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I segreti di Fatima, la Russia e gli orrori della guerra

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I segreti di Fatima, la Russia e gli orrori della guerra – Quando Ali Agca tentò di uccidere Papa Giovanni Paolo II nel 1981, furono moltissimi a sottolineare il giorno corrente dell’attentato: era il 13 maggio. Lo stesso giorno del 1917 tre giovani pastori riferirono di aver visto apparire la figura di una donna vestita di bianco con un rosario in mano che identificarono con la Madonna, 5 volte dal 13 maggio fino al 13 ottobre in un luogo chiamato Cova da Iria.

Nel 2000 Papa Giovanni Paolo II attribuì a quel drammatico episodio lo svelamento del terzo segreto di Fatima custodito segretamente per diversi decenni. In un documento ufficiale della Chiesa Cattolica, firmato dall’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede Joseph Card. Ratzinger, si leggeva: “Non doveva il Santo Padre, quando dopo l’attentato del 13 maggio 1981 si fece portare il testo della terza parte del « segreto », riconoscervi il suo proprio destino? Egli era stato molto vicino alla frontiera della morte ed egli stesso ha spiegato la sua salvezza con le seguenti parole: « … fu una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola e il Papa agonizzante si fermò sulla soglia della morte » (13 maggio 1994). Che qui una « mano materna » abbia deviato la pallottola mortale, mostra solo ancora una volta che non esiste un destino immutabile, che fede e preghiera sono potenze, che possono influire nella storia e che alla fine la preghiera è più forte dei proiettili, la fede più potente delle divisioni”. 

Nella “terza parte del segreto” di Fatima, affidato a Suor Lucia, si narrava di Nostra Signora accanto a un angelo che gridava “Penitenza” per tre volte. Tra le altre cose si raccontava del “Santo Padre che … pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce”. A differenza del messaggio e visione Wojtyla fortunatamente sopravvisse e mori il 2 aprile del 2005. La pallottola calibro 9 esplosa è stata poi incastonata nella corona della statua di Maria.

Anche tra i fedeli cattolici non mancarono le perplessità per l’interpretazione della restante parte del segreto. Non c’erano stati altri religiosi perseguitati e assassinati – quindi morti effettivamente – per il loro operato e attività che spesso andava oltre i compiti proprio del sacerdozio? Un esempio su tutti, Oscar Romero arcivescovo di San Salvador assassinato il 24 marzo 1980 da un sicario degli squadroni della morte agli ordini del governo come ritorsione al suo impegno nel denunciare le violenze della giunta militare di estrema destra del suo Paese.

Va anche precisato, che le apparizioni mariane e i relativi annunci non sembrano avere agganci con la rivelazione neotestamentaria, sia quella evangelica che quella escatologica. In tutti gli scritti di quel periodo risulta assente una previsione di future verità rivelate, tanto che negli scritti della Patristica, si analizzava il testo ormai definitivo delle Sacre Scritture, più che nuovi annunci al di là da venire.

Tra i laici sono tanti quelli che hanno fatto notare che il 1917 fu l’anno della Rivoluzione Russa e Bolscevica. Il Comunismo dalla parte cattolica, venne subito visto come un grosso pericolo per l’umanità, visto la sua ideologia atea. Non per niente nei “segreti” si parla in maniera preoccupante della Russia e dell’ateismo come possibili fautori di un male assoluto per gli uomini. Altri – anche se pochi – rilevarono che Fatima è anche il nome della quarta figlia del Profeta Maometto. Per i non credenti e i critici il posto e l’anno erano quelli giusti per “un’apparizione” che rafforzasse la teologia cattolica e le posizioni della Chiesa insidiate sempre dal modernismo, il liberalismo, il positivismo. E in quell’anno mentre si consumava la carneficina della Prima Guerra Mondiale la paura dello “spettro del comunismo che si aggirava per l’Europa” evocato da Marx ed Engels, era fortissima.

