venerdì, Giugno 7, 2024
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Alessandro Neri, omicidio su commissione?

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PESCARA  – Sulla base della modalità attraverso la quale è stato compiuto l’omicidio di Alessandro Neri – stando a quanto asserito anche dagli inquirenti – il delitto si attesta come una vera e propria esecuzione. E la madre del 29enne, scomparso dalla propria abitazione di Spoltore per poi essere trovato cadavere l’8 marzo, ha in più occasioni utilizzato la parola “mandanti”.

Le madri hanno una sorta di sesto senso sempre, e, anche stavolta, molto probabilmente, Laura Lamaletto non si sbaglia. La donna, in più occasioni, ha, tra l’altro, parlato di più assassini.

Due colpi: uno all’emitorace ed uno, letale, alla testa.Un delitto che assume, col passar dei giorni, chiare connotazioni, che riportano ad un movente economico. Affari, soldi, conti in sospeso.

Tutte le piste rimangono al momento in piedi. Non si esclude nulla. E, ad oggi, nessuno è stato ancora iscritto nel registro degli indagati. E’ vero che, nell’arco degli ultimi giorni, l’attività investigativa si è concentrata sul ramo della famiglia con cui Alessandro e la madre non avevano più rapporti. Di recente, però, sembra che il 29enne avesse ripreso i rapporti con il cugino Gaetano, ma non in modo positivo.

Tra l’altro, al momento, proprio il cugino Gaetano non si trova a Pescara, e la sua abitazione era nei pressi del luogo del ritrovamento dell’auto.

La modalità con cui è stato compiuto il delitto fa emergere una netta volontà di eliminare questa persona, ma anche una sorta di volontà di far rinvenire il cadavere e di far trovare l’auto della vittima.

Tra l’altro, il cellulare del 29enne è stato lasciato acceso, cosa poco consueta in questi casi. Sembra quasi che l’assassino abbia voluto far passare un messaggio, come se si trattasse di un avvertimento.

Gaetano, come è stato possibile appurare da parte dei carabinieri, ha abbandonato Pescara e l’Italia il giorno prima dell’omicidio. Camillo Lamaletto, zio di Alessandro e padre di Gaetano, non è mai rientrato in Italia. Viene descritto come il sedicesimo uomo più ricco del Paese. I  “sequestri lampo”, con l’uccisione del sequestrato, sembrerebbero essere parecchio diffusi tra la mala del narcotraffico di quel Paese. La Guardia di finanza sta verificando diversi conti correnti della famiglia, versante venezuelano, per capire se, di recente, ci sono stati significativi passaggi di denaro.

Le due auto sequestrate sono un’Audi e una Mercedes, entrambi intestate all’azienda vitivinicola della famiglia Lamaletto – quella della madre di Alessandro Neri – con sede a Orsogna (Chieti). I mezzi saranno sottoposti ad accertamenti tecnici. Si cercherà così di capire chi abbia utilizzato le due auto.

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