sabato, Luglio 27, 2024
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Pollenza, un fermo per la morte di Pamela Mastropietro

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POLLENZA – “Io chiudo portoni, apro porte, perdo chiavi, treni, tram. Combino guai e a volte trovo soluzioni. Ma faccio di testa mia e va bene così! “. Così scriveva Pamela Mastropietro nel 2015 sul suo profilo Facebook. Non era la prima volta che si allontanava volontariamente da una struttura. Ma stavolta, la mano tesa, quella che l’ha “amichevolmente afferrata” nell’ambito dell’ultima fuga, potrebbe essere la stessa che ha causato la sua morte. Sembra essere ufficiale: il cadavere rinvenuto nella mattinata di oggi fatto a pezzi e rinchiuso in due valigie poi gettate nella campagna di Pollenza (Macerata) è quello della 18enne Pamela Mastropietro, scomparsa due giorni fa dalla comunità “Pars” di Corridonia.

Sono le 9 del mattino quando un automobilista le nota. Vengono allertati i carabinieri. Gli accertamenti confermano che si tratta di lei. Sotto choc la comunità di Pollenza. Molto probabilmente le valigie sono state lanciate da un’auto in corsa. Ad aiutare gli investigatori le telecamere poste nella zona. Di recente la giovane era apparsa fragile, come confermato dal suo profilo Facebook. E qualcuno di questa fragilità si è approfittato.

Ora sembra sia scattato un fermo. Un uomo, in particolare, si troverebbe in caserma, sottoposto a un interrogatorio fiume. Una delle ipotesi è che aver partecipato al delitto possano essere state più persone. Il corpo è stato accuratamente fatto a pezzi, non presentava tracce ematiche. I seni erano stati tagliati.

Si tratta senza dubbio di un soggetto, o di più soggetti, avvezzi alla violenza e dalla personalità fredda nell’espletarla. Che ha/hanno voluto mutilare la sua femminilità e distruggerla dopo averla uccisa. Con una freddezza ed una meticolosità impressionanti. Tali comportamenti si addicono solitamente ad un killer seriale, a chi può avere dimestichezza con le pratiche chirurgiche, o a chi della violenza fa uno stile di vita e lo applica pedissequamente. Qualche cattiva amicizia forse, scaturita da ambienti oscuri, potrebbero aver condotto la giovane a lasciare la comunità senza sapere a che cosa stava andando incontro. Potrebbe addirittura essere una persona (o più persone) che avevano dimestichezza con il suo abituale ambiente. Andandosene, la giovane aveva portato via con sè un trolley rosso e blu e, forse per una coincidenza, o forse no, era proprio di colore rosso una della valigie in cui sono stati rinvenuti i suoi resti. Nella giornata di domani i familiari di Pamela dovranno recarsi a Macerata per il riconoscimento. E fino all’ultimo la speranza è che non si tratti di lei.

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