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Confronto sulla legge Gelli-Bianco a San Benedetto del Tronto

Durante il pomeriggio del 24 novembre, presso l’Auditorium del Comune di San Benedetto del Tronto, Vox Media, in collaborazione con l’Università di Camerino, ha organizzato un confronto tra diversi medici ed avvocati sulle problematiche operative della legge Gelli.

È stato l’avvocato Gian Luigi Pepa a presiedere l’incontro. Per tutta la sua durata sono stati presenti anche il sindaco di San Benedetto del Tronto, Pasqualino Piunti, ed il presidente del tribunale di Ascoli Piceno, il dottor Luigi Cirillo.

Per tutta la durata dell’incontro si sono susseguiti ottimi interventi da parte degli illustri invitati. Fra di essi: il professor Piergiorgio Fedeli; l’avvocatessa Maria Franca Roselli e l’avvocato Andrea Buti, che hanno rimarcato l’importanza della mediazione tra i sanitari e la parte lesa.

Il dottor Ettore Picardi, PM della Corte d’Appello de L’Aquila, ha parlato del difficile equilibrio tra la tutela penalista del paziente ed il rispetto dell’attività sanitaria, effettuando inoltre una premessa storica che ha ben delineato la situazione del campo negli ultimi 15’anni.

Con un intervento a sorpresa, è stato il dottor Manfredi, per primo, a definire l’intervento normativo come una complicazione della situazione preesistente. A parer suo, infatti, esso non garantirebbe nessuna maggiore copertura ai medici, peggiorando anzi la loro situazione, e sarebbe incostituzionale.

Anche il dottor Vincenzo Rosini, medico legale, ha espresso il suo parere negativo sulla legge Gelli: “Ho la sensazione –ha detto- che questa legge sarà abbastanza breve, anche perché è stata approvata da pochissimo ed ha già subito svariati interventi”.

Il dottor Carlo Calvaresi, Presidente Sezione Tribunale di Ascoli Piceno, ha parlato delle problematiche che si incontrano in sede di ATP e ha fortemente criticato la nuova legge Gelli-Bianco, definendola “una legge spot, mal concepita e peggio realizzata”. Per di più Calvaresi ha denunciato il bassissimo livello dei compensi per i medici legali che si trovano ad effettuare perizie tecniche sui pazienti lesi, un compito assai delicato e scomodo che può portare anche a dover definire negativamente il lavoro di un collega.

Le conclusioni sono state formulate dall’avvocato Pepa, che si è detto molto soddisfatto del confronto, ringraziando i numerosi partecipanti all’evento e facendo notare i tanti nuovi aspetti di riflessione emersi dalla serata.

Lorenzo Pallotta