiche» proiettate in luoghi surreali, dalle linee espressioniste e dal cromatismo esasperato.

Fondatore del gruppo Kapitæl Zwei Kolektif a Monaco, con cui sperimenta forme di teatro multidisciplinare, performance e installazioni visive, e da sempre appassionato d’opera, Mondtag è approdato al repertorio operistico nel 2020 con “Der Schmied von Gent” (Il fabbro di Gand) di Schreker all’Opera Ballet Vlaanderen in Belgio – ricevendo, per questo, il Premio come Miglior Scenografo agli Oper! Awards 2020. Iha debuttato nel 2021 al Romaeuropa Festival con la performance “De Living”.

In entrambi i titoli del dittico un cast d’eccellenza internazionale. Nel ruolo di Gianni Schicchi sale sul palco un celebre basso-baritono specializzato in ruoli buffi, Carlo Lepore.

Accanto a lui Vuvu Mpofu (Lauretta), Sonia Ganassi (Zita), Giovanni Sala (Rinuccio), Ya-Chung Huang (Gherardo), Roberto Accurso (Betto), Nicola Ulivieri (Simone), Daniele Terenzi (Marco), Domenico Colaianni (Spinelloccio), Alessandro Guerzoni (Pinellino), Daniele Massimi (Guccio), Valentina Gargano (Nella), Ekaterine Buachidze (La Ciesca), Mattia Rossi (Ser Amantio di Nicolao). Interpreti de “L’heure espagnole” di Ravel sono invece Ya-Chung Huang (Torquemada), Karine Deshayes (Concepciòn), Giovanni Sala (Gonzalve) Nicola Ulivieri (Don Inigo Gomez) e Markus Werba (Ramiro). 

“La famiglia è la protagonista assoluta di questo dittico – racconta il direttore Mariotti – Si ride, ma con amarezza, perché ci troviamo di fronte a due nuclei familiari dai lati oscuri, tristi e immorali. Ravel e Puccini dipingono queste realtà così grottesche con sarcasmo, mettendo in rilievo le fragilità umane. E ci rendiamo conto di quanta solitudine e quanto silenzio si possano trovare anche nelle famiglie più numerose quando, al posto di rispetto e condivisione, regna soltanto l’interesse personale”.

L’Heure espagnole è un’opera in un atto di Maurice Ravel su libretto di Franc-Nohain scritto fra il 1907 e il 1909. La prima esecuzione ebbe luogo al Théâtre national de l’Opéra-Comique di Parigi, il 19 maggio 1911.

Insieme ad altri lavori quali l’Alborada del Gracioso e la Rapsodie espagnoleL’Heure espagnole rappresenta l’aspetto iberico della personalità di Ravel, evocando temi e sonorità propri delle sue origini basche. È una ‘farsa amorosa’ con intenti moralistici e satirici, e talvolta tragici.[1]

Foto interna ed esterna: https://www.raiplay.it/dirette/rai5/Gianni-Schicchi-Teatro-Comunale-di-Firenze-8bfd7966-f012-4276-9588-0a76b51d75f2.html