Le rivelazioni di Fatima sono tornate al centro dell’attenzione, il 25 marzo 2022, quando Papa Francesco decise di consacrare la Russia e l’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria. Papa Francesco disse: “Madre di Dio e nostra, solennemente affidiamo e consacriamo al tuo cuore immacolato noi stessi, la Chiesa e l’umanità intera, in modo speciale la Russia e l’Ucraina”. E ha aggiunse: “Abbiamo smarrito la via della pace e con vergogna diciamo: perdonaci, Signore”. “Non si tratta di una formula magica, – ha detto il Papa – ma di un atto spirituale. È il gesto del pieno affidamento dei figli che, nella tribolazione di questa guerra crudele e insensata che minaccia il mondo, ricorrono alla madre, gettando nel suo cuore paura e dolore, consegnando se stessi a lei. È riporre in quel cuore limpido, incontaminato, dove Dio si rispecchia, i beni preziosi della fraternità e della pace, tutto quanto abbiamo e siamo, perché sia lei, la madre che il Signore ci ha donato, a proteggerci e custodirci”. Lo stesso atto di consacrazione è stato compiuto a Fatima, a nome del Papa, dal cardinale elemosiniere apostolico, Konrad Krajewski.

C’è da puntualizzare che dopo le apparizioni di Fatima ci sono stati vari atti di consacrazione. Con Pio XII nel 1942 e nel 1952, con Paolo VI nel 1964, con Giovanni Paolo II nel 1981 e nel 1984.

Purtroppo, dal febbraio 2022 la guerra continua. Il numero dei morti militari è incerto, si parla di oltre 400.000 mila vittime, sia tra i russi sia tra gli ucraini. Ma anche la statistica è ormai una delle tante vittime della guerra, che vede oltre a migliaia di vittime, massacri, stupri, bambini assassinati, civili torturati, città distrutte e ridotte alla fame e milioni di persone senza più i servizi necessari; oltre a chi è fuggito e abbandonato tutto per sfuggire alla morte.

A differenza della storia passata, la Russia e l’Ucraina non sono nazioni che possono essere definite convenzionalmente atee, come avveniva negli scorsi decenni quando l’Unione Sovietica e le sue Repubbliche incoraggiavano e sostenevano l’ateismo come ideologia portante per il benessere delle masse.

La grande maggioranza dei Russi e Ucraini è di fede ortodossa e non mancano cattolici di rito latino e greco. Sono stati in molti a rimanere inorriditi dalle parole del Patriarca Kirillov della Chiesa Ortodossa Russa che all’inizio del conflitto ha giustificato la guerra e affermato “la maggior parte dei Paesi del mondo è ora sotto l’influenza colossale di una forza, che oggi, purtroppo, si oppone alla forza del nostro popolo. Allora dobbiamo essere anche molto forti. Quando dico ‘noi’, intendo, in primis, le forze armate ma non solo. Tutto il nostro popolo oggi deve svegliarsi”.

Dall’altro lato il capo della Chiesa Ortodossa Ucraina, il metropolita Epifanio I di Kiev, ha affermato che la Chiesa benedice chiunque vada a ‘combattere contro gli invasori russi’. […] Ha anche detto che uccidere i soldati russi non è peccato” (Jerusalem Post, 16 marzo 2022). Insomma le religioni cristiane non riescono ad impedire la guerra e nemmeno imporre i valori di pace e fratellanza che sono caratteristiche peculiari del cristianesimo. In questo caso il sistema organizzato del cristianesimo e non la fede personale – che può essere consolatoria in questi momenti – sembra non aver avuto nessuna influenza sulle coscienze di tanti che nominalmente si rifanno a Gesù.

Chiaramente sono tante le confessioni e organizzazioni religiose che da tempo sono attivate generosamente per portare prontamente aiuto ai profughi e alle vittime della guerra, donne e bambini che da un giorno all’altro si sono trovati scaraventati dentro un incubo che per il momento non sembra terminare.

Di fatto rimangono la tristezza e l’amarezza per ciò che i cristiani – ma a questo punto solo formali – non sono riusciti ad impedire. Chi doveva, dietro comando evangelico, ‘amare perfino i nemici’ e ‘fare agli altri quello che voleva fosse fatto a se stesso’ si trova a combattere, sparare e uccidere il prossimo. Anche, incredibilmente, con una “benedizione” di un abito sacro.

Consacrazioni, preghiere, segreti svelati, profezie e tanto altro non sembrano cambiare molto la situazione. E questo per molti fedeli sembra essere una tragedia dentro la tragedia…

Roberto Guidotti

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