venerdì, Marzo 29, 2024
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Alessandro Neri, la mamma: “Basta silenzio. Così siete complici della morte di Ale”

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SPOLTORE – “Più di uno deve sapere, BASTA SILENZIO! Così siete complici della morte di Ale, state proteggendo, solidarizzando, coprendo chi ha ingiustamente ucciso Ale. BASTA SILENZIO!!!  Il vigliacco ha ingiustamente ucciso Ale alle spalle, lo ha finito a tradimento, vigliacco!  COME POTETE DORMIRE LA NOTTE?  BASTA SILENZIO!!! Se volete aiutarmi, per favore, condividete questo post! Aiutatemi ad arrivare alla coscienza di chi sa. Grazie e Dio illumini chi sa”. Questo scrive su Facebook Laura Lamaletto, madre di Alessandro Neri, a seguito della testimonianza resa di fronte alle telecamere di La Vita in diretta da un’amica di suo figlio. E aggiunge: “Per favore, nel rispetto della morte di Ale, se non avete niente  da dire non andate in televisione. Ma se avete qualcosa da dire andate dai carabinieri!”

Una testimonianza choc è stata resa in effetti nel corso della trasmissione La Vita in Diretta, andata in onda pochi giorni fa su Rai 1. E’ stata intervistata di spalle un’amica stretta del giovane ucciso con due colpi di pistola. Poi l’inviato, a margine dell’intervista, rivela un particolare di primaria importanza. La donna avrebbe affermato di sapere chi è l’assassino del giovane. Si tratterebbe di una persona che Alessandro conosceva bene e che aveva problemi con la giustizia. “L’ho visto al funerale, so chi è”. Le dichiarazioni rese di fronte alle telecamere sarebbero in possesso anche degli inquirenti, che si sarebbero già attivati per raccogliere prove. La Procura spera di avere indicazioni da alcuni oggetti rinvenuti in prossimità del ritrovamento del corpo: un accendino colorato, un guanto in lattice, il mazzo di chiavi della Fiat di Alessandro. Una cosa è certa: l’assassino è nel giro delle amicizie del giovane.

Ci sono poi alcuni dettagli che fanno riflettere. Alessandro Neri ha portato via da casa un pacchetto prima di essere ucciso. Dopo aver scaricato la spesa, ha parlato con mamma Laura, è andato in camera ed è uscito per lasciare qualcosa in macchina, poi è rientrato. Secondo la ricostruzione dei fatti il pacchetto faceva forse parte di uno scambio di affari. L’amica, che si è fatta intervistare di spalle, sa chi è l’assassino. O almeno così avrebbe affermato. Sarebbero ad ora 30 i sospettati in relazione al delitto che ora dovranno fare i conti con la prova regina in mano agli investigatori: il famoso guanto di lattice. Secondo quanto riferito nel corso della trasmissione “Quarto Grado”, sarebbero infatti attualmente in corso da parte dei Ris riscontri su campioni di Dna. Si tratta di un guanto con profilo genetico isolato, rinvenuto, nell’ambito delle ricerche, dai carabinieri.

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