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“Don Attilio Cecchini”, un reading di teatro musicato dedicato all’avvocato delle utopie

L’ideatrice dell’evento è la pianista aquilana Sara Cecala che così racconta la genesi dello spettacolo di teatro musicato dal titolo “Don Attilio Cecchini – la Voce d’Italia a Caracas, l’Avvocato delle Utopie”.

In occasione della Perdonanza celestiniana 2017 contattai Angelo De Nicola per affidargli un breve passo di stampo giornalistico, all’interno di un recital dedicato alle donne del Novecento. Appena terminato il concerto mi parlò della stesura del suo progetto letterario: scrivere un saggio sulla straordinaria vita del Principe del foro, Don Attilio Maria Cecchini. Non aggiunse altro, mi disse che mi avrebbe inviato la bozza ed alcuni documenti. Incuriosita, cominciai a spulciare il materiale e ne rimasi da subito rapita. La scoperta fu grande: l’avv. Cecchini non era, e non è, soltanto il noto penalista, ma è stato colui che nel 1950 abbandona la sua città, con uno studio professionale già avviato, per inseguire un sogno di libertà. Con l’amico fraterno Gaetano Bafile inizia a Caracas una sensazionale avventura giornalistica a difesa dei connazionali emigranti “mangiabanane” (così venivano appellati gli italiani in Venezuela). Il suo è stato un impegno civile celebrato anche dal futuro premio Nobel per la letteratura G. Garcìa Marquez, in un capitolo del libro “Un giornalista felice e sconosciuto”, quando nel 1958 il giovane celebre scrittore incontra e frequenta il cronista Cecchini. Quante battaglie a difesa degli ultimi che Don Attilio condurrà “camminando sulla dinamite” sino al suo rientro in patria, avvenuto nel 1960! E poi nel 1974, il nostro singolare personaggio firma il primo dei suoi saggi, omaggiando la sua L’Aquila e l’“Aquilanitas” con un pregevole libro – guida turistica, edito sino al 2001. Ed ancora, negli anni Novanta ritroviamo Cecchini, avvocato di chiara fama, accettare l’incarico di patrocinante, a titolo gratuito e autotassandosi, di Michele Perruzza, il muratore di Balsorano condannato all’ergastolo per un reato turpe, l’uccisione della nipotina Cristina Capoccitti, un caso tuttora controverso. Una vita fuori dal comune, da romanzo, quella dell’Avv. Don Attilio, per il quale nutro una profonda stima ed un sincero affetto, che mi ha letteralmente avvinta anche grazie ai pomeriggi trascorsi a Villa Cantuta (l’attuale abitazione dell’avvocato, ndr) a colloquio con lui, alla ricerca di fissare quelle immagini e sensazioni irripetibili, piene di pathos.

Esperienze eccezionali, queste come altre, vissute dal nostro illustre concittadino, che porteremo in scena affidando la prolusione ad un prezioso ospite, il giornalista RAI dott. Andrea Fusco ed il testo alla bravura dell’attore pescarese Giampiero Mancini, con la partecipazione in scena della giornalista del tg3 Abruzzo Daniela Senepa, accompagnati al violino da Antonio Scolletta, con Mauro De Federicis alla chitarra, Lorenzo Scolletta alla fisarmonica e con Libera Candida D’Aurelio, la cui voce raffinata impreziosirà i contenuti proposti.” – chiude così il suo intervento Cecala.

La manifestazione culturale, che vedrà impegnata Sara Cecala anche come direttore artistico e pianista, organizzata in collaborazione col Teatro Stabile D’Abruzzo che ha sposato con entusiasmo l’iniziativa, è sostenuta dalla Fondazione Carispaq ed è inserita nel calendario degli appuntamenti celebrativi in occasione del rientro, previsto per il 25 settembre, nella sede storica di quest’ultima, sita nei pressi della Fontana Luminosa dell’Aquila.

Il reading si terrà, ad ingresso libero con prenotazione obbligatoria (attualmente disponibili solo alcuni posti), il 10 ottobre prossimo, alle ore 18.00, all’Auditorium del Parco del Castello dell’Aquila.

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