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Piano gestione rifiuti: precisazioni di Mazzocca su azione locale

Con il nuovo Piano Rifiuti la Regione Abruzzo sta progressivamente attuando le proprie linee di indirizzo in materia di gestione dei rifiuti, definitivamente approvate fin dal lontano 16/02/2016, con la prioritaria previsione di delineare “uno scenario impiantistico e gestionale basato sul massimo recupero di materia dai rifiuti e la promozione di sistemi di ‘tariffa puntuale’, escludendo la costruzione di nuovi impianti di produzione di CSS e di impianti di incenerimento dedicati”. «Nell’occasione – interviene il Sottosegretario Regionale Mario Mazzocca – è stata svolta un’articolata ed intensa attività di diffusa e attiva partecipazione da parte della Comunità regionale che ha contemplato: il coinvolgimento dei numerosi soggetti interessati in n.8 tavoli di concertazione; lo svolgimento di svariate riunioni tecniche di lavoro; l’organizzazione di eventi tematici in cui Enti, Organizzazioni di categoria, Parti sociali, Associazioni ambientaliste ed operatori economici interessati si sono confrontati sulle scelte strategiche di settore come delineate nel nuovo Piano Rifiuti; la celebrazione di n.44 assemblee pubbliche su tutto il territorio organizzate e tenute direttamente dal sottoscritto».

Il Piano Rifiuti, passato poi al vaglio della necessaria Valutazione Ambientale Strategica, è stato nuovamente adottato dall’Esecutivo Regionale, con gli stessi contenuti esaminati nell’ambito della procedura VAS (tra i quali la questione delle distanze minime). «Approfittando di tale opportunità – continua il Sottosegretario -, la Regione ha inteso cogliere l’occasione per riordinare la propria legislazione sui rifiuti ribadendo l’adesione ai principi dell’Economia Circolare, favorendo la riduzione dei rifiuti, il riuso dei beni a fine vita, il riciclaggio e minimizzando il loro smaltimento. Il progetto di legge a mia firma, già depositato al vaglio della competente commissione consiliare, supera le questioni di legittimità sollevate dal governo con il ricorso alla Corte Costituzionale».

«Questa scelta – continua Mazzocca -, si è resa necessaria per non temporeggiare ulteriormente, visto che la Regione Abruzzo è interessata da una Procedura di Infrazione UE per il mancato aggiornamento del proprio Piano entro il 2013.

E’ indispensabile che detta procedura venga superata positivamente, con priorità assoluta, mediante la risoluzione delle questioni di legittimità costituzionale sollevate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Ma, come talvolta accaduto in passato, alcuni soliti “personaggi in cerca di autore” poco inclini allo studio ed all’approfondimento delle questioni e non nuovi a scambiare “lucciole per lanterne”, hanno visto in questa procedura la volontà della Regione di favorire le ditte a scapito della salute dei cittadini. Niente di più falso.

Non vi è nessun “giallo” o “manina” nella procedura che sta espletando la Regione per concludere il percorso amministrativo del nuovo Piano Rifiuti. Si tratta, invece, di adottare provvedimenti funzionali al superamento delle riserve formulate dal Governo. In particolare è stato necessario ripristinare il documento di Piano che è stato sottoposto a regolare procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), che era stato modificato in Consiglio regionale con alcuni emendamenti (tra cui quello sulle distanze minime) ed approvato con legge regionale. Procedura dal governo ritenuta in contrasto con l’art. 117 della Costituzione (violazione del principio generale di “primarietà dell’ambiente”)».

In altre parole, il documento di Piano non poteva essere modificato con questa procedura, essendo un atto tecnico sottoposto ad una procedura di VAS. Per modificarlo bisogna seguire un’altra procedura, ripubblicando il documento e sottoporlo a procedura di valutazione ambientale. Concluso questo percorso saranno valutati attentamente i testi degli emendamenti introdotti in Consiglio regionale (distanze incluse) che andranno costituire un documento di aggiornamento del Piano per gli aspetti ritenuti compatibili con la programmazione regionale.

«Preme, infine, sottolineare due aspetti – dichiara ancora il Sottosegretario regionale con Delega ad Ambiente ed Ecologia – Le distanze minime del Piano recentemente riapprovato in Consiglio regionale, comunque improntate a parametri di sicurezza rispetto ai contesti ambientali, non si discostano da quelle adottate da molte altre regioni. Inoltre, se vi fosse stata maggiore attenzione e partecipazione da parte di tali “personaggi” nella fase di consultazione pubblica del Piano Rifiuti, questi aspetti (es. distanze impianti) potevano essere oggetto di puntuali osservazioni (procedura corretta), che tuttavia non sono pervenute, almeno da parte di chi oggi solleva strumentali critiche e ipotizza chissà quali relazioni interessate o comportamenti anomali di funzionari e politici, senza conoscere l’esatta situazione dei fatti e facendo solo demagogica confusione».

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