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Il Presidente dell’Ambito Territoriale di Caccia SALINELLO smentisce le affermazioni del Presidente dell’ATC Vomano

Il Presidente dell’Ambito Territoriale di Caccia SALINELLO Gabriella Piccinini smentisce le affermazioni del Presidente dell’ATC Vomano Franco Porrini apparse giorni fa sulla stampa circa la delibera contestata dalla Regione sulle zone di caccia al cinghiale.

A seguito del Commissariamento dell’ATC Vomano, il Presidente Porrini aveva affermato che anche in altri Atc regionali, compreso quello del Salinello (entrambi nella Provincia di Teramo), sarebbero state approvate delibere analoghe a quella contestata, concludendo che ci sarebbe stato un diverso comportamento della Regione nei confronti dei singoli Ambiti.

La neo Presidente Piccinini insediatasi alcuni mesi fa stigmatizza che “Il mio Atc ha fatto una delibera di assegnazione perfettamente in linea con il Piano quinquennale approvato dalla Provincia e successivamente autorizzata dalla Regione Abruzzo, pertanto non esiste nessuna circostanza che possa accomunare l’agire dei due ambiti o altra attinenza a quanto afferma Porrini”.

In materia venatoria, ricorda Piccinini, la Regione ha una chiara funzione di pianificazione territoriale, mentre gli Atc hanno una funzione gestionale; sono entrambe competenze importantissime, ma nettamente distinte dalla norma. In questo frangente, spiega la Presidente, il mio Ambito si è limitato ad assegnare la aree di caccia al cinghiale esclusivamente nelle aree appositamente programmate da Provincia e Regione attraverso un Piano. Se altri non lo hanno fatto, disattendendo detto Piano, la colpa non è certamente della Regione; questa inoltre ha anche una funzione di controllo dell’operato degli Atc e la può esercitare anche attraverso la nomina di un Commissario ad acta.

Conclude la Piccini “Se ciascuno si attenesse alle proprie competenze e alle linee guida della Regione, si farebbe sicuramente più strada assieme e si perseguirebbe il bene dei cacciatori, mentre invece l’invadenza nei campi altrui procura incomprensioni, ritardi, ricorsi e dispendio di risorse economiche a carico dei cacciatori, sottratte alla gestione venatoria”.

